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Il Lago Matese sta bene. Diffusi i risultati delle analisi di Goletta dei Laghi, “ma non abbassare la guardia”

Carica batterica al di sotto della soglia massima consentita. Evento di rilevanza nazionale nelle acque del lago carsico più alto d'Italia

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Il lago Matese è sano. Lo conferma l’analisi delle acque della campagna di Goletta dei Laghi, curata da Legambiente, che da 10 anni si occupa del monitoraggio dei bacini lacustri italiani.
Quella sul Matese è tra le prime esperienze che supera i “confini” dei grandi laghi italiani e apre il panorama di Legambiente su realtà minori, ma solo per portata d’acqua, perchè come nel caso del nostro lago carsico, siamo di fronte ad una biodiversità e ad un paesaggio senza eguali, come confermano gli esperti della grande Associazione ambientalista italiana. Al Lago Matese il primato di essere stata la prima tappa campana della rinnovata e allargata esperienza di Goletta dei Laghi. Occhi puntati sull’Italia meridionale, che stando ai risultati del momento, vede il Matese collocarsi in ottima posizione. “Quello di Legambiente – fa sapere l’Associazione –  è un campionamento puntuale che non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, né pretende di assegnare patenti di balneabilità, ma restituisce comunque un’istantanea utile per individuare i problemi e ragionare sulle soluzioni”.

Due settimane al lavoro sulle acque del Lago carsico più alto d’Italia (1011 mt s.l.m.) per l’analisi della carica batterica di provenienza fecale e per il campionamento delle microplastiche, quest’ultima una ricerca che Goletta dei Laghi conduce solo da pochi anni, e su cui ancora non si conoscono gli effetti gli effetti su flora e fauna dei bacini, ma che rappresenta tuttavia un’attenzione nuova sulla salute delle acque dolci.
Ieri mattina la presentazione dei risultati proprio sulle rive del bacino matesino, affidata alle parole di Simone Nuglio, responsabile nazionale di Goletta dei LaghiMaria Teresa Imparato, presidente di Legambiente Campania, Stefania Di Vito, settore scientifico di Goletta dei Laghi, Sara Montoro del direttivo Legambiente del Matese, affiancati dai giovani volontari dell’Associazione, sia locali che di provenienza diversa.

 I dati all’attenzione 
Due i dati interessanti che consentono oggi di guardare con ottimismo sia la salute del lago che il suo futuro: il primo è che negli ultimi due anni, le presenze intorno al ai bacini lacustri in Italia (soprattutto per il flusso turistico estivo) sono aumentate del 15%; il secondo, relativo alla salute della sua acqua, rivela che la carica batterica (di provenienza fecale) analizzata in laboratorio dopo i campionamenti degli ultimi 15 giorni effettuati su tre sponde e al centro del lago, sia al di sotto della soglia massima consentita; quanto al campionamento di microplastiche (frammenti al di sotto dei 5 mm) si attendono i risultati dai laboratori. In quest’ultimo caso, trattandosi di una nuova ricerca, è interessante sapere che il monitoraggio sui laghi maggiori d’Italia ha fornito dati piuttosto preoccupanti, soprattutto lì dove le sponde sono particolarmente frequentate e dove vi si immettono scarichi e depuratori: i rifiuti plastici attraverso l’abbandono indiscriminato sui bordi dei fossati, in prossimità dei tombini o altri scarichi, porta inevitabilmente la materia plastica nelle falde e quindi in acqua.
Circa la carica batteria sotto esame, nessun riferimento da parte dei relatori alla presenza intorno al Lago di piccole e medie aziende animali, ma la sollecitazione a non abbassare la guardia rispetto alle condizioni di salute delle acque: anche un’avversità metereologica potrebbe in tal senso compromettere le falde e di conseguenza sovvertire i risultati di laboratorio del momento.

 Le prospettive 
Ad accogliere e recepire quanto sia stato fatto sul Lago Matese e per il Lago Matese, il Presidente del Parco Regionale Vincenzo Girfatti; il Presidente della Comunità Montana Franco Imperadore (sindaco di San Potito Sannitico) accompagnato dal suo vice Mauro Martino (consigliere comunale di Piedimonte Matese); la Presidente di Legambiente del Matese, Bernarda De Girolamo.
Pareri e interventi positivi e propositivi: soprattutto i meriti attribuiti ai giovani impegnati nella campagna di Goletta Verde (di cui si auspica la presenza – è stato più volte ribadito – anche sui laghi di Gallo e di Letino), poi le idee, ma soprattutto la certezza che sta maturando in tutti la coscienza di un fare comune, di una necessaria condivisione delle responsabilità, di un confronto serrato al fine di individuare soluzioni concrete rispetto alle esigenze del Matese, come ambiente da vivere e come comunità da mandare avanti.

 Gli interventi 
“Il tempo che stiamo dando alla riflessione pubblica e al confronto ci permette di guardare lontano, di prendere in mano le criticità legate soprattutto alla difesa del territorio dall’abbandono di rifiuti, e di trovare insieme soluzioni”, così il Presidente Girfatti (nel video è possibile ascoltare altro del suo intervento). Dalle sue parole, riconoscenza per l’intesa stabilita con i sindaci dei Comuni delle aree in quota (San Gregorio Matese, Castello del Matese e Piedimonte Matese) e con l’Osservatorio Ponte Margherita che ha sposato la causa del Matese donando necessari e urgenti cassonetti per la raccolta dei rifiuti “ma in questo caso si tratta solo dell’aspetto visibile di un più approfondito lavoro di squadra, in cui non sta mancando il supporto delle Associazioni locali raggruppate nella Consulta del Matese”.

In prima fila, da sinistra Mauro Martino, Vincenzo Girfatti, Franco Imperadore, Bernarda De Girolamo

Da Parte di Imperadore, Presidente della Comunità Montana la novità ufficializzata attraverso una nota inviata proprio ieri al Parco e alla Provincia di Caserta, che dà disponibilità dei Baif (Braccianti Agricoli Idraulici Forestali) per la tutela del Parco, in quell’ottica di compartecipazione delle responsabilità.
Nelle parole della Presidente di Legambiente, De Girolamo, il grazie all’Associazione nazionale e locale per l’iniziativa di Goletta dei Laghi portata sul Matese e al SannioLab che ha effettuato le analisi dei campioni; ma soprattutto l’idea di fare del Matese una palestra di esperienza (in termini di ecologia, progettualità, formazione culturale) per gli studenti del territorio durante i mesi estivi. È stata sua la proposta, rivolta alle autorità politiche – con il plauso dei presenti – di creare occasioni stabili (attraverso stage e settimane formative) aperte ai giovani matesini e a tanti altri provenienti da fuori.
“Gli studenti delle nostre scuole – e in tal senso ha parlato nel ruolo di Dirigente scolastica – sono pronti a recepire l’impegno concreto per fare del Matese un contesto da rivalutare e rilanciare, ma non secondo eventi d’occasione, besì in base ad una programmazione in cui, coinvolti i giovani in prima persona, essi trovino sul posto la possibilità di costruirsi un futuro…”. Parole che attingono all’esperienza ormai già da due anni in uso nelle Scuole italiane dopo la sottoscrizione del Patto tra i ministeri della Scuola e dell’Ambiente sull’insegnamento dell’educazione ambientale.

 Lavoro di squadra 
Giornate di lavoro concluse con soddisfazione, una in particolare: quella di aver convogliato ancora una volta, intorno alla natura del Matese, la Consulta delle Associazioni, istituzione che ormai ha toccato le 70 adesioni tra le realtà aggregative dei versanti matesini di Campania e Molise.
Con Legambiente del Matese a capo (per l’esperienza organizzata in questi giorni), e tutt’intorno gli altri (una menzione particolare a Matese Adventure che ha fornito le canoe per navigare il lago), ora si guarda nella stessa direzione, con l’obiettivo di non lasciare cadere nel vuoto i risultati portati a casa, ma farne oggetto di riflessione con il territorio e con quanti, a vario titolo, frequentano e vivono il Lago. La salute delle nostre acque, e la vita di arbusti e pesci e degli uccelli che le sorvolano, dipende dall’uomo.
Quanto al turismo, i dati cresciuti rispetto alle presenze, vanno affrontati con intelligenza affinchè le presenze sul Matese siano specchio di un turismo sostenibile: “Il lago è per il parco un grande valore aggiunto – le parole di Sara Montoro – non bisogna però cedere alla tentazione di trasformarlo in un luogo per ingaggiare il turismo di massa, snaturandone la vocazione e rischiando di danneggiare la biodiversità irrimediabilmente”.

Clarus ritornerà sul tema e sull’iniziativa Il lago inizia qui realizzata sul Matese.

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