Si rivolge ai sacerdoti, il vescovo Orazio Francesco, alla vigilia del Giovedì santo, festa per eccellenza dei presbiteri nel ricordo dell’istituzione del sacerdozio. Una ricorrenza che ha il suo momento forte nella Messa Crismale, quella che precede la messa in Coena Domini, in cui tra il vescovo e i suoi preti si rinnova quel legame di filiale obbedienza e rispetto nel rinnovo delle promesse che pronunciano i sacerdoti, che poi si tramuta nel bellissimo gesto dell’abbraccio di pace.
Quest’anno la Chiesa non vivrà questo particolare momento di fraternità, e mons. Piazza lo ricorda ai suoi preti, rimandando tale forte celebrazione ad una data che quanto prima sarà fissata per l’intera Chiesa italiana.
Tuttavia Mons.Piazza non rinuncia a ricordare il valore forte di questa celebrazione di unità nella preghiera ma anche nel sostegno e nell’aiuto fraterno. Una esperienza di “mutualità”, così la chiama il Vescovo, che genera da parte del Pastore sentimenti di gratitudine….
“Sono grato al Signore per il dono della vostra fraternità. Il cammino condiviso fatto di tante difficoltà ma anche di momenti di grazia attraverso cui abbiamo potuto sperimentare l’un per l’altro la reciproco, là fraternità, la mutualità, nel sovvenire l’uno ai bisogni dell’altro, ci ha condotto ad una espressione della nostra vita sacerdotale nel valore più alto del sentirsi presbiterio che sempre più si conforma al desiderio di condividere il sogno di Cristo Signore nostra unica speranza.”
“Vogliatevi bene, come ci chiede il Signore, in quel segno distintivo di un amore che sa essere accoglienza e disponibilità”.
Un pensiero a questo difficile momento di quarantena, alla modalità con cui ciascun sacerdote sta interagendo con le necessità delle persone e con l’urgenza insita nel cuore di ciascuno di non dimenticare il popolo di Dio; in questa circostanza il Vescovo invita a tenere in vita il rapporto tra preti e considerare la straordinaria conseguenza di questo legame…: “Quanto più tra noi cresce l’amore, tanto più cresce il popolo di Dio”.
