Home Chiesa e Diocesi “Servire il territorio”, l’impegno chiesto ai giornalisti dal Vescovo Orazio Francesco Piazza

“Servire il territorio”, l’impegno chiesto ai giornalisti dal Vescovo Orazio Francesco Piazza

Incontro con la stampa per parlare di responsabilità e impegni: promuovere il bene, narrarlo, e insieme, ognuno secondo le specifiche competenze, contribuire ad educare il territorio

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Promuovere il territorio, aprire alla speranza e alla propositività, condividere la responsabilità comune di far crescere le piccole comunità locali in termini di speranza, progetti di bene comune, e riconnettere il tessuto sociale disgregato e disorientato.
Lo ha chiesto mons. Orazio Francesco Piazza, amministratore apostolico della Diocesi di Alife-Caiazzo nell’incontro con la Stampa locale mercoledì pomeriggio in Episcopio a Piedimonte Matese.

Sguardo d’insieme sulla realtà e poi la necessità di trovare una strada comune, una “penna” che educhi la collettività al bene, alla partecipazione civica, alla condivisione di valori e di successi “locali”.  La responsabilità della diffusione dell’informazione non è solo per la cronaca che divide, separa o mortifica le prospettive, ma anche per i racconti che  promuovono eccellenze e riuniscono il territorio: mons. Orazio Francesco Piazza ha fatto riferimento al valore della notizia ma soprattutto alla bellezza di una professione.
Dare una notizia implica da parte del giornalista anche un dopo, una fase costruttiva che superando la mera oggettività dei fatti sappia leggere ed educhi ad una visione a più voci della realtà in cui non venga meno l’obiettivo comune – spesso esercitato da Enti ed Istituzioni – di produrre benessere. “Il criterio, ha spiegato mons. Piazza, tornando più volte sul ruolo della Stampa, è quello di offrire spunti per far crescere la sensibilità delle persone e condurle ad una valutazione critica delle cose. Non solo scoop che creino onde emotive difficili da governare…”
Il Vescovo ha parlato da Pastore che ha cura della sua comunità e la pensa non come entità ma un insieme di storie da proteggere e talvolta corregere; riflessione in cui si è inserito il contributo derivante dalla esperienza professionale di giornalista che ancora oggi, declinando l’impegno in termini pastorali, lo vede sul campo dell’informazione a dare spessore culturale e valori educativi attraverso format televisivi e pubblicazioni.

Un incontro voluto dal Vescovo e motivato nella scelta di connettere i canali informativi della Diocesi con la stampa locale “riservando per ognuno la specificità e l’autonomia della propria funzione, ma guardando insieme in modo costruttivo al bene della collettività”: politica, scuola, servizi, lavoro, sono stati gli ambiti toccati da mons. Piazza nell’incontro chiedendo ai giornalisti presenti di essere sentinelle ma anche promotori “in positivo” di questi volti della società.

Lo stile, quello che ha sollecitato il Vescovo, ossia il “modo” di dare notizia che “può tendere a creare disagio o a risolvere il problema”, e la richiesta, di carattere morale,  di “servire il territorio”.
“La comunicazione – ha spiegato – serve anche a promuovere un territorio, non semplicemente a tutelarlo nelle sue vicende e a segnalare eventuali guasti che sono comunque presenti” e su cui è “doveroso e giustissimo” intervenire con la parola.
“Sarebbe inimagginabile – ha proseguito – che chi fa questo mestiere non abbia gli occhi aperti sulla realtà anche intuendo potenziali pericoli; ma a questa funzione deve rispondere l’elemento della valorizzaizone e dell’orientamento, perchè nella confusione collettiva – e qui il riferimento è stato alla disgregazione sociale e alla frammentazione del tessuto culturale locale – diventa un prezzo altissimo da pagare”.

Appello alla verità, anche dove è la Chiesa stessa ad essere oggetto di attenzione mediatica, ma sempre facendo uso corretto e oggettivo delle fonti di informazione.

Dialogo aperto, e vivace scambio di opinione, nonchè di idee sul mondo dell’informazione locale condivendo inoltre la lettura del territorio e di chi lo abita, dunque dei giovani in particolare e delle famiglie e delle agenzie educative che vi operano. In ultimo un impegno, proposto dall’Amministratore diocesano e accolto da tutti, a programmare nuovi incontri in cui dedicare agli operatori della notizia (ma anche ad una più vasta platea) spazi di confronto e di formazione.

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