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Il saluto alla prof. Nica Branca: ci mancherà il tuo “sentire fraterno”. Le parole della dirigente De Girolamo

Tutto in poche ore. La professoressa Nica Branca, docente di lettere classiche presso il Liceo Statale Galilei di Piedimonte Matese lascia un ricordo e un esempio unici: dolcezza, premura, senso del dovere le sue doti migliori. I funerali ieri in Cattedrale, ad Alife. Pubblichiamo le parole commosse della Dirigente Bernarda De Girolamo

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Armando Pepe – La professoressa Nicolina Branca, familiarmente chiamata Nica,  per molti anni docente di latino e greco al liceo Galilei di Piedimonte Matese, è venuta a mancare improvvisamente lasciando un vuoto incolmabile nell’intera comunità scolastica. Ragionevolmente si sa che è difficile, nel brulichio di pensieri e ricordi, ritrovare un filo conduttore che possa legare completamente le innumerevoli volte  in cui si è avuto modo di conversare con lei. Aveva un senso del dovere unico, esemplare, mettendo concretezza in ogni cosa che facesse. La profondità e l’acutezza dei suoi ragionamenti emergevano in modo lampante attraverso un linguaggio chiaro, franco e sempre efficace. L’affetto è testimoniato dalle molte persone, colleghi, allievi, amici, conoscenti e parenti, che hanno presenziato alle sue esequie, celebrate in Cattedrale ad Alife da Don Pasquale Rubino. Se dovessimo condensare in una sola parola l’impronta che la professoressa Branca ha dato alla propria vita, potremmo utilizzare senza alcun dubbio il termine “semplicità”, inteso come linearità di pensiero, perfettamente correlativa all’agire quotidiano.

Le parole della dirigente scolastica, professoressa Bernarda De Girolamo
La dirigente scolastica Bernarda De Girolamo ha voluto ricordarla con un messaggio sentito e partecipato da tutti coloro che l’hanno conosciuta: «Carissima professoressa Nicolina, la notizia della tua morte ci lascia attoniti e sgomenti, affranti in un momento già segnato da fragilità e disorientamento. Raccolti qui in preghiera, siamo increduli dinanzi all’incomprensibile  distacco da te e non riusciamo a trovare ragioni nel   recidere un legame intenso che non è solo professionale, ma  che racchiude una vicenda umana densa ed affettiva, che ci coinvolge tutti. La malattia ha devastato inesorabilmente in un attimo la tua serena esistenza ed il desiderio di vivere che custodivi segretamente come principio ispiratore dell’esistenza. Insegnante amorevole ed autorevole, esemplare e comprensiva, hai saputo trasmettere i principi educativi della dignità morale e di come sia misura delle cose mostrare la semplicità e l’umiltà che rivela la grandezza e la verità assoluta, il mistero invisibile del nostro andare. La profonda cultura della classicità, di una visione ispirata ai modelli del passato, la preziosa interpretazione della parola, l’amore per la filologia classica e per gli autori della letteratura greca e latina si sono sempre coniugati al senso del dovere: una “humanitas” non forma astratta, bensì concreto tradurre in prassi la dimensione della conoscenza. Amavi la scuola, che definivi una grande famiglia, dove restavi oltre il tempo dovuto, dedicando le ore libere in nome di un disegno umano e divino che si chiama “sentire fraterno”, il cui fine è gioire dell’altro e per l’altro. Instancabile, rigorosa e scrupolosa nei doveri scolastici, hai portato a termine gli impegni professionali in un periodo difficile e di distanziamento sociale, con sollecitudine e spirito di abnegazione. Sei stata per tutti un modello di operosità e di servizio, testimonianza tangibile di una madre che ha donato senza riserve sé stessa ed ha seguito i propri figli con sguardo vigile, dando prova dell’amore e della dedizione di educatrice. Sei stata una donna sensibile e saggia, che lascia eredità e continuità nei giorni a venire in un  insegnamento che si colloca oltre il tempo vissuto. Ci mancheranno la spontanea donazione e la sincera condivisione, il sorriso, il saluto quotidiano, la frase di conforto, i gesti garbati aperti all’accoglienza, il porsi con verità tralasciando formalità ed apparenze per elargire senza riserve il bene. Lasci per sempre la luce di un’amicizia che irradia speranza, la luce di un’interiorità che ci fa intravedere quel cammino di eternità che si svela quando sappiamo accogliere con generosità chi incontriamo. Grazie per ciò che hai saputo infondere in tutti noi: lealtà, coraggio, amore del sapere, gioia, verità come incommensurabile tesoro. Come scrive Raimondo Lullo nel suo “ Il libro dell’Amico e dell’Amato”,  “La grandezza e la gloria e le buone opere dell’Amato sono i tesori e le ricchezze dell’Amico. E il tesoro dell’Amato sono i pensieri, i desideri, le tribolazioni, i pianti, le pene che l’Amico sopporta per onorare ed amare il suo Amato”. La comunità del Liceo Galileo Galilei si stringe intorno alla famiglia in un abbraccio sentito ed esprime  cordoglio e vicinanza per la scomparsa della nostra cara ed amata amica professoressa Nica».

2 COMMENTI

  1. Esprimo sentitissime condoglianze per la perdita della professoressa Branca. È stata una mia insegnante 21 anni fa ormai. La mia vicinanza soprattutto alle figlie adorate. Perdere un genitore è un dolore col quale si convive difficilmente. Purtroppo accade, e bisogna andare avanti nel suo nome, dando il buon esempio che hanno lasciato eterno ed indimenticabile.
    Dottoressa Federica Tartaglia.

  2. Un esempio di professionalità, una donna semplice ,umile sempre sincera, pronta sempre a spronare i propri alunni al meglio,come una madre con i propri figli.Un grazie carissima professoressa perché ogni volta che l’ho chiamata per sapere di mia figlia lei è stata sempre gentile e disponibile . arrivederci professoressa Branca

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