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San Potito Sannitico. Terapia del dolore, “gioco di squadra”. IL CONVEGNO

Si terrà il prossimo 12 ottobre, presso l'Auditorium comunale di San Potito Sannitico, l'VIII Convegno "Medicina del dolore nell'Alto Casertano"

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Un appuntamento che ritorna in Alto Casertano, per sensibilizzare le comunità verso una delle problematiche di maggiore risonanza in ambito medico. Parliamo del Convegno Medicina del Dolore, evento che per l’ottava stagione permetterà a medici e docenti di confrontarsi sulla Terapia del Dolore. Ad ospitare l’VIII Convegno Medicina del Dolore nell’Alto Casertano sarà l’Auditorium comunale di San Potito Sannitico, ubicato in via Sala, e la data stabilita è sabato prossimo, 12 ottobre.

Il Convegno fornirà la giusta occasione ai professionisti che interverranno per fare luce sulla funzione che la terapia del dolore svolge nei casi in cui alla malattia è associato il dolore cronico. All’evento non farà mancare la sua presenza il dottor Bennardo Di Matteo, dirigente Anestesia e Responsabile Terapia del Dolore presso l’Ospedale “Ave Gratia Plena” di Piedimonte Matese, il quale si occupa della segreteria scientifica del Convegno. Il dottore Di Matteo presenterà il suo punto di vista in merito alle “Cure Integrate e Terapie di Supporto nella fase avanzata di malattia“, avvalendosi di una competenza che va consolidandosi ogni giorno stando a contatto con le tante e diverse situazioni di sofferenza.

Quali sono le “alternative” terapeutiche cui ricorrere per la cura del dolore in caso di malattia allo stadio avanzato? Il paziente, costretto a fare i conti con una malattia oncologica o una malattia invalidante dalla quale è destinato a non guarire, ha bisogno di essere seguito in virtù di “un’organizzazione assistenziale multidisciplinare, plurispecialistica, che consente un buon controllo sintomatologico e realizza nel proprio domicilio il luogo ideale di cura”. Secondo il dottore Di Matteo, dunque, per aiutare il malato ad affrontare il dolore in modo sereno è fondamentale garantire “un forte processo di integrazione e una stretta collaborazione tra territorio e ospedale”. La realizzazione di sinergie, tra i vari servizi distrettuali, ospedalieri sanitari e sociali, insieme “alla rete di solidarietà già attiva sul territorio”, è di vitale importanza nell’assistenza e nel supporto da concedere al malato.

C’è tutta una squadra all’opera, ognuno con il suo ruolo nell’attuare tecniche di “terapia del dolore”, che rappresenta un “approccio incentrato sul malato più che sulla malattia” e per il quale si richiede la formazione continua di medici, infermieri e tutte le figure che vi intervengono.

 

 

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