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Così cominciarono gli impianti di bonifica del Consorzio di bonifica del Sannio Alifano

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Matese. Tra moderno e contemporaneo

 

Salutiamo volentieri sulla nostra rubrica matese tra moderno e contemporaneo lo scritto di Giovanni Giuseppe Caracciolo. Dopo il suo prezioso e coinvolgente racconto sui trasporti nel Matese lo scorso luglio (clicca qui per rileggere l’articolo), ora la sua ricerca storica tocca le terre dell’Alto Casertano e i lavori di bonifica che le hanno interessate negli ultimi 100 anni. Racconto minuzioso ed attento che tocca un altro significativo aspetto della nostra campagna: la produttività e la qualità dei suoi frutti. 

Di Giovanni Giuseppe Caracciolo

La Storia
L’agricoltura con prodotti d’eccellenza e le aziende zootecniche all’avanguardia delle Pianura Alifana e Valle Telesina devono il merito ai lavori di bonifica fatti negli ultimi cento anni per la regimentazione e la difesa delle acque dei Fiumi Volturno, Torano, Maretto, San Bartolomeo, Titerno, Calore, Isclero, unitamente alla realizzazione di canali per le acque piovane e scolanti.  Opere imponenti che hanno eliminato zone paludose infestate dalla temibile zanzara anofele , vettore del plasmodio della malaria, consentendo la coltivazione ed insediamenti abitativi di estesissime aree prima escluse, improduttive ed insane.

Nella nostra Regione un primo esempio di bonifica sono stati i Regi Lagni della Campania Felix , ampi canali di bonifica per l’irrigazione dei terreni, realizzati dal 1592 al 1616 da Don Pedro de Toledo (a Lui è dedicata la celebre elegante strada di Napoli) ed il Conte di Lemos,  Vicerè di Napoli per Filippo III di Spagna. Furono amministrati dalla “Giunta de’ Regi Lagni” e poi dalla” Direzione Generale de’Ponti e Strade”.

A questo Istituto nel 1855 nel Regno di Ferdinando Secondo di Borbone si affiancò l’Amministrazione Generale di Bonificazione.

Il Sovrano, tenendo a cuore Piedimonte d’Alife, ricca di industrie indispensabili all’economia del Regno, nel 1842 spese centomila Ducati per arginare il Torano ed i torrenti Rivo e Valpaterno, suoi tributari, per la protezione della Città  (allora i flussi idrici di questi corsi d’acqua erano impressionanti). Un’ alluvione avvenuta il 13 settembre 1857 distrusse tutte tali opere con danni immensi e vittime civili denotando la loro inefficacia.  L’Amministrazione Generale di Bonificazione dopo quattro mesi con un intervento veloce deviò il corso del torrente Valpaterno fuori l’abitato di Piedimonte così come oggi lo conosciamo, irrobustì gli argini e ne ampliò il letto, misure che si dimostrarono poi efficaci.

Il Consorzio di Bonifica del Sannio Alifano fu costituito con Regio Decreto n.8240 del 27 settembre 1927. La prima sede era in Piazza Ercole d’Agnese nel palazzo ove a piano terra vi è un noto fotografo e la seconda in Piazza Giovanni Caso. In quegli anni il Consorzio si limitò al controllo degli argini del Torano e del Fiume Volturno  con creazione di canali di irrigazione nella Piana Alifana.

Il grande sviluppo del nostro Consorzio si ebbe negli anni Cinquanta del Novecento grazie alla Cassa per il Mezzogiorno d’Italia che realizzo le opere tuttora in funzione, unitamente alla nuova sede nel Viale della Libertà a Piedimonte. Le numerose strade consortili di Bonifica indispensabili per i fondi agricoli realizzate fino agli anni Settanta sono state cedute alla Provincia di Caserta e gli elettrodotti rurali all’ENEL.

I progettisti locali delle opere irrigue e delle strade di Bonifica che tuttora utilizziamo furono gli ingegneri Conte Ugo Gaetani,  Antonio Fossa, Dante Fossa, i geometri Leonardo Bellone, Francesco Mancini, Cosimo D’Alagna. Il Direttore del Consorzio era allora il Dottor Alberto Carfì. Il timone politico dell’epoca per la nostra zona era  Giacinto Bosco.

Il Consorzio di Bonifica del Sannio Alifano il 3 aprile 2002 ha acquisito anche il Consorzio della Valle Telesina, in crisi gestionale, divenendo uno dei più grandi e tecnologicamente avanzato d’Italia con una superficie territoriale totale di 195.000 ettari nelle Province di Caserta, Benevento ed Avellino limitatamente ai Comuni di Cervinara, Rotondi e San Martino Valle Caudina.

La struttura del Consorzio di Bonifica del Sannio Alifano (vai sul Sito)
Cuore del Consorzio è la traversa di Ailano a Mortinelle larga 60 metri con paratoie mobili metalliche che modula le acque del Fiume Volturno  guidandole in due ampi canali derivatori della capacità di 4000 litri al secondo. Uno alla sinistra del Volturno (dicesi destra o sinistra nel senso di scorrimento verso la foce) diretto all’importante Centrale di sollevamento Boscarello nella piana di Sant’Angelo d’Alife.  Alla destra del Volturno, l’altro canale con l’ausilio di un tunnel giunge a Pietravairano e serve Baia Latina, Dragoni ed Alvignano con condotte intubate a pressione e le classiche canalette della Ditta Rosacometta di Milano.

Impianto di Ailano

Le centrali di sollevamento e pompaggio  distribuiscono le acque provenienti dai fiumi ai campi col governo dei “Comizi” che danno origine a condotte interrate dalle cui bocchette gli agricoltori possono usufruire di un getto ad alta pressione (2.5-3 Bar) per l’irrigazione dei campi. Le romantiche canalette, simbolo della Bonifica di un tempo, si stanno eliminando gradualmente (in molti si concedevano un  bagno durante la calura estiva ). Gli agricoltori caldeggiano la loro eliminazione perché limitano l’ agevole lavorazione dei terreni con i moderni mezzi agricoli,  aventi dimensioni e sagome imponenti, sconosciute a quelli in uso negli Anni Sessanta e Settanta del Novecento.

Sono presenti altre due traverse sul Fiume Lete a Pratella ed Ailano larghe 9.5metri con paratie mobili da cui originano  canali derivatori con portate di 660 litri/sec. Una traversa sul Fiume San Bartolomeo a Sesto Campano non è più adoperata.

Tecnica degli impianti di sollevamento
Centrale Boscarello a Sant’Angelo d’Alife: 5 gruppi motore Ansaldo elettrici asincroni trifase e pompe Rotos disposti verticalmente. Le pompe hanno una eccezionale portata di 1225 e 1550 litri/secondo avendo delle giranti a geometria variabile che consente di cambiare il grado di inclinazione delle pale.  Riceve le acque del fiume Volturno grazie al canale derivatore in sinistra Volturno lungo 5.5 Km che origina dall’Impianto di Mortinelle in Ailano.    Sono alimentati i comizi della zona e la torre piezometrica che consente alle acque di raggiungere gli altri impianti per differenza di quota. E’ presente una vasca di accumulo in cemento armato delle acque di 8000 m.c. Nel 1986 il canale derivatore che proseguiva verso l’impianto Forma è stato sostituito con una condotta in acciaio DN (diametro nominale) 1200 (diametro reale interno 1240 mm) della lunghezza di km 6,758 perché aggredito continuamente da erbe infestanti, richiedeva una onerosa manutenzione.

Centrale Forma ad Alife zona Madonna delle Grazie: sei gruppi originari del 1953 perfettamente funzionanti ed estremamente affidabili  disposti orizzontalmente con motori Pellizzari di 150 CV e pompe Pellizzari da 300 litri/sec. Ricorda molto gli impianti di inizio Novecento in virtù della mantenuta originalità. Le acque sono sollevate con una nuovissima condotta DN 1200 alla vasca di carico “D’Ambrosio”, anch’essa rinnovata, che alimenta con condotta l’Impianto Fosse.

Centrale Fosse ad Alife, zona Varanelle, dotata di sei gruppi orizzontali con motori Pellizzari da 125 CV e pompe sempre Pellizzari da 200 litri/secondo.

E’ simpaticissimo il piccolo sollevamento “Tre Mulini” ad Alife, in realtà un pozzo, situato prima del ponte sul Torano lato Cartiera che con due elettropompe centrifughe da 50 litri/sec serve i celebri “Orti di Alife” all’interno delle storiche mura. L’acqua arriva con una condotta dall’Impianto Fosse.

Centrale Epitaffio a Piedimonte Matese all’ingresso della Città con due gruppi verticali e pompe Pellizzari da 60 litri/secondo. Un motore è Pellizzari,  l’altro Cantoni. L’acqua è addotta dall’Impianto Boscarello. Per l’irrigazione dei campi nella zona di competenza vi è il canale Epitaffio-Campanelli.

Centrale Gioia, zona Torre Duca a Gioia Sannitica: 4  gruppi motore pompa verticali   del 1981 con motori Ansaldo e pompe Klein; uno da 100 litri/sec e tre da 50 litri/sec. L’acqua arriva con una condotta DN 1200 dall’Impianto Boscarello.

Centrale Fosso Lagno Gioia Sannitica: ex Impianto della Valle Telesina, è stata recentemente rinnovata completamente con 4 potenti gruppi verticali costituiti da  motori ABB (Asea Brown Boveri) e pompe Caprari di Modena con portate di 70 e 35 lt/sec. E’ ubicata sulla riva sinistra del fiume Volturno da cui preleva l’acqua direttamente con un’opera di presa.

Impianto Marzanello di nuovissima costruzione progettato e diretto dall’ingegner Massimo Natalizio, entrato in funzione nel 2009.  Le acque (1900 l/sec) sono prelevate  dal Volturno a Capo Torcino dalla traversa della Centrale Idroelettrica ENEL di Capriati  al Volturno e trasportate con una condotta in acciaio DN 1600  lunga 15 Km ed un tunnel di 1700 metri nel Monte Sant’Angelo  di Vairano Patenora  in due enormi vasche di carico che servono per l’irrigazione dei terreni agricoli di Pietravairano,  Presenzano, Riardo e Pietramelara alla destra del Volturno. Quattro  potenti gruppi sommergibili KSB con portate di 390 e 190 Lt/sec alimentati da moderni trasformatori in resina sollevano le acque dalla vasca principale di 10.000 mc ad una seconda sita più in alto di 5000 mc che consente una ulteriore disponibilità idrica.

Prima Centrale di Presenzano (Ponticello): raccoglie le acque dal bacino inferiore prelevate sempre dal Fiume Volturno della Centrale idroelettrica di Presenzano e le invia con l’interposizione di un torrino piezometrico al secondo impianto con una condotta DN 1200.  Lavorano quattro gruppi verticali con motori Ansaldo e pompe Rotos da 185 litri/secondo.

Seconda Centrale di Presenzano (Patrusce): possiede sei gruppi di sollevamento con pompe Pellizzari da 71 litri/secondo. Quattro motori sono Ansaldo e due Fimet. E’ presente una vasca di accumulo di 8000 mc.

Centrale di Sinistra Titerno a Faicchio: solleva le acque provenienti dal fiume Titerno per l’irrigazione della Valle Telesina:  è dotata di quattro gruppi disposti orizzontalmente con motori Ansaldo e pompe KSB da 70 litri/minuto. E’ presente una vasca di accumulo di 6000 mc.

Centrale Rio Grassano. Concludiamo in bellezza con l’impianto più grande del Consorzio di Bonifica del Sannio Alifano. Possiede 7 gruppi orizzontali con  potentissimi motori Marelli da KW 450 e 375 KW accoppiati a pompe Worthington della portata di 335 e 250 Lt/sec. Prelevano le acque del Rio Grassano con una vicinissima opera di presa sita nel noto parco turistico e con due condotte le sollevano verso due enormi vasche di carico situate sul monte Pugliano di 8000 mc destinate ad alimentare i comizi della Valle Telesina.

Le figure professionali chiave per l’ordinario funzionamento e la manutenzione sono i Pompisti, i Meccanici, gli Elettricisti e gli Acquaiuoli.

Le nuove tecnologie
Il Consorzio di Bonifica del Sannio Alifano è impegnato in un rinnovamento per la ottimizzazione della irrigazione dei terreni agricoli migliorandone enormemente le potenzialità con l’ausilio della digitalizzazione e con il controllo satellitare (Irrisat). Gli agricoltori possono usufruire dei servizi erogati dal Consorzio con una tessera elettronica digitale (Acquacard) che attiva le bocchette di irrigazione in base agli accordi presi in giorni previamente stabiliti. Con Irrisat si da la possibilità, grazie ai satelliti,  al singolo agricoltore o alle aziende agricole di ottenere in tempo reale con una app le mappe dell’irrigazione, le previsioni meteo, le mappe di vegetazione, la valutazione della crescita delle colture programmando in modo più razionale i volumi ed i tempi di irrigazione.

Quando dalla torre campanaria del Convento di Santa Maria Occorrevole di Piedimonte restiamo estasiati ad ammirare il verde lussureggiante che avvolge i Paesi della Pianura Alifana…lo dobbiamo al Consorzio di Bonifica del Sannio Alifano”.

Bibliografia
Real Governo delle due Sicilie: Annali delle Bonificazioni. Stamperia del Vaglio Napoli. 1858.

Dottor Ercole De Cesare: Consorzio di Bonifica del Sannio  Alifano. Relazione Tecnico-Economica e Finanziaria sull’attivita’ svolta dal 1973 al 1992.

Un grazie di cuore al tecnico Claudio Altobelli del Consorzio di Bonifica del Sannio Alifano che mi ha accompagnato negli Impianti consentendo un report diretto sul campo.

 

 

 

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