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Alvignanello. Foto e audio per raccontare la Grande Guerra Patriottica

Il sito, curato da Enzo Barbato, è stato presentato lo scorso sabato (1° giugno) ad Alvignanello, presso il Salone del Centro comunale polivalente di Alvignanello

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Un progetto mosso dalla consapevolezza che la memoria non è qualcosa da relegare al passato, bensì sintesi di valori da custodire e trasmettere ai giovani nel modo più autentico possibile. Stiamo parlando dell’inziativa promossa dalla sezione dell’Associazione Nazionale Reduci e Combattenti di Ruviano – Alvignanello guidata dal signor Pasquale De Filippo, e presentata sabato scorso, 1° giugno, presso il Salone del Centro comunale polivalente di Alvignanello: la creazione del sito Storia illustrata della Grande Guerra Patriottica. Il sito, curato da Enzo Barbato, nasce da un annoso e attento studio, durato 90 mesi e “fatto” su libri, lettere, scatti fotografici e siti web in prevalenza russi, che raccontano le terribili vicissitudini che hanno visto protagonisti i soldati sul Fronte orientale (1939-1945).

In presenza del sindaco di Ruviano, Roberto Cusano, di Enrico D’Agostino, presidente ANCR e dell’autore, Enzo Barbato, sono stati proiettati foto e audio, ricavati da siti Internet elencati nella sezione “Fonti” del sito: 3.312 pagine in cui si trovano circa 9.000 immagini. Ma l’anima del progetto è rappresentata dalle testimonianze di coloro che sono sopravvissuti alla Guerra e che oggi vivono tra Caiazzo, Piana di Monte Verna e Squille. I racconti di queste persone hanno permesso all’autore di cogliere anche le più piccole sfumature delle gesta di guerra. Tra i reduci hanno partecipato all’evento il cavaliere Tommasino Cerreto, i soci della sezione ANCR di Squille e la signora Maria Grazia Giano, la quale ha fatto conoscere le lettere che suo zio Nicola scrisse durante la prigionia.

Il sito comprende diverse sezioni ripercorrenti i fatti che hanno coinvolto soldati italiani, tedeschi e sovietici dal 1939 fino al 1945, costituite da immagini selezionate doviziosamente, le quali immortalano in maniera cruda spaccati di guerra e solitudine.

 

 

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