Ricorre oggi l’anniversario della morte del Maresciallo Ciaburro, colpito freddamente dalla camorra nel 1975 a Villa Literno.
Originario di Sant’Angelo d’Alife, poi in servizio lì dove l’Arma lo aveva chiamato per garantire presidi di legalità…
La sua storia si è intrecciata con quella di Clarus perchè in queste pagine la famiglia aveva intravisto la possibilità di raccontare – per la prima volta – un terribile episodio di camorra e le conseguenze taciute per lunghi anni dai figli, all’epoca, giovanissimi.
Da quella pubblicazione il Maresciallo Luigi Ciaburro è tornato a vivere… La sua storia, attraverso l’impegno dei figli, è diventata cara alla Fondazione Polis della nostra Regione che si occupa delle vittime innocenti della criminalità e delle loro famiglie e successivamente ha censito e raccolto le storie di tanti come lui, giovani e meno giovani.
Il racconto del suo amore per la Divisa e per la giustizia è divenuta una nuova denuncia contro la Camorra e talvolta una giustizia lenta nel libro di Raffaele Sardo “La sedia vuota” (presentato nella biblioteca diocesana a Piedimonte Matese a maggio 2019) e in una recente pubblicazione dello stesso autore che ha estratto dal più corposo testo la singola storia, con prefazione di don Tonino Palmese.
Parlare del Maresciallo Ciaburro oggi, non è per tornare sui fatti di cronaca o sui ricordi, ma per farci contagiare, attraverso il racconto di lui, dal senso del dovere, dalla passione per l’uomo che lo portava a difendere i diritti degli ultimi anche a costo della vita. Memoria è questo: non disperdere la Storia che ci edifica. E scriverlo è un dovere.
Leggi la storia…