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Prata Sannita. Il contrasto alle mafie di Giuseppe Antoci raccontato in prima persona. Interviene l’autore

L’autore dell’omonimo Protocollo di Legalità, oggi Legge dello Stato, presenterà il suo libro domani sera (17 luglio) a Prata Sannita, nel corso di un incontro promosso dalla parrocchia di San Pancrazio Martire

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Alfonso Feola – Si svolgerà domani sera (17 luglio), alle 18.15, presso la chiesa parrocchiale di Prata Sannita, la presentazione del volume La Mafia dei pascoli – La grande truffa all’Europa e l’attentato al Presidente del Parco dei Nebrodi.

L’opera, scritta da Giuseppe Antoci e Nuccio Anselmo per i tipi di Rubbettino Editore sarà protagonista di un incontro-dibattito, promosso dalla parrocchia di San Pancrazio Martire, per sensibilizzare anche la popolazione locale sui temi della legalità e della lotta alla malavita.

L’evento, moderato dal giornalista RAI Giovanni Mancinone, vedrà la partecipazione del Parroco della cittadina, don Arnaldo Ricciuto, del sindaco Damiano De Rosa e registrerà gli interventi di Sergio Calce e dello stesso autore Giuseppe Antoci.

 Il libro 
Con la prefazione di Gian Antonio Stella, il volume racconta la sfida lanciata alla Mafia da Giuseppe Antoci, durante la sua presidenza del Parco dei Nebrodi, in Sicilia ed al contempo vuole essere omaggio a quanti lo hanno sostenuto e continuano a servire lo Stato con coraggio. Tutto ruota intorno ad un business legalizzato con cui i boss di Cosa nostra riuscivano ad affittare ettari di terreno presso il Parco dei Nebrodi, incassando i contributi dell’Unione europea e mantenendo un vero e proprio regime intimidatorio ai danni degli agricoltori e degli allevatori del posto, privati di qualunque tipo di guadagno.

Tale business (quantificato in circa 3 miliardi di euro, accumulati in 10 anni), veniva gestito di famiglia in famiglia perpetuandosi indisturbato, senza che alcuno denunciasse. L’arrivo di Giuseppe Antoci alla presidenza del Parco (2013-2018), ha innescato un’inversione di tendenza sfociata in un repulisti radicale, grazie ad un Protocollo di Legalità (che da lui ha preso il nome), successivamente recepito da tutti i Prefetti siciliani ed infine esteso al resto dell’Italia, come Legge dello Stato.

La reazione violenta della Mafia non si è fatta attendere, concretizzandosi nella notte tra il 17 e il 18 maggio 2016: grazie all’intervento del Vice Questore Daniele Manganaro e della sua scorta, Antoci è uscito illeso da un attentato, concepito con il preciso intento di togliergli la vita. Oggi, pur avendo terminato il suo mandato come presidente del Parco dei Nebrodi, prosegue il proprio impegno per fare in modo che l’opinione pubblica prenda coscienza non solo del fenomeno mafioso, ma anche delle dinamiche nonché dei danni operati dalla malavita organizzata sul territorio siciliano e sul resto del Paese.

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