
Luca Fattore – Nella giornata di martedì, il premier Conte ha presentato al Parlamento il piano del governo per la cosiddetta “fase due”. Si tratta di un programma basato su cinque punti. Innanzitutto, sarà necessario mantenere e fare rispettare il distanziamento sociale, nonché promuovere l’utilizzo di mascherine e dispositivi di protezione individuale fino a quando non saranno disponibili una efficace terapia ed un vaccino. In secondo luogo, il Governo mira a rafforzare le reti sanitarie sul territorio. Intensificare in tutto il territorio la presenza di Covid-hospital per la gestione ospedaliera di pazienti consentirà, poi, di ridurre i rischi di contagio nelle strutture sanitarie. Al contempo, si renderà necessario un utilizzo corretto dei test, sia tamponi che test sierologici. Infine, è prevista una strategia di mappatura dei contatti sospetti mediante l’utilizzo delle nuove tecnologie, fra le quali l’app di tracciamento “Immuni”, che consentirà di evitare l’ulteriore diffusione del virus.
La fase due, che partirà il prossimo 4 maggio, consentirà una riapertura nazionale che tenga però conto delle singole peculiarità territoriali. “Un’avventatezza in questa fase può compromettere tutti i sacrifici adottati dai cittadini fin qui“, ha affermato il Premier, sottolineando quanto ora sia necessario “procedere a un allentamento delle restrizioni per le attività produttive e commerciali. I motori del paese devono riavviarsi ma il riavvio deve avvenire sulla base di un piano ben strutturato e articolato che riguarda anche le attività connesse. Si prospetta una fase molto complessa, si procederà a un allentamento delle misure per le attività produttive e commerciali, i motori del paese devono riavviarsi ma sulla base di un piano ben strutturato.”
Nessuna corsa, quindi, per evitare di vanificare i risultati confortanti ottenuti finora. Nella giornata di mercoledì, difatti, per il secondo giorno consecutivo la Protezione Civile ha comunicato una riduzione del numero nazionale degli attuali positivi, confermandosi anche il minor accesso alle strutture ospedaliere.
In Campania, salgono a 4.185 i casi totali accertati, 403 dei quali nella provincia di Caserta. Un trend che dà speranza, ma che ci invita a non abbassare la guardia ed a continuare nel rispetto delle norme dettate per il contenimento del virus (per aggiornamenti sui contagi clicca qui).