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Covid19. No alle messe nei cimiteri, sì a quel legame con i defunti che resta in eterno. Il messaggio del Vescovo Orazio Francesco Piazza

In alcuni comuni del territorio matesino sarà vietato l'accesso ai cimiteri: è la scelta dei sindaci che scrupolosamente hanno scelto la linea della prudenza e della tutela dei cittadini in questo momenti difificle della pandemia da Covid19. Ma nel giorno della commemorazione dei fedeli Defunti, urge un'altra ruiflessione, dal sapore di fede e di speranza

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Cimiteri chiusi in molti comuni per scongiurare assembramenti e contagi sicuri.
I Sindaci che hanno deciso di tenere aperti i luoghi sacri, dovranno scrupolosamente rispondere alle indicazioni che la Regione Campania ha fornito nell’ordinanza n. … emessa ieri. Cresce il numero dei contagi per covid19, aumentano la preoccupazione e le misure di contenimento e i consigli e gli appelli alla prudenza.
Matese ed Alto Casertano non sono più fuori da quell’area covid free che durante il lockdown primaverile e poi in estate aveva concesso più serenità rispetto a zone meno fortunate.

Il Decreto del Vescovo Orazio Francesco Piazza, amministratore apostolico della Diocesi di Alife-Caiazzo, in risposta all’attuale situazione di emergenza ha stabilito che nei giorni 1 e 2 novembre, festa di Ognissanti e commemorazione dei defunti  – in cui solitamente si celebrano messe nei cimiteri – le funzioni religiose si volgeranno solo ed esclusivamente nelle chiese parrocchiali.

IL MESSAGGIO
Un dispiacere per molti, per chi “fisicamente” sente il bisogno di quell’incontro con i propri cari nel luogo in cui riposano i loro corpi mortali. Eppure, dal Vescovo viene l’invito a vivere quel legame “nel cuore” ricordandoci che “Il distacco fisico li ha solo sottratti ma non li ha allontanati da noi. Abbiamo quel vincolo profondamente forte nel cuore, radicato nella nostra fede, che ci dà la speranza di poter un giorno riabbracciarli e non piangere più… non li perderemo più”.
È la fede, coltivata con la preghiera, a rendere possibile tutto questo, a superare la convinzione – puramente umana – che basterebbe in rare occasioni un fiore nuovo e una luce al cimitero per rigenerare quell’incontro.

Quest’anno, l’invito alla prudenza è semplicemente subordinato al rischio di assembramenti in quei pochi giorni in cui i cimiteri si affollano di persone, ma talvolta anche di rumori superflui.
Nel suo messaggio, con paternità, Mons. Piazza spiana la strada a chi vive quest’anno vive il disagio di non poter andare al cimitero o a quanti, pur potendo accedere, sceglieranno la via della prudenza e ricorda il valore di quel legame, tra noi e loro, che resta eternamente nel cuore e che è molto di più di un inocntro sulla tomba, per quanto ncessario al nostro bisogno di contatto
“Mai come dopo la perdita dei nostri cari li abbiamo presenti a noi nella nostra vita.  (…) Sono un conforto per noi. Quante volte nel nostro cuore ci rivolgiamo a loro chiedendo una presenza e soprattutto un sostegno o tante volte con nostalgia ritorniamo nel nostro cuore per poterci ritrovare di fronte a loro in uno sguardo che ci consegna serenità e fiducia. Sicuramente tutto questo è raccolto un questa visita che noi facciamo” (…) Ma è altrettanto importante ricordare a noi come questo è un atteggiamento che dobbiamo avere tuti i giorni della nostra vita: com’è bello al mattino alzarsi e pensare alle persone che amiamo e che ci hanno dato in redità valori, sacrifici, ci hanno dato la vita…”. Questa vita adesso è nelle mani di tutti, in questi mesi più che mai: Mons. Piazza chiede di non vanificare l’eredità che proprio quei cari ci hanno consegnato e chiesto di fruttificare…

Le parole del Vescovo richiamano lo stile suggerito da Papa Francesco e di conseguenza le significative disposizioni che la Penitenzieria apostolica ha consegnato ai fedeli nel Decreto che spiega il valore della preghiera per i defunti anche da casa, o la visita al cimitero per lucrare le indulgenze possibile per tutto il mese di novembre.

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