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Video / 25 aprile in musica. Esegue il Liceo statale Galilei di Piedimonte Matese

In collegamento da casa, gli studenti dell’indirizzo musicale hanno eseguito l’Inno di Mameli

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Perché il 25 Aprile è una data importante?

Armando Pepe – Perché ogni anno in questo giorno si ricorda la fine della Seconda guerra mondiale, la Liberazione dalla dittatura fascista, la lotta contro i nazisti, la tenacia del movimento della Resistenza. Per quanto interpretazioni di natura divisiva abbiano tentato di relativizzare il valore simbolico di un giorno tanto speciale, non è assolutamente da trascurare che per ottenere la libertà molti giovani-, di intere generazioni-, sono stati costrettia compiere scelte estreme. I protagonisti di quella lotta, nella stragrande maggioranza dei casi ormai scomparsi, spesso erano degli adolescenti diventati necessariamente e subito adulti.

Memori di ciò, i docenti della sezione Musicale del Liceo Galileo Galilei di Piedimonte Matese si sono impegnati in una non semplice-, e perciò ancor più apprezzabile-, esecuzione del «Canto degli Italiani»,  il nostro inno nazionale, le cui parole-, scritte da Goffredo Mameli, morto giovanissimo nella difesa della Repubblica Romana-, risalgono alla gloriosa pagina del Risorgimento.

Motivati dalla Dirigente scolastica Bernarda De Girolamo, i professori del Laboratorio orchestrale si sono cimentati in un progetto di grande partecipazione, da cui nessun alunno è stato escluso.

Dietro le quinte si è profuso un enorme lavoro che ha permesso l’inclusione di tutti, in quanto il postulato fondamentale della scuola è la centralità della piena formazione di ogni giovane.

Il momento storico attuale ha reso cogente il «distanziamento sociale», ma la musica riesce sempre ad unire, anche in questa circostanza, in una dissolvente assenza fisica. Poi c’è, come sempre-, il grande senso di responsabilità dei docenti, i quali si mettono all’opera tra scienza, coscienza e buon senso, tanto per fare la differenza.

L’interessante esperimento di «musica a distanza» è un plastico esempio dell’universalità del linguaggio musicale e canoro, che congiunge tutti noi in un abbraccio virtuale e solidale.

Il filmato proposto pone in evidenza più risvolti: come affrontare e risolvere le diverse sfaccettature di un’esecuzione da casa, nutrire la speranza di un futuro più sereno e ripristinare un messaggio di concordia.  

Scendendo nel particolare, si avverte l’esigenza di avere qualche dettaglio in più.

Il professor Giovanni Covelli, responsabile del Dipartimento musicale del Liceo Galilei, svela iretroscena, l’insieme delle condizioni  che hannodeterminato, velatamente, i fatti che si offrono alla pubblica visione: « Il lavoro è stato meticoloso, infatti ci ha portato via quasi un mese. Per la precisione sono 53 video live (in contemporanea)-, compreso quello del Maestro Antonio Di Cerbo-, cui si sovrappongono altrettante tracce audio. Tra le altre cose, è stato faticoso controllare la curvatura delle onde sonore, un impegno davvero notevole, roba da ingegneri del suono. Tuttavia,è stato un lavoro di squadra, duro ma allo stesso tempo appassionante e coinvolgente, reso possibile dai professori Antonio Di Cerbo, Pasquale Gentile, Giuseppe Monetti , oltre che a me. Vorremmo che lasciasse un segno, un’impronta indelebile negli studenti».

Nei credits appare il nome del professor Giuseppe Monetti-, cui va un plauso speciale-, il quale ha curato il montaggio del video.

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