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Coronavirus / Agricoltura. Italiani al posto di stranieri? Da Coldiretti l’iniziativa “Jobincountry”. Domande online

Le aziende agricole chiedono aiuto, gli italiani rispondono: sono in tanti (studenti, laureati, anziani...) ad aver dato disponibilità: Coldiretti ripensa a come far ripartire l'Italia del Coronavirus

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Annamaria Gregorio* – Le restrizioni previste per il Coronavirus hanno portato numerose difficoltà anche nel mondo agricolo. Infatti il blocco delle frontiere ha messo a rischio le campagne di raccolta in agricoltura, che iniziano di solito in primavera, e che da molti anni vengono svolte da lavoratori stagionali immigrati, giunti dall’estero, con il decreto flussi.

Nonostante le proposte della Ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova, che vorrebbe anche introdurre una sanatoria per gli irregolari presenti sul territorio nazionale da tempo, ancora non è stato deciso nulla in merito.

Quindi, per combattere tali difficoltà occupazionali e garantire le forniture alimentari del Made in Italy, la Coldiretti ha lanciato un’iniziativa, autorizzata dal Ministero del Lavoro, con le aziende agricole che assumono: si tratta di “Jobincountry”, una piattaforma di intermediazione on-line tra domanda ed offerta di lavoro.

Sul portale è possibile registrarsi ed inserire:
– per le aziende, le offerte di lavoro, indicando le caratteristiche professionali e le condizioni richieste (come mansioni e retribuzione);
– per chi è in cerca di occupazione, il proprio curriculum e la propria disponibilità.

L’iniziativa, partita in fase sperimentale in Veneto, dove nella prima settimana sono arrivate 1.500 offerte di lavoro di italiani, è stata estesa a tutta la Penisola.

Fino ad ora si sono proposti studenti universitari, pensionati, cassaintegrati, ma anche operai, blogger, responsabili marketing, laureati in storia dell’arte e tanti addetti del settore turistico in crisi, desiderosi di dare una mano agli agricoltori in difficoltà e salvare i raccolti. Il 60% ha fra i 20 e i 30 anni di età, il 30% ha fra i 40 e i 60 anni e infine il 10% ha più di 60 anni, ma il rischio è che non abbiano particolari competenze, provenendo da altri settori, improvvisandosi lavoratori agricoli.

ETTORE PRANDINI PRESIDENTE COLDIRETTI

Il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, in attesa di provvedimenti governativi, ha sottolineato “la necessità di introdurre al più presto i voucher semplificati in agricoltura limitatamente a determinate categorie e al periodo dell’emergenza, senza dimenticare la ricerca di accordi con le Ambasciate per favorire l’arrivo di lavoratori stranieri, che nel tempo hanno acquisito spesso esperienze e professionalità, alle quali ora è molto difficile rinunciare”.

Chiunque, azienda o lavoratore, fosse interessato ad inserire la propria candidatura, può farlo su questo sito Jobincountry.  https://lavoro.coldiretti.it/Pagine/default.aspx

Fonte Coldiretti

*direttore Ufficio per i problemi sociali e lavoro Diocesi di Alife-Caiazzo

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