Misure severe estese a tutta l’Italia: fermare quanto prima l’avanzata del Coronavirus, garantire sicurezza ai cittadini più anziani e agli ammalati, evitare il sovraffollamento e il collasso delle strutture sanitarie. E poi, sguardo all’economia del Paese.
Si muove in questa direzione l’ultimo decreto sicurezza firmato stanotte dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte (scarica il testo), dapprima diffuso arbitrariamente “in bozze” dalla stampa, poi finalmente “consegnato” all’Italia nella sua molteplicità di azioni e obblighi da assumere: estensione della “zona rossa” con l’isolamento per la Lombardia e 14 province quali Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano Cusio Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia.
Per il momento.
La situazione, monitorata e raccontata dalla Protezione Civile è costantemente in evoluzione, con circa 1000 casi positivi in più nel passaggio da sabato 7 marzo ad oggi.
In zona rossa scuole chiuse fino al 3 aprile; bar e ristoranti aperti dalla 6 alle 18. Chiuse palestre e piscine; deroghe per le partite di calcio (anche se negli ultimi minuti si discute per la sospensione del Campionato della massima serie); chiusi teatri e cinema; niente matrimoni nè funerali. Insomma vietato ogni assembramento.
Alle misure riservate alle zone di maggior contagio, fanno d a supporto quelle per il resto d’Italia: distanze di sicurezza obbligatorie tra i cittadini, lì dove possibile. Diversamente si opta anche in questo caso per la chiusura di ambienti che possano contenere troppe persone senza alcuna sicurezza sulle distanze.
L’invito, ai datori di lavoro, ad anticipare le ferie ai propri dipendenti; evitare meeting, congressi, concorsi…e ancora matrimoni e funerali.
Situazione di panico in tutta Italia, e l’immediata reazione da parte dei meridionali che risiedono nelle zone rosse, ancorata all’irresponsabile pretesa di tornare al Sud presso le famiglie di origine. Nella notte treni ed altri mezzi sono stati presi d’assalto nell’inconsapevolezza che il virus in questo modo attraverserà e colpirà più facilmente il Paese.
La risposta severa, da parte dei presidenti delle Regioni del Mezzogiorno, tra cui Vincenzo De Luca della Campania, che chiede l’isolamento fiduciario per coloro che stanno rientrando in queste ore (leggi il comunicato di De Luca).
È richiesto buon senso e responsabilità che in questo momento non può che essere tradotto nell’invito perentorio a rimanere in casa limitando i contatti e a rispettare scrupolosamente le norme igieniche previste.