Home Arte e Cultura Festival dell’Erranza 2019. Acqua, parole, amore e genio artistico

Festival dell’Erranza 2019. Acqua, parole, amore e genio artistico

A sorpresa, in occasione dell'ultima serata, la visita dell'attore Toni Servillo: affettuoso omaggio al Festival e alla Città di Piedimonte Matese tra la numerosa folla accorsa per lo spettacolo conclusivo della kermesse firmata dal direttore Roberto Perrotti

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Un Festival che non basta raccontare; una suggestiva parentesi da vivere: lo conferma il pubblico, gli affezionati che ritornano ogni anno e quelli che lo scoprono per la prima volta. La formula è più che indovinata, è cucita ad arte sulla pelle delle persone presenti grazie ad interventi mirati, brevi, consecutivi, con parole di senso e contenuti che si imprimono e lasciano l’odore…
Merito del suo direttore artistico, Roberto Perrotti, e della squadra di collaboratori che laboriosamente ara il terreno seminandovi cultura, umanità e saggezza. 
Idea umile e nobile insieme, che parte dal basso ed eleva…, connubbio di riso e seriosità, di pausa e moto per l’anima. Provare per credere.
Appuntamento al prossimo anno.

Noemi Riccitelli – Un chiostro gremito, non solo di pubblico, ma di giochi di luce, ombre, suggestioni vicine e lontane, note coinvolgenti ed esaltanti, una serata coccolati dalla brezza matesina e dal vivace talento di tre artisti unici: Peppe Servillo, Natalio Mangalavite e Javier Girotto che si sono esibiti con lo spettacolo tratto dal loro album, Parientes, che ha potuto contare anche sull’entusiastica partecipazione del pubblico, coinvolto dalla verve del terzetto.
Inoltre, a sorpresa, ad omaggiare gli artisti, tra gli astanti, anche Toni Servillo, noto protagonista del cinema italiano, che a fine spettacolo ha abbracciato il fratello e gli altri due musicisti, concedendosi amabilmente anche agli stupiti fan.

Si è chiusa così la settima edizione del Festival dell’Erranza (vai sul sito), sabato 14 settembre, al Chiostro del Complesso Museale di San Tommaso D’Acquino. Un’edizione che ha avuto come temae L’acqua e le parole, che possono avere in comune molto più di quello che ci si aspetta: trasparenza, fluidità, ricchezza. Un connubio dalle mille declinazioni, come hanno dimostrato gli ospiti che hanno animato il dibattito e le riflessioni in queste due dense giornate.

L’acqua come fonte di energia, benessere, efficienza, ma anche di ispirazione artistica nella mostra relativa al concorso fotografico nazionale Obiettivo Acqua e la mostra fotografica storica Bonifica idraulica, impianti e reti irrigue: da 150 anni insieme all’Italia prestata in esposizione dal CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura); un filone che ha dato avvio al Festival, venerdì 13 settembre, con gli interventi di Anna Osann, coordinatrice di progetti dell’Unione Europea riguardanti il miglioramento dell’efficienza nell’uso dell’acqua e dei nutrienti in agricoltura e Massimo Gargano, direttore ANBI (Associazione Nazionale Bonifiche Irrigazioni), che hanno esposto metodi, progetti, obiettivi futuri.

A scorrere sono state anche molte parole, limpide, trasparenti, vere, come i racconti e le testimonianze raccolte dal giornalista Luca Telese nel suo ultimo libro “Cuori contro”, un libro sugli anni di piombo, sulla destra eversiva e la sinistra rivoluzionaria e i loro protagonisti che hanno mosso quel periodo; parole evocative sono state, invece, quelle dello scrittore Paolo Di Paolo, che tra un romanzo e l’altro, ha condiviso con il pubblico ricordi e riflessioni dei suoi scrittori del cuore, da Tabucchi a Camilleri.

E poi, parole di cuore, parole profuse goccia a goccia, quelle della testimonianza di fede e dell’impegno sociale e pastorale del vescovo Luigi Bettazzi – tra i protagonisti del Concilio Vaticano II – che insieme a un vero e proprio distillato di creatività e arte, lo spettacolo teatrale Homo Viator con protagonista l’attore e regista PierGiuseppe Francione, ha chiuso la prima giornata di Festival.

Tra acqua e parole e consapevolezza è iniziata la seconda giornata dell’Erranza, con il dott. Nicola Santagata, che ha mostrato il lato oscuro del prezioso elemento, infimo veleno se l’uomo non vi pone la giusta attenzione e cura, e poi Franco Pepe, noto maestro pizzaiolo di “Pepe in grani” a Caiazzo e da poco Cavaliere della Repubblica, un professionista nel suo campo, che da pochi semplici ingredienti, tra cui l’acqua appunto, crea la più vera delle delizie della nostra terra, la pizza, vanto mondiale.
Tra sentieri, vette e boschi fino alle suggestive fonti d’acqua del Matese hanno portato il pubblico Salvatore Signore e Roberto Fratta, che da appassionati della montagna e della natura, hanno curano una rubrica sulle pagine di questa rivista dedicata agli abbeveratoi disseminati nel nostro appennino, dal titolo Matese d’acqua dolce.

Un altro viaggiatore appassionato, Fabio Fiori, ha condotto il pubblico sulle rive dei suoi mari, alla ricerca della spiritualità, del rispetto verso sé stessi e ciò che ci circonda, una riflessione intima e particolare che è proseguita anche con Davide Rondoni, poeta e drammaturgo e Nicola Crocetti, editore, i quali si sono concentrati sul vero e più stretto legame tra acqua e parole.
Infine, a Domenico Ciruzzi e Maurizio Braucci è stata affidata la conclusione dei dibattiti e dei pensieri di questa intensa due giorni: l’uno, Presidente della Fondazione Premio Napoli, l’altro, giornalista e sceneggiatore, vincitore dell’Orso d’Argento 2019 per la sceneggiatura del film La paranza dei bambini, insieme a Roberto Saviano e Claudio Giovannesi.
Insieme, protagonisti attivi di impegno culturale e della forza che idee e parole possono avere sulla società, sgorgando con l’impetuoso vigore di una cascata d’acqua.
Il Festival dell’Erranza prosegue, così, il suo corso, fonte inesauribile.

Ad ogni ospite del Festival dell’Erranza è stata donata una riproduzione dell’artista matesino Giovanni Timpani della serie Stampe in Monotipo 1.

Foto Fernando Occhibove.

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