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Castel Campagnano. “La Guerra dimenticata”, una storia fatta di pietre e cultura

Sabato 11 luglio, nella cornice dell'Anfiteatro della Villa comunale di Castel Campagnano, la presentazione del libro scritto dal ricercatore Giuseppe Russo

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Giovanna Corsale – Con la ripresa delle attività culturali, dopo la fase più acuta dell’emergenza Covid, è la volta anche del progetto editoriale “I Caduti di Pietra”, che riabbraccia il suo pubblico, ovviamente in modo virtuale, con una nuova iniziativa.
Il prossimo sabato, 11 luglio, alle 20.30, nella cornice dell’Anfiteatro della Villa comunale di Castel Campagnano, si terrà un dibattito a partire dal volume La Guerra dimenticata. Storia di una regione in cui cadde anche la cultura (Campania 1940-1943), alla sua seconda edizione, redatto da Giuseppe Russo, ricercatore e autore anche dei fumetti “I Caduti di Pietra – The Comikbook Series.

All’evento, organizzato in sinergia tra Associazione Arte e Cultura, Amministrazione Comunale di Castel Campagnano e Pro Loco, parteciperanno il primo cittadino del comune altocasertano, Giuseppe Di Sorbo; Carlo Bimello, presidente dell’Associazione Arte e Cultura, ai quali spetteranno i saluti di rito; interverranno, oltre all’autore, Domenico Valeriani, dicedirettore di Dea Notizie e Mariano Frese, storico locale, moderati dal giornalista Rocco Corvaglia.

I Caduti di Pietra: il progetto
Il progetto editoriale I Caduti di Pietra, nato dalla passione per la storia e per il patrimonio culturale del nostro Paese, è composto da una TRILOGIA di testi inaugurata, nel dicembre del 2014, dalla pubblicazione de I Caduti di Pietra – Storia di una regione in cui cadde anche la cultura (Campania 1940-1943).

Giuseppe Russo

Da questo primo volume, attualmente affiancato dal secondo capitolo La Guerra Dimenticata, pubblicato a fine Ottobre 2016, ampliato e rinnovato in seconda edizione nell’agosto del 2017, si dipanano i temi della deturpazione storica e culturale dell’intero tessuto nazionale a partire dalla Campania, regione che subì la guerra in modo tre volte più devastante che nel resto d’Italia. La Campania, infatti, con Napoli in prima linea, si ritrovò al centro delle attenzioni strategiche dei contrapposti schieramenti militari subendo prima i bombardamenti degli Alleati, poi il periodo del terrore durante la ritirata nazista, ed infine l’invasione delle truppe di terra angloamericane con il blocco della linea del fronte tra l’alto casertano e Montecassino. (Fonte icadutidipietra.com)

Il libro
Terminato il fasullo periodo di pace seguito alla Grande Guerra, nel ’39 la Germania riprese la via oscura del conflitto bellico per imporsi in Europa. L’Italia, affascinata dal nuovo potente alleato nazista, e persuasa dalla politica di potenza del regime fascista, azzardava sciaguratamente l’ingresso in guerra il 10 giugno del 1940. La realtà dei fatti, però, smentì ben presto le rosee previsioni del Duce, e il Bel Paese, custode di un inestimabile patrimonio culturale, fu investito dalla tragedia della Seconda Guerra Mondiale. La Campania, diventata strategico trampolino di lancio verso il Mediterraneo, oltre ai terribili bombardamenti angloamericani, subì anche i pesanti danni umani e culturali dovuti agli scontri sul campo, alle ritorsioni naziste, e alla lunga occupazione alleata. Sul suo territorio, quindi, si combatté una delle più lunghe e onerose battaglie della guerra, quella per la sopravvivenza della memoria storica del sud Italia. (Fonte boopen.it)

 

 

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