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Linea Verde, Coldiretti e Chiesa Cattolica, polemiche e speranze “sul grano” in una domenica di novembre

Domenica 10 novembre, su Rai Uno, canale televisivo del servizio pubblico, un servizio sulla pasta prodotta in Svizzera con grano canadese. Coldiretti ha alzato la voce. Contemporaneamente la Chiesa Cattolica celebrava la Giornata nazionale del Ringrazimento per i prodotti della terra.

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Italia della contraddizioni?
Sono in molti a pensarlo, altri a negarlo, talvolta i fatti a confermarlo.
I casi e le cause potrebbero essere molteplici ma l’attenzione va su un ultimo episodio andato in scena pochi giorni fa. Domenica scorsa su RaiUno, la nota e a noi (italiani) tanto cara trasmissione Linea Verde, si faceva promotrice di una pasta prodotta in Svizzera con grani provenienti dal Canada. La nota e cara trasmissione garante del Made in Italy, forse per la prima volta nella sua onorata storia televisiva (con tutti i significativi risvolti sociali che ha donato al Paese) contravviene all’impegno morale e politico che fino ad ora ha garantito la tutela e la promozione delle eccellenze nostrane.

Ad insorgere con severità e senza mezze misure è stata Coldiretti, che proprio in nome della “nazionalità” e genuinità dei prodotti italiani ha più volte trovato in questo spazio televisivo grande eco, recuperando attraverso la rete pubblica un moderno e utile canale di visibilità e garantendo alla stessa rete contenuti, storie, dati e soprattutto credibilità… “E’ inaccettabile che una trasmissione del servizio pubblico Rai dedicata all’agricoltura e al cibo italiani si trasformi in uno “spot” a favore della pasta svizzera fatta con grano canadese trattato con l’erbicida glifosato in preraccolta, secondo modalità che sul territorio nazionale sono addirittura esplicitamente vietate”, si legge nel comunicato diffuso ieri da Coldiretti (scarica il testo integrale del comunicato).

Ma non finisce qui.
Perché nella stessa giornata la Chiesa Cattolica Italiana celebrava la 69ª Giornata nazionale del Ringraziamento dal titolo “Dalla terra e dal lavoro: pane per la vita”, con esplicito richiamo, quest’anno, proprio all’immagine delle spighe, del pane, della condivisione fraterna, della giustizia e del lavoro, e inevitabilmente alla storia e alle tradizioni del nostro Belpaese (scarica il testo integrale del Messaggio)  che deve tanto all’iniziativa dei “moderni” lavoratori della terra.
Così mentre su RaiUno scorreva il servizio, in centinaia di parrocchie in tutta Italia (come in qualche piazza di paesi e città) la preghiera e la festa è stata “dedicata” all’agricoltura e ai suoi protagonisti, inclusi gli strumenti di lavoro (a Piedimonte Matese, ma solo per una coincidenza di date era in corso la fiera di San Martino realizzata dal Comune in collaborazione con Coldiretti).

Pochi minuti dopo, nell’ora del pranzo della domenica, su RaiUno, nel Tg delle 13.30 (stessa rete pubblica di Linea Verde) non è mancato il passaggio sull’Angelus di Papa Francesco e il richiamo del Pontefice alla celebrazione della Giornata: “Oggi in Italia si celebra la Giornata Nazionale del Ringraziamento per i frutti della terra e del lavoro. Mi associo ai Vescovi nel richiamare il forte legame tra il pane e il lavoro, auspicando coraggiose politiche occupazionali che tengano conto della dignità e della solidarietà e prevengano i rischi di corruzione. Che non si sfruttino i lavoratori, che ci sia lavoro per tutti ma lavoro vero, non lavoro da schiavi”.

Questa la sintesi di una domenica piovosa su quasi l’intera italia. Queste le contraddizioni. Necessaria la riflessione.
Di fronte alla storia del grano canadese, che continuità possiamo dare (in termini di visibilità televisiva) alla storia degli under 35 che da gennaio 2019 gestiscono ben 55mila imprese agricole? Dati di Coldiretti che confermano l’Italia al vertice dell’Unione europea per giovani agricoltori; che ne è dei tanti spot con l’invito a “restare” in Italia ed investire sui terreni dei nonni? Quale fiducia “recupera” lo Stato (sempre perché parliamo di una tv pubblica) in chi fa i conti ogni giorno con burocrazia, avversioni meteo, concorrenza dei mercati stranieri, danni causati da animali selvatici…?

Un mese fa, mi ha colpito la riflessione di una giovane contadina della nostra terra altocasertana; un pensiero amaro, il suo, alla luce delle mancate piogge dell’ultimo periodo estivo: “Non mi era mai successo di notare, che stando con la schiena curva sul terreno, le mie gocce di sudore potessero davvero bagnare il suolo. È accaduto. O forse l’ho notato per la prima volta”, ha spiegato. “È proprio vero che ciò che da’ visibilità al nostro Paese (i buoni frutti della terra, ndr), poggia sulla nostra schiena e sulla fatica di ogni giorno: come vorrei che fosse più chiaro a tutti!”.

Parole che vengono all’indomani del bel successo che fanno i suoi prodotti, dei riconoscimenti conquistati ogni giorno sui mercati nazionali e stranieri, della visibilità ottenuta grazie a se stessa e al supporto di tanti amici contadini o imprenditori come lei. Dunque, parole non senza speranza, ma attraversate dalla consapevolezza che è l’Italia dal basso quella a cui essere eternamente riconoscenti.

L’episodio televisivo, lo sgarro mediatico (che è molto più che mediatico) ferisce e tradisce una rete che nell’ultimo decennio ha visto insieme generazioni di contadini, associazioni di categoria rinnovate, nuove politiche nazionale attenzionate a tutelare e difendere il “nostro” prodotto. Sbavatura che chiede una “revisione” di quanto pubblicizzato, ed estendendo il raggio di azione della riflessione, chiede coerenza politca (sempre perchè di fronte ad un servizio pubblico televisivo) che è molto più di un politicamente corretto teso – con l’auspicio di buona pace per tutti – a rasserenare gli animi.

Chiudere, allora con con l’auspicio dei Vescovi italiani di “un pane che mantenga le promesse che porta in sé”, cioè una promessa di futuro lieto; “un pane prodotto ogni giorno rispettando la terra e i suoi frutti, valorizzandone la biodiversità…” e chi la tutela.

Giornata del Ringraziamento. Barbati (Coldiretti): “Dai giovani agricoltori un messaggio di speranza per il Paese”

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