“I dati ci devono allertare ma non allarmare” la dichiarazione di Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità e membro del Comitato tecnico scentifico sulla scorta dei nuovi casi di positività registrati ieri in tutta Italia. Unanime dai vertici di governo e sanitari il parere che invita tutti ad una piena consapevolezza sui rischi del contagio e maggiore serietà nei comportamenti.
La Campania in testa alle altre regioni per i suoi 390 positivi comunicati ieri pomeriggio dalla Protezione Civile, e i 392 di oggi: un elevato numero che il Presidente della Regione Vincenzo De Luca fa risalire sì alla densità della popolazione, così come al comportamento irresponsabile che ha caratterizzato molti durante la stagione estiva; ma a anche anche alla intensa campagna di screening che si è messa in atto in Campania anche per quei cittadini che giungono negli ospedali per altre patologie e che all’ingresso dei presidi sono regolarmente sottoposti a test sierologici e poi tamponi. Il 25% degli infetti in Campania è una scoperta quasi casuale, non direttamente riconducibile ai sintomi Covid. Ad oggi le aree urbane più contagiate risultano quelle delle Asl Napoli 1, Napoli 2, Napoli 3; gli ospedali direttamente coinvolti sono il Cotugno – ormai pieno nel suo reparto Covid – il Cardarelli, il Loreto Mare e l’Ospedale del Mare. Al lavoro anche gli ospedali di Maddaloni e Salerno. Sull’intero dato regionale c’è da segnalare che oltre il 90% dei positivi è asintomatico.
Nella diretta facebook di questo pomeriggio, oltre che invitare alla “tranquillità e consapevolezza del problema” il Governatore ha preso in esame questi dati, i rischi che potrebbero presentarsi nelle prossime due settimane, le necessaria prudenza da attuare singolarmente e la grave responsabilità delle Forze dell’Ordine “scomparse dall’Italia e dalla Campania” per i controlli necessari, un’assenza quest’ultima che De Luca ha definito “scandalo nazionale”.
Invoca il controllo delle Forze dell’Ordine e degli Agenti municipali davanti alle Scuole, sui Bar e sulle attività di ristorazione dove non viene presa la misurazione della temperatura corporea, sui mezzi di trasporto sovraffolati: controlli a campione maturerebbero in tutti la consapevolezza di quanto sta accadendo e delle necessarie misure di tutela.
Il rischio è quello di vanificare gli sforzi e gli impegni che tutti – cittadini e Autorità – hanno profuso la scorsa primavera in pieno lockdown tant’è che anche il Lazio (e probabilmente l’Italia intera) va verso l’obbligo della mascherina all’aperto per l’intero arco della giornata.
Nell’intervento del Presidente De Luca anche la richiesta fatta al Governo per “riequilibrare le forniture”: si attendono ancora test per gli studenti e ulterriori presidi necessari nelle strutture sanitarie per la cura dei pazienti.
Ma si coltiva anche la prospettiva positiva di poter curare i tanti positivi asintomantici direttamente a casa, in isolamento domicialiare per consentire l’alleggerimento del lavoro nei presidi ospedalieri.
In ultimo un appello: la vaccinazione antinfluenzale per tutti, al fine di garantire maggiormente la salute dei cittadini e concentrare gli sforzi dei sanitari sui casi patologicamente rilevanti e le complicanze da Covid.