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La “carità culturale” del vescovo Valentino Di Cerbo. Il dono alla Biblioteca diocesana

La Biblioteca diocesana cresce e periodicamente si arricchisce di nuove sezioni anche grazie alle donazioni private di cospicui fondi librari. Da pochi giorni è terminata la sistemazione del materiale librario donato da Mons. Valentino Di Cerbo, vescovo emerito di Alife-Caiazzo

2018
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La Biblioteca diocesana San Tommaso d’Aquino si riempie ancora di nuove collezioni.
È stato appena concluso il lavoro di inventario, catalogazione e inserimento nel Sistema Bibliotecario Nazionale della prima serie di libri donati da Mons. Valentino Di Cerbo, vescovo emerito della Diocesi di Alife-Caiazzo: circa 1000 tra volumi e riviste, cui ne seguiranno ancora altri.
Sono stati collocati nei nuovi locali della Biblioteca inaugurati nel dicembre 2018 (clicca qui per articolo e foto), nell’ala che ospita il libro moderno.
Si tratta di quegli spazi per i quali il Vescovo, nel corso dei lavori post-sisma (il terremoto del 2013 che ha provocato danni a numerose Chiese del territorio e ambienti di proprietà della Diocesi, oggi ristrutturati e funzionali), ha avuto l’intuizione che potessero ospitare una parte della biblioteca diocesana creando ambienti accessibili e funzionali non solo a una platea di studentesse e studenti, di ricercatori, di docenti, ma anche alla possibilità di realizzare attività culturali.

Le sezioni librarie

Il fondo librario è articolato in due macrosezioni: una di scienze umane (che comprende molti libri di filosofia, psicologia, storia, letteratura e sociologia); l’altra di teologia (biblica, cristologia, fondamentale, escatologica, dogmatica, magistero, ecclesiologia, morale e bioetica, liturgica e sacramentaria, catechetica, insegnamento della religione cattolica, spiritualità, agiografia e mariologia).
Molti sono i volumi che riportano i segni di un lungo e proficuo studio, di un dialogo costante con i testi. Sono infatti tanti i libri a essere pieni di appunti, rimandi, sottolineature. Non solo quelli del periodo universitario del giovane sacerdote Valentino Di Cerbo, ma anche quelli degli anni successivi. Dimostrazione di uno studio che l’ha accompagnato tutta la vita, di una necessità sentita di un aggiornamento costante di inseguire i segni dei tempi, di avere chiavi di interpretazioni della realtà e del mondo contemporaneo sempre più complesso e sempre difficile da decifrare.

la preghiera in occasione della inaugurazione dei nuovi locali della Biblioteca diocesana

Il fondo, oltre a ripercorrere gli interessi del possessore, riproduce i tratti di una vita vissuta all’insegna di un servizio alla Chiesa distribuito nei vari ambiti delle cariche che ha ricoperto.
Molti infatti sono i libri che riguardano la formazione e la cura dei percorsi di crescita umana e spirituale. Ci sono per l’appunto, oltre ai libri di teologia, molti testi di pedagogia e molti altri dedicati alle attività catechetiche, e tanti altri ancora riservati al dibattito intorno all’insegnamento della religione cattolica nelle scuole, tra cui molte collezioni di riviste (alcune da lui fondate o a cui lui ha collaborato).
Mons Di Cerbo è stato infatti tra il 1980 e il 1991 Membro del Consiglio dell’Ufficio Catechistico nazionale e Membro del Comitato nazionale per il riconoscimento degli Istituti di scienze religiose e del Forum europeo per l’insegnamento della Religione cattolica. Ed ha tra l’altro, rimanendo in questo ambito, tenuto i corsi di Catechesi e Inculturazione presso la Pontificia Università Urbaniana.

Questa brillante carriera di studi, di docenza e di incarichi prestigiosi non ha interrotto la pratica pastorale vissuta nell’umiltà che ha contraddistinto il suo operato, il sacerdozio vissuto a Roma nella parrocchia di San Luca al Prenestino e gli incarichi di Rettore della Chiesa di “San Lorenzo degli Speziali” in Roma; di Consigliere spirituale nelle équipes Notre Dame di Roma; di Rettore della Chiesa della “Madonna di Campanile” nella sua Frasso Telesino. A questo fa eco la presenza di numerosi testi di teologia e spiritualità.

Dono di “carità culturale”

Ancora una volta lascia al territorio un gran segno di speranza. E la biblioteca ne diviene uno dei tanti del suo ministero pastorale, quale luogo da pensare non più come scrigno della conservazione del sapere, accessibile solo a pochi, ma come uno spazio di aggregazione sociale, di produzione e distribuzione della cultura, di formazione umana e cristiana completamente interconnesso a tutte le arterie di un territorio complesso e variegato, difficile da animare e talvolta freddo rispetto alle sollecitazioni di proposte formative legate al sapere umano.
La biblioteca è il “segno della carità culturale” (come ha voluto scrivere nella lapide apposta nella nuova Biblioteca) più visibile di ciò che il vescovo Valentino ha lasciato e tracciato nella Diocesi di Alife-Caiazzo.
Ci sono tutte le condizioni perché tutto ciò diventi quel seme caduto nel terreno buono che produce molto frutto con perseveranza.

Visita il sito internet www.bibliodac.it e la pagina facebook Biblioteca diocesana Piedimonte Matese

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