Home Territorio Caiazzo. Dopo Monte Carmignano, un “Patto per la Memoria”

Caiazzo. Dopo Monte Carmignano, un “Patto per la Memoria”

In occasione della commemorazione del 76esimo Eccidio di Monte Carmignano, il sindaco di Caiazzo, Stefano Giaquinto, propone ai sindaci e delegati di altri comuni, sfondo di crimini nazisti, la creazione di un "Patto dei Sindaci per la Memoria"

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Le atrocità perpetrate nel corso della Seconda Guerra Mondiale fanno parte di un repertorio di ricordi dolorosi che avvicina persone e comunità fra loro. Il denominatore comune risiede nel dolore, una ferita che in momenti particolari riprende a sanguinare. E allora, perché non trasformare questo “tratto” comune in stimolo di coesione e condivisione? La commemorazione dell’Eccidio di Monte Carmignano, svoltasi lo scorso fine settimana (12-13 ottobre) a Caiazzo, a 76 anni dall’uccisione dei 22 innocenti presso una masseria ubicata nella frazione caiatina di San Giovanni e Paolo, è stata molto rivelativa per coloro che hanno presenziato l’evento.

Il primo cittadino di Caiazzo, Stefano Giaquinto, ha avanzato ai suoi colleghi sindaci e delegati di altri comuni italiani, che sono stati teatro di episodi simili di odio nazista, la proposta inedita di stipulare un “Patto dei Sindaci per la Memoria“. Un progetto che permette di aprire un margine più ampio di confronto e dialogo, basato sulla memoria, ma dal quale nascano possiblità sempre nuove di “riscatto” umano e sociale.

Significativa la partecipazione al convegno Riconciliazione e diritto al risarcimento per le vittime dei crimini di guerra, cui hanno preso la parola il dott. Marco De Paolis, procuratore generale della Corte di Appello Militare; la dott.ssa Isabella Insolvibile, la quale ha lavorato al progetto di ricerca per un Atlante delle Stragi naziste e fasciste in Italia (2013-2016), il dott. Paolo Albano, procuratore della Repubblica di Isernia; i sindaci e rappresentanti delegati di Roccaraso, Civitella in val di Chiana, Massignano, Castignano, Fivizzano e Fornelli. La manifestazione è stata impreziosita anche dalla partecipazione della dott.ssa Caterina Strecker, portavoce della Repubblica Federale Tedesca.

La memoria e la volontà di ricostruire la verità dei fatti sono i motivi che hanno ispirato la celebrazione dell’Eccidio che si è articolato in una due giorni caratterizzata da emozioni profonde, legate alla testimonianza dei superstiti di quel lontano ’43 e alla preghiera, che ha visto una comunità intera ritrovarsi nella chiesa della Madonna del Soccoro, domenica pomeriggio, per la Santa Messa concelebrata dai sacerdoti don Antonio Di Lorenzo e don Jean Libog.

Foto pagina Facebook Stefano Giaquinto

 

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