Home Territorio Comunità Montana del Matese, è conto alla rovescia

Comunità Montana del Matese, è conto alla rovescia

Mercoledì l'esame delle candidature: Damiano De Rosa, sindaco di Pratella e Giuseppe Mallardo fascia tricolore di San Gregorio Matese

1525
0

Conto alla rovescia per la nomina dei vertici dell’ente montano matesino.
Due le richieste di convocazione ma, per ragioni cronologiche, sarà, molto probabilmente, esaminata dal Consiglio generale quella presentata lo scorso 5 luglio che indicava alla presidenza Damiano De Rosa sindaco di Prata Sannita (foto a sinistra). Poi ne è stata presentata un’altra (il 12 luglio) con Giuseppe Mallardo sindaco di San Gregorio Matese (foto a destra), ma entrambe sono contenute  nella scaletta della seduta consiliare prevista per mercoledì prossimo.

C’è da aspettarsi, quindi, una sorta di guerriglia anche procedurale-regolamentare per la elezioni del presidente e della giunta. Ad esempio alcuni firmatari della prima mozione risultano nella seconda come Alife e San Gregorio Matese.

Ai sensi art. 34 dello Statuto se non sarà raggiunta la maggioranza assoluta dei componenti assegnati (17 i comuni del distretto montano) si provvederà alla convocazione di altre due successive convocazioni entro 45 giorni.

Si fronteggiano due schieramenti di cui uno apertamente sostenuto dal consigliere regionale Gennaro Oliviero (PD) e da buona parte del contro-destra (FI con Magliocca e Sarro come punti di riferimento) mentre l’altro tendente ad una maggiore “autonomia” istituzionale e meno caratterizzazione partitica.

Si tratta di atto dovuto per il venir meno della giunta precedente anche se è in prorogatio per gli atti ordinari.

In entrambi i programmi, allegati alle mozioni, è forte il riferimento alla drammatica questione del mancato pagamento dei Baif, gli operai braccianti idraulico forestali (l’ente agisce con delega regionale nel settore) che non percepiscono lo stipendio da circa 20 mesi. Entrambi sottolineano le carenze e le mancanze dell’Ente in particolare in ordine alle obbligatorie rendicontazioni da presentare agli uffici regionali per l’utilizzo di fondi  europei.

La mozione De Rosa punta a “pianificare interventi finalizzati alla risoluzione graduale della ormai nota problematica relativa alle mensilità pregresse e mai corrisposte. In particolare è necessario provvedere al reperimento delle varie fatture pregresse e dare disposizioni ai competenti uffici per procedere ad una rendicontazione dettagliata”. Altri obiettivi sono quelli di “programmare i progetti da realizzare, in maniera prioritaria, per  il 2020” e di far  diventare l’ente come punto di riferimento organizzativo ed aggregativo in altri comparti (protezione civile, Suap ovvero sportello intercomunale per le attività produttive, vigilanza e di valorizzazione turistica). Si punta anche a rafforzare l’Ente come centrale unica committenza nel campo degli appalti.

Dare “efficienza agli uffici, anche con eventuali assunzioni, per la gestone della forestazione in legalità, trasparenza, economicità, equilibrio di bilancio, miglioramento della equa distribuzione delle risorse sui territori dei comuni, eliminazione di ogni ritardo imputabile agli uffici” sono gli obiettivi programmatici della mozione che sostiene Mallardo.

Più significativo ancora quanto si scrive nella premessa dopo gli impegni ad alleviare i disagi :”alcuni mancati pagamenti relativi al 2016-2017 non dipendono da ritardo della Regione bensì da mancanze negli atti che la Matese (comunità montana, ndr) non completa in sede di rendicontazione, mancati completamenti che ancora permangono, quando sono inammissibili se tutto si è svolto rispettando le norme di legge ed in funzionari responsabili e diligenti anche vista la pletora di collaboratori e relativi contratti” è scritto nella mozione Mallardo.

Nell’ente operano – per ragioni operative -a causa del pensionamento crescente di personale in organico, professionisti incaricati o meglio convenzionati a supporto delle figure in organico (uno in area finanziaria, uno in area  tecnica-forestazione, e due nel servizi personale/paghe).

Pur tra tante difficoltà il presidente uscente, Domenico Scungio, insediatosi nell’ottobre 2016 spiega cosa fatto e cosa è ancora in salita: “all’epoca i Baif avevano 26 mensilità arretrate più tre di cassaintegrazione che abbiamo pagato; in altre Comunità questo non è avvenuto in riferimento alla cigs. Oggi siamo scesi a 16 e credo saranno pagate 1/2 mensilità. Inoltre – prosegue Scungio – abbiamo assicurato la prosecuzione dello sportello catastale, approvati i progetti di forestazione 2017 mentre quello del 2018 è ancora in alto mare per  l’incertezza dei tempi di erogazione della Regione che ha pagato solo la metà. Dovremmo avere a saldo il 2016″.

“Un capitolo a sé – prosegue l’ex presidente – sono le tante problematiche  di contenzioso ereditate che abbiamo affrontato con un solo obiettivo, chiudere quelle non favorevoli in via stragiudiziale e con un risparmio di spesa di circa il 50%  abbiamo riattivato il cirl (contratto integrativo nel settore forestale, ndr) per i dipendenti pubblici di pianta organica, il ciclo performance per la valutazione dei risultati, il piano anticorruzione e  l’ente da me presieduto si è attivato l’ente per il recupero crediti dagli affitti dei capannoni”.

A fronte di questi nodi irrisolti si è svolta la tornata elettorale che ha portato parecchi comuni al rinnovo degli assetti interni e quindi di quello sovracomunale come è l’ente montano che vive uno stato permanente di criticità, come tutti gli enti a carattere associativo sub-regionale che, nelle aree interne corrisponde ad avere strumenti di governo inadeguati.

 

 

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.