Home Chiesa e Diocesi Mons. Pellecchia: “un gigante dal cuore di fanciullo”

Mons. Pellecchia: “un gigante dal cuore di fanciullo”

Il ricordo del vescovo Raffaele Pellecchia nelle parole di don Domenico La Cerra in occasione della Benedizione della Cappella dei Vescovi nella Cattedrale di Avellino che accoglie anche le spoglie mortali dei vescovi Pedicini, Venezia e Forte

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Foto Diocesi di Avellino (facebook)

Don Domenico La Cerra – Venerdì sera, 11 settembre, con don Salvatore, don Emilio e don Armando, ho vissuto un momento di grande commozione e di grande gioia. Insieme abbiamo partecipato alla Benedizione della Cappella dei Vescovi nella Cattedrale di Avellino, in cui oltre ai vescovi di Avellino, Mons. G. Pedicini, Mons. P. Venezia e Mons. A. Forte sono stati traslati i resti di Mons. Pellecchia, vescovo di Alife dal 1º settembre 1961 al 19 marzo 1967.
Mons. Arturo Aiello, attuale vescovo di Avellino, alla presenza di mons. Franco Alfano, attuale vescovo di Sorrento-Castellammare, nell’omelia durante la solenne e commossa celebrazione eucaristica ha definito mons. Pellecchia “un gigante dal cuore leggero!”. Mi sentirei di aggiungere “con un cuore di fanciullo”! Veramente Mons. Pellecchia lo ricordiamo come un gigante di cultura. «Era un letterato – notava Mons. Aiello – ma con una affabilità e una giovialità non comuni». Aggiungeva: «una solida spiritualità aperta all’essenziale e ad un grande amore verso la Chiesa». Il Concilio fece il resto! Si lasciò convertire da questo evento, tanto che P. Marranzini lo accolse come “il vescovo del Concilio”. Amò intensamente la Diocesi. Soleva dire che si meravigliava dovunque andasse per l’amore e la stima per questa piccola diocesi!

Mons. Pellecchia leggeva nel profondo delle persone. Sapeva cogliere il meglio e si adoperava per migliorarlo, senza pensare al culto della sua persona. Ricordo quando una domenica mattina si presentò all’insaputa di tutti alla prima messa in S. Maria della Valle a S. Angelo d’Alife e rivolto ai fedeli disse: «Sono venuto a chiedervi un favore! Permettete che il vostro parroco, don Luigi Vaccaro, diventi il mio vicario generale? Siamo stati alunni insieme presso l’Ateneo di Benevento ed era il più bravo».

Ieri sera tutti e quattro abbiamo vissuto un momento intenso e felice di Chiesa, re-immergendoci nella storia della nostra chiesa locale come nella sorgente da cui attingere forza e speranza. Mons. Pellecchia fu un grande vescovo di una piccola diocesi, stimato ed amato. Egli amava i suoi sacerdoti, lo dimostravano, dinanzi alla sua tomba le lacrime che a stento don Salvatore riusciva a trattenere, ricordandolo fra l’altro come il Vescovo della sua ordinazione. Lasciò con tristezza la Diocesi, perché quale membro della Commissione voluta da Papa Paolo VI per la riduzione delle diocesi, era quasi convinto, nello spirito di quel tempo, che questo non tardasse ad avverarsi. Mons. Pellecchia resterà sempre nel cuore di tutti, perché alto fu il suo profilo umano e ancor più quello di pastore.

5 COMMENTI

  1. Ricordo che come parrocchia AGP fu organizzato un pullman che porto tutti a Castelmarte per il suo ingresso
    Grande fu l’accoglienza.
    Dopo la sua partenza inizio un lungo periodo senza vescovo
    Come adesso
    Speriamo bene.

  2. Carissimo Vincenzo sei informato male perché l’amministratore apostolico ha le stesse facoltà e poteri del vescovo.
    Quindi informati bene perché il vescovo adesso ce in diocesi.
    Saluti
    Gino P.

  3. Caro Sig. Vincenzo realmente ti i Vito a leggere il codice di diritto canonico ma anche l’enciclopedia tre cani che recita così a riguardo dell’amministratore apostolico che tra l’altro è anche la persona di fiducia del Pontefice quando in diocesi avviene qualcosa di grave.
    APOSTOLICO, AMMINISTRATORE. – Si chiama così la persona ecclesiastica nominata dal sommo pontefice a governare, per gravi e speciali motivi, una diocesi canonicamente eretta. Non è un semplice delegato, ma un vero Ordinario diocesano (Codex iuris canonici, can.198)
    Saluti e un ringraziamento alla redazione Clarus che ci da la possibilità di andarci a documentare per poi rispondere.

  4. Il bellissimo articolo di don Domenico La Cerra mi ha emozionato perché a distanza di tanti anni il ricordo di zio Raffaele e’ sempre vivo nel Vostro cuore. Vi ringrazio di ciò’ e vi assicuro che mio zio ha sempre amato il clero ed i fedeli della Diocesi di Alife perché’ né ammirava la loro bontà’.Vi ringrazio di cuore e spero di rivedervi insieme agli altri sacerdoti che sono intervenuti alla cerimonia con maggior calma. Vi abbraccio con affetto.
    Raffaello del Paradiso.

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