Per la Città di Piedimonte Matese si prospetta un autunno di sostanziali novità in campo politico.
L’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Luigi Di Lorenzo, ha visto acuirsi negli ultimi mesi quel forte clima di tensione che di fatto ha caratterizzato la gestione civica sin dai primi momenti, dopo il voto del 2017. Intanto la giunta, alle prese con i conti del dissesto finanziario, mette nero su bianco le ipotesi di un Bilancio stabilmente riequilibrato affidando all’intero Consiglio comunale la responsabilità dell’approvazione o del suo voto sfavorevole.
Sotto la lente e nel calderone delle polemiche di cittadini e politici locali una serie di disservizi, inadempienze, impasse sociale e ambientale, stallo economico anche all’indomani del dissesto finanziario votato da Di Lorenzo e dalla sua maggioranza nel dicembre 2019. E sotto accusa soprattutto la mancata comunicazione (o mal gestita comunicazione) tra Sindaco e Consiglieri e tra lui e la Città.
Da più parti si chiedono le dimissioni della fascia tricolore: alza lavoce la minoranza consiliare SiAmo Piedimonte rappresentata da Carlo Grillo, Sara Petella – personalmente in Fratelli d’Italia – e Clotilde Riccitelli (Abbiamo continuamente denunciato dal primo momento, limiti e incompetenze di questa amministrazione”; SCARICA il manifesto del Gruppo); sulla stessa linea si muovono i consiglieri indipendenti Domenico Santopadre e Monica Ottaviani (“Piedimonte non può affondare nel silenzio…” SCARICA le dichiarazioni); similmente, a prendere le distanze dall’operato di Di Lorenzo le 3 consigliere Pasqualina Misella, Mariolina Bisceglia, Antonella Capone anch’esse di quella maggioranza ormai frammentata (SCARICA il manifesto).
Sulle bacheche dell’affissione pubblica torna a comparire il Partito Democratico cittadino (a cui si lega il Consigliere Fabio Civitillo, eletto però in una lista civica), anch’esso implorando le dimissioni del Sindaco essendo l’Amministrazione al capolinea (SCARICA il manifesto). Forza Italia non esprime posizioni.
Idem Fratelli d’Italia.
Manca dalle sigle dei grandi partiti (ma oggi con meno numeri di qualche anno fa), la proposta in itinere di una politica che faccia scuola, accompagni responsabilmente la vita cittadina (perché la Politica è responsabilità tutto l’anno) attraverso il dibattito, la proposta, la formazione costante ad una linea di principi o un’altra che susciti nei cittadini (non soltanto nei maggiorenni elettori) il gusto e la passione per il bene comune… (non servirebbe il polemico “dimettiti!”).
Ieri una Giunta comunale terminata alle 23.30 è stata approvata “l’ipotesi di Bilancio stabilmente riequilibrato riducendo la spesa del 20% per i prossimi 4 anni (rispetto al rendiconto 2017) e predisposto ed approvato il Bilancio di Riequilibrio pluriennale…”. Nel Comunicato (SCARICA) si ammettono limiti ed errori, ci si apre alle possibilità di un confronto tra Maggioranza ed altri, e intanto si annuncia la concreta ipotesi di un ritorno alle urne già a settembre: “Il Consiglio comunale si terrà in tempi utili a permettere, in caso di voto negativo come sembra prospettarsi, eventuali elezioni nel Settembre 2020. Massima responsabilità in tal senso. Il Consiglio Comunale ascolterà e voterà il futuro della città. A ciascun eletto la responsabilità politica delle scelte per il futuro prossimo della Città”.
Il Sindaco ritratta sulla possibilità di sue dimissioni spontanee come anticipato in alcune precedenti occasioni, rimettendo la decizione di un ritorno alle urne alle responsabilità esplicita del Consiglio Comunale.