Il Covid nel Matese non fa registrare impennate eccessive, ma l’attenzione e la preoccupazione restano elevate a fronte di numeri che non erano comparsi la primavera scorsa e del dato nazionale che nell’ultima settimana ha fatto registrare un incremento dei casi del 50%.
Campanello d’allarme sono le disposizioni dell’Asl della Campania che sul territorio, come in tutta la Regione, limitano gli accessi e le prestazioni presso la struttura sanitaria quale l’ospedale Civile di Piedimonte Matese, mentre anche la clinica Athena della città limita una parte dei suoi servizi e si prepara a fare squadra con le strutture pubbliche per l’organizzazione di reparti Covid.
Aprire questo breve report con un dato positivo è necessario, sulla scorta dei numeri diffusi dall’Asl Caserta nella giornata di ieri (scarica): Piedimonte Matese dove gli attuali positivi al Covid19 sono 41, i cittadini guariti sono 28.
Stabili sono anche i casi ad Alvignano dove gli attuali cittadini affetti dal virus sono 13, mentre ad Alife 18.
A Piana di Monte Verna si è registrato invece un innalzamento della curva epidemiologica portando a 15 il numero dei cittadini positivi al tampone molecolare. Numeri sempre elevati, come già avevamo segnalato, si registrano a Castel Campagnano dove ha sede il Centro residenziale L’Oasi per l’accoglienza e la riabilitazione di disabili.
Sale a 15 il numero dei positivi a Castel di Sasso, dove anche qui ha sede la struttura Casa Albergo per Anziani “Le Ginestre”.
Numeri in crescita anche a Pratella dove la piccola comunità fa registrare 14 casi.
La novità è per Castello del Matese fino ad ora Covid free ma che da pochi giorni fa registrare 4 contagi; nessun infetto invece nel comune vicino di San Gregorio Matese.
La testimonianza
Caiazzo raggiunge quota 20 ma la cittadinanza, abituata a ricevere il report giornaliero dal sindaco Stefano Giaquinto, ieri ha tirato un sospiro di sollievo alla notizia della negatività del Presidente del Consiglio Comunale Ida Sorbo che tramite social ha ringraziato quati, tra parenti ed amici, le hanno manifestato vicinanza e sostegno in queste ore di prova.
“Posso finalmente smetterla di parlare con i miei familiari (tutti negativi e usciti ufficialmente dalla quarantena) attraverso un vetro, e questo è già un sollievo.
Il Covid per me, tutto sommato, non è stata una brutta esperienza da dimenticare, considerando che, a parte pochi giorni di forti dolori muscolari e febbre, sono sempre stata bene e serena. Quello che preoccupa di questo virus, tra le altre cose, è che non si conoscono le conseguenze silenziose che potrebbe comportare ed è importante mantenere la lucidità e seguire le cure (…) Anche la reazione all’isolamento è un aspetto da non sottovalutare perché stare giorni e giorni senza vedere un viso familiare, mangiando in un piatto di plastica lasciato davanti alla porta, rende il tempo infinito…
La solidarietà
È la solitudine uno degli aspetti caratterizzanti il periodo di malattia che costringe intere famiglie a separarsi, a vivere un tempo sospeso nell’attesa interminabile delle risposte migliori per la propria salute.
La solidarietà dei piccoli borghi prevalga su tutto; sul rischio di lasciare che i pazienti positivi trascorrano, logorandosi, un tempo non solo di isolamento ma anche di solitudine. Un segno di vicinanza, un supporto costante, una parola cara sono i farmaci che accompagnano il riposo di chi si è scontrato con il silenzioso virus.