Home occhio allo schermo Carosello Carosone: spirito e umanità di un figlio della musica

Carosello Carosone: spirito e umanità di un figlio della musica

Il film Rai sulla vita e i successi del musicista e cantautore napoletano che ha fatto cantare e ballare tutto il mondo

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Noemi Riccitelli – In occasione del 100° anniversario dalla nascita, la casa di produzione Groenlandia in collaborazione con Rai Fiction hanno omaggiato il musicista e cantautore napoletano Renato Carosone con il film TV Carosello Carosone, andato in onda ieri, 18 marzo, in prima serata su Rai1: il racconto della sua storia, dagli esordi al successo in tutto il mondo.
Il film, una produzione di Matteo Rovere e Sydney Sibilia, con la regia di Lucio Pellegrini, è tratto dal libro “Carosonissimo” di Federico Vacalebre, le cui pagine sono state adattate in sceneggiatura da Francesca Serafini e Giordano Meacci.
Ad interpretare il protagonista è il giovane Eduardo Scarpetta, che il pubblico di Rai1 già conosce per il ruolo di Pasquale Peluso nella fiction L’amica geniale, ma l’attore è attivo anche in teatro e in altre note produzioni cinematografiche.
Accanto a lui, Vincenzo Nemolato che interpreta il ruolo di Gegè Di Giacomo, il batterista-fantasista sempre al fianco di Carosone, e Ludovica Martino nel ruolo di Lita Levidi, la ballerina  che il musicista conosce ad Asmara e che diventa sua moglie.
Tutte le canzoni di Renato Carosone presenti nel film, così come la colonna sonora, sono state curate dal pianista italiano Stefano Bollani, che compare anche nel film in un cameo.
Il film è disponibile anche sulla piattaforma digitale RaiPlay.

Le prime immagini portano lo spettatore direttamente alla Carnegie Hall di New York, dove Carosone si esibì nel 1958 con il suo Sestetto, dopo una già lunga e celebrata tournée mondiale, poi subito a ritroso negli anni ’30, quando a Napoli, giovanissimo, si diploma al Conservatorio di San Pietro a Majella.
Inizia così il racconto della storia e dell’ascesa di uno dei rappresentanti della cultura musicale italiana nel mondo: infatti, Carosone coglie l’opportunità di andare in Eritrea, allora possedimento italiano. Tuttavia, il primo impegno musicale a Massaua non ha buon esito, ma Carosone decide di rimanere in Africa e andare in Etiopia, ad Asmara.
Qui, il successo arriva con le esibizioni al Teatro Odeon del cugino e qui conosce anche la sua futura compagna di vita, la ballerina di origine veneziane Italia Levidi.

Dopo la fine della seconda guerra mondiale, Carosone ritorna a Napoli, dove forma il Trio Carosone con il chitarrista olandese Peter Van Wood (Nicolò Pasetti) e il batterista napoletano Gegè Di Giacomo: il talento, la complicità e il brio delle loro performance coinvolgeranno un pubblico sempre più numeroso, fino ad arrivare ad esibirsi durante una delle primissime trasmissioni della neonata Rai, negli anni ’50, L’orchestra delle quindici.
Il “la” a questa composizione già ben riuscita viene aggiunto tramite il fortunato sodalizio con il paroliere Nisa (Flavio Furno), grazie al quale nascono alcuni dei brani più famosi e di successo di Carosone che scalano le vette delle classifiche italiane e internazionali come Tu vuò fà l’americano, Torero, Pigliate ’na pastiglia, Caravan Petrol, O’ sarracino.

Il ritratto di Renato Carosone che il regista Pellegrini e l’interpretazione di Scarpetta offrono allo spettatore è quello di una personalità appassionata, entusiasta e innamorata della musica, che non vuole sia mai triste o “strappalacrime”, ma divertente, piena di vita.
Ogni inquadratura, infatti, regala sorrisi smaglianti, alternati a momenti di estrema delicatezza, in cui però la tristezza non riesce mai a penetrare.
Unico il ménage artistico e affettivo di Carosone e Di Giacomo, che Scarpetta e Nemolato sono riusciti a rendere in modo irresistibile, tra tenerezza e ironia.

Al di là del talento, l’aspetto di Carosone che emerge dal film è la grande umanità, il buon cuore e la dedizione di un uomo che ha avuto sempre la musica come guida, che definisce madre, sorella e amante: come tale, ha saputo rispettarla, assecondarla e, al momento opportuno, dirle anche addio.
Ma si sa, non esistono addii nel cuore di chi ama, e infatti Renato Carosone ha continuato ad allietare e intrattenere generazioni di ascoltatori.

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