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Regionali Campania 2020. E sul Parco del Matese, quali proposte?

"Il Parco del Matese come prospettiva reale territoriale stenta a decollare. Sono diverse e molteplici, e a più livelli, le responsabilità che affannano il cammino del territorio…" Questo abbiamo chiesto; diverse le risposte, ma con un'idea di fondo comune: il Parco nazionale deve nascere e rinnovarsi rispetto alla politica che fino ad ora ne ha frenato i sogni

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Termina la campagna elettorale in vista delle elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale della Campania in programma il 20 e 21 settembre.
Un percorso segnato da proposte per il futuro, rimpalli di responsabilità sulle carenze politiche degli ultimi anni da parte della Regione nei confronti delle aree interne come quella matesina e altocasertana, ma anche un elenco dei traguardi che la stessa Giunta regionale ha garantito rispetto al passato.
In vetrina ci sono proposte, idee, progetti, “farò per il territorio”, intenti che ciascuno ha provato a mettere in luce sulla base di esperienze politiche pregresse, o professionali o passioni, ma anche competenza e padronanza dei temi e delle vere emergenze. È stato sempre così? I cittadini del territorio hanno trovato risposta alle loro domande? Hanno trovato interlocutori capaci di intercettare i sogni dei giovani, i bisogni degli anziani e delle famiglie?

Siamo tornati a porre domande ai nostri candidati, l’ultima dopo la riflessione su Aree interne e Medicina territoriale. Questa volta si parla di Parco Nazionale del Matese, una sorta di vessillo  mostrato spesso in occasione di comizi e diversi incontri pubblici.
Che idea ci siamo fatti delle competenze e delle concrete possibilità dei nostri politici di affrontare l’ormai grave questione “Parco”, già ferito dalla politica che ne frena di fatto la sua costituzione “nazionale”, impedendo (solo per citare un aspetto quantificabile in moneta) l’afflusso favorevole di milioni di euro per la sua “vita”? Tralasciando la riflessione sulla capacità di progettazione e quella di  indirizzo dei fondi disponibili del Governo.

La domanda, unica per tutti, ci ha permesso di raccogliere diverse risposte ed un unico sogno di fondo: il Parco è fondamentale al territorio e quanto fatto fino ad ora (pochissimo, secondo i candidati) non basta. Urge una politica diversa. Urge lealtà nei confronti dei cittadini. Urgono capacità politiche e amministrative… 
Il Parco del Matese come prospettiva reale territoriale stenta a decollare.
Sono diverse e molteplici, e a più livelli, le responsabilità che affannano il cammino del territorio…
Manca forse negli amministratori locali e negli abitanti del territorio l’idea di ciò che è Parco e di ciò che non lo è…
Ai vertici della politica la concretezza del progetto si rivela altrettanto debole. Quali impegni concreti per non perdere i fondi di dotazione per la sua istituzione? E quale continuità progettuale per il suo futuro?

Gianluigi Santillo
Noi Campani – Con De Luca
La proposta di regolamento condivisa con Coldiretti e che ho pubblicamente sposato in pieno in varie uscite da Consigliere provinciale delegato all’Ambiente ed all’Agricoltura, in  rappresentanza della Provincia di Caserta, ritengo sia la strada da seguire; essa prevede che il territorio del Parco costituisca in tutte le sue componenti, naturali, culturali, economiche e urbanistiche bene comune di carattere unitario ed indivisibile (…). I parchi si costituiscono ove esistono le ragioni scientifiche di conservazione, per tutelare un patrimonio che travalica le realtà locali rispondendo ad un interesse generale e a un bene comune
che abbiamo il dovere di trasmettere alle generazioni future.
Ed è quello che dobbiamo fare con il nostro territorio (continua a leggere).

Beniamino Rega
Europa Verde Campania-Demos
Il Parco Nazionale del Matese, che metterà in comune due Regioni
e quattro Province, unite da un Massiccio che nei secoli è stato
sempre motivo di unità, potrà consentirci di recuperare tutto quanto finora dissipato ma, per esprimere questa potenzialità, è necessario che cambi la nostra cultura delle aree naturali protette. (…) Occorrerà, quindi procedere in tempi brevissimi al completamento dell’iter istitutivo del Parco che, come detto più volte, è stato rallentato dall’inerzia decisionale della Regione Campania. Senza questo passaggio i fondi disponibili rischiano di andar persi… (continua a leggere).

Bernarda De Girolamo
Italia Viva-De Luca Presidente
Il Parco Nazionale del Matese deve trovare concretezza sia sui tavoli tecnici che spettano alla Politica regionale, sia nella consapevolezza degli abitanti del Matese, del versante campano e
di quello matesino. Un merito quest’ultimo che hanno cercato di conquistare le associazioni culturali e ambientaliste del territorio lavorando singolarmente e in gruppo al fine di parlare e proporre
bene e con competenza l’idea di Parco, dei suoi vantaggi e non delle restrizioni che ancora qualcuno cerca di far passare… (continua a leggere).

Giuliano Granato, candidato alla Presidenza
Potere al popolo
Ad oggi non c’è stata una volontà politica reale da parte dei vertici regionali affinché il passaggio diventasse definitivo. Ciò è molto grave perché è loro competenza.
Ma per quale motivo non c’è stata questa volontà?
Perché la popolazione viene considerata da chi ha governato finora solo dal punto di vista elettore. Le persone vengono considerate secondo i propri bisogni, ma solo come voti.
Quindi, considerato che la popolazione del Matese è meno numerosa (ad esempio) di quella della sola Caserta, non sono mai stati presi provvedimenti politici per rivalutare questo territorio.
La nostra differenza sta proprio in questo: noi vogliamo costruire una comunità migliore e sana, non solo nelle aree più popolose, ma in tutta la regione. Vogliamo dare risonanza alle bellezze naturalistiche della Campania e incentivare in esse un turismo lento. Il Matese dovrebbe essere il fiore all’occhiello di questo processo di sviluppo territoriale per tutto ciò che ha da offrire. (continua a leggere).

Roberto Cusano
Campania Libera – De Luca presidente
L’obiettivo della costituzione del Parco Nazionale deve concretizzarsi: è fondamentale per difendere e valorizzare un così
grande patrimonio naturale, culturale e storico.
Sono convinto che il punto cardine di questo percorso debba
essere una seria sinergia tra le associazioni e gli amministratori
coinvolti, perché è necessario il raggiungimento di un
equilibrio tra salvaguardia del territorio e sostegno delle risorse
agricole e imprenditoriali. Intendo pertanto ribadire l’urgenza di completare l’iter costitutivo dell’Ente, e chiedere risposte concrete sul continuo rimbalzo di responsabilità tra Ministero dell’Ambiente e Regioni, le cui spese ancora una volta gravano sui cittadini. (continua a leggere).

Antonello Bonacci
Centro Democratico-De Luca Presidente

E’ necessario aggiornare e arricchire la mission del Parco sul

versante dello sviluppo locale sostenibile, incentrato sulla responsabilizzazione e il protagonismo delle popolazioni residenti.
Occorre ampliare gli spazi di partecipazione attiva delle popolazioni residenti e produrre un processo di avvicinamento sulle scelte del Parco che coinvolga maggiormente i soggetti sociali interessati. Per fare evolvere in senso positivo la funzione di salvaguardia ambientale delle aree protette dobbiamo, sapendole distinguere dalle spinte negative ancora presenti contro la funzione di tutela che i parchi rappresentano, dare risposte alle
domande di partecipazione democratica delle popolazioni locali.
Irrobustire la partecipazione significa definire nuove regole e
nuovi strumenti, non solo di consultazione, ma di vera concertazione, capaci di migliorare la cooperazione istituzionale tra il Parco e gli altri soggetti pubblici del territorio e in particolare tra esso e i portatori di interesse. Per portatori di interesse mi rivolgo a quelle persone che lavorano sul Matese (…) alle associazioni di trekking, di canotaggio o di qualsiasi altro sport o di qualsiasi altro fine, ai ristoratori… (continua a leggere).

Vincenzo Viglione
Movimento 5 Stelle – Ciarambino presidente
La mancata percezione delle potenzialità del Parco è frutto della non corretta informazione trasmessa alla cittadinanza e alle categorie. Gli amministratori molte volte seguono interessi particolari e non generali finendo per alimentare questo regime
di disinformazione e ciò che ne consegue è lo stallo a cui stiamo assistendo da mesi. (continua a leggere).

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