Home Territorio Comunità montana del Matese. Settimana decisiva per il toto-nomine (forse)

Comunità montana del Matese. Settimana decisiva per il toto-nomine (forse)

In questo clima di cambiamenti politico-amministrativi che hanno interessato diversi comuni del Matese si inserisce il rinnovo del Consiglio della Comunità Montana

1335
0

A poche settimane dal rinnovo di alcune amministrazioni comunali che fanno parte dell’ente montano matesino e a pochi mesi dal rinnovo del consiglio regionale referente istituzionale della comunità per le deleghe esercitate.
È in questo contesto che entra nel vivo il rinnovo – dovuto – dei vertici della Comunità Montana del Matese e, come spesso capita in politica, si mette altra carne al fuoco (Consorzio Metano).

Un adempimento dovuto (due assessori non sono più consiglieri comunali, requisito per entrare nel consiglio generale). Il presidente è in proroga fino a quando non sarà eletto il nuovo capo dell’Ente, la giunta ed il presidente-garante dell’assemblea.
Così non si è perso tempo a trattare per incasellare l’organigramma senza una forte preoccupazione ai programmi (il documento è comunque obbligatorio quando si presentano i candidati alle cariche di vertice) in un ente – a dire il vero- in forte crisi operativa da anni.

A guidare dal 2016 l’Ente è stato (è) il sindaco di Prata Sannita, Domenico Scuncio, vicino al centro destra, non rieletto come sindaco (vincitore Domenico De Rosa) e consigliere di minoranza. Altri componenti della giunta scaduta sono Anna Maria Pezzullo di Valle Agricola (non eletta), Domenico Buccio di Ailano, Alfonso Frasca e Pasquale Camputaro di Gioia Sannitica (non più consigliere comunale)

A che punto le trattative?
Gira in rete un foglio con l’indicazione di un organigramma, di un assetto di posti lottizzati frutto di un’ipotesi di accordo nell’ambito del centro-sinistra o meglio di un asse politico-stituzionale che fa capo ai consiglieri regionali di maggioranza Gennaro Oliviero e Luigi Bosco. Un accordo non proprio granitico per divergenze nella componente di Bosco ma in campo alla verifica dei numeri (il consiglio generale è formato dai 17 comuni che fanno parte della comunità montana del Matese tramite i sindaci o delegati).

Stando all’ipotesi di accordo, candidato alla presidenza sarebbe il consigliere comunale Enzo Rao di Raviscanina con il seguente allegato di giunta: Alfonso Frasca di Castello del Matese, riconfermato, Vincenzo Lanzone sindaco di Ailano al suo bis, Giovanni Curtopasso di Sant’Angelo d’Alife, Giuseppe Altieri di Fontegreca con la vera novità dell’ultima tornata che ha mandato all’opposizione Antonio Montoro con l’elezione di Stefano Cambio.
Alla carica di presidente del consiglio generale sarebbe accreditato Alessandro Landolfi fresco di nomina alla carica assessorile di Gioia Sannitica con la vittoria di Peppe Gaetano e la sostanziale diserzione dell’ex maggioranza di “Rinascita Gioiese”.

Tutto bene?
A parte i problemi interni all’area Bosco e la verifica numerica a tuonare nei giorni scorsi contro questa impostazione ed ipotesi è soprattutto l’amministrazione di Piedimonte Matese (ce ne occuperemo).

Per approfondire
I punti centrali dello Statuto  della Comunità Montanta

Articolo 34 – Elezione

  1. Il Consiglio Generale, nella sua prima seduta, in base ad una o più mozioni sottoscritte da almeno un quinto dei consiglieri assegnati alla Comunità Montana contenenti gli indirizzi programmatici della Giunta Esecutiva e l’indicazione dei nomi del Presidente dell’Ente e degli Assessori, elegge il Presidente dell’Ente e la Giunta.
  2. La votazione avviene a scrutinio palese, a maggioranza assoluta dei consiglieri assegnati alla Comunità Montana.
  3. Nel caso non si raggiunga la maggioranza predetta, si procede all’indizione di due successive votazioni, in sedute distinte, entro i successivi quarantacinque giorni.
  4. Qualora in nessuna di esse si raggiunga la maggioranza richiesta, il Consiglio Generale è sciolto ai sensi di legge.
  5. Il Presidente è eletto fra coloro che ricoprono la carica di Consigliere della Comunità Montana.

Articolo 36 – Funzioni del Presidente

  1. Il Presidente è l’organo responsabile della Amministrazione della Comunità Montana.
  2. Svolge, oltre a quelle già indicate nei precedenti articoli, le seguenti funzioni:
    a) ha, in via esclusiva e non delegabile, la rappresentanza legale dell’Ente, salvo i casi in cui è sostituito dal vice presidente;
    b) rappresenta la Comunità Montana nella assemblea delle associazioni, società e consorzi a cui la stessa partecipa;
    c) sovrintende all’attività amministrativa, sia per le funzioni proprie sia delegate, impartendo direttive in ordine agli indirizzi funzionali della gestione degli uffici e dei servizi;
    d) convoca e presiede il Consiglio e la Giunta Esecutiva, stabilendo gli argomenti da trattare;
    e) dirige la attività del Consiglio della Giunta Esecutiva, assicurandone la rispondenza agli atti di indirizzo del Consiglio Generale;
    g) promuove, conclude e sottoscrive gli accordi di programma con tutti i soggetti pubblici previsti dalla legge;
    i) nomina e revoca i rappresentanti della Comunità Montana presso enti, aziende, società ed istituzioni, sulla base dei criteri stabilite dal Consiglio Generale, qualora la nomina e la revoca non siano di competenza del Consiglio Generale stesso;
    j) fornisce chiarimenti ed elementi integrativi di giudizio agli organi a cui la legge affida l’eventuale controllo su alcuno degli atti amministrativi emanati dall’ente.
    l) autorizza gli incarichi esterni del personale con qualifica dirigenziale;
    m) rappresenta l’Ente in Giudizio sia come attore che come convenuto promuovendo i provvedimenti cautelativi e le azioni possessorie previa deliberazione dell’esecutivo in tal senso;
    n) elabora l’ordine del giorno per la convocazione del Consiglio Generale.
    3. Il Presidente esercita oltre le funzioni di cui al presente articolo, le eventuali altre ad esso attribuite, dalla legge, dal presente Statuto e dai regolamenti, rispettandosi le clausole dei contratti collettivi nazionali di lavoro che prevedano la competenza dei dirigenti.
    4. Il Presidente può delegare specifiche attribuzioni, che attengano a materie definite ed omogenee, a singoli componenti della Giunta Esecutiva; nel caso di specie la potestà del delegato concorre con quella del Presidente ma non la sostituisce.
    5. Il Presidente individua e nomina, tra gli assessori, il Vice Presidente che lo coadiuva come definito nel successivo articolo.
    6. Può altresì incaricare i Consiglieri per la trattazione di specifiche questioni.
    7. Gli atti del Presidente non diversamente denominati dalla legge o dallo Statuto assumono il nome di decreti.

Più  complesso per il consorzio metano ”Campania 25”  dove   non conta il voto singolo dei comuni ma le quote percentuali legato al numero degli abitanti e dove quindi la voce grossa la fanno i comuni più grandi.

 

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.