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Piedimonte Matese. Un “Patto di Collaborazione” per la fontana di piazza Carmine, cittadini protagonisti

Il progetto di riqualificazione della fontana fa capo al Patto di Collaborazione normato dal Regolamento Comunale per l'Amministrazione condivisa dei Beni Comuni

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Giovanna Corsale – Il progetto avviato dall’associazione Amici di Pericle, che seguiamo con vivo interesse, continua a dare risultati concreti. Prendersi cura della città di Piedimonte Matese, secondo la volontà di operare per il bene comune, è l’obiettivo per il quale si spendono i professionisti dell’Associazione richiamandosi all’idea di co-progettazione, collaborazione con persone, associazioni ed enti accomunati dal desiderio di “migliorare” la propria città. (Per saperne di più leggi qui).
Nella giornata di ieri, 23 marzo, è stato compiuto un passo significativo verso quel cambiamento anelato da molti, grazie alla firma di un nuovo Patto di Collaborazione normato dal Regolamento comunale per l’Amministrazione Condivisa dei Beni Comuni, che permetterà la riqualificazione della “fontana nuova” di piazza Carmine. La fontana fu progettata da Alessandro Parisi nel 1983 dopo essere risultato vincitore di un concorso bandito dall’amministrazione comunale di Piedimonte di allora.
La signora Maria Teresa Farina e il Responsabile del Settore Ambiente e Territorio del Comune di Piedimonte Matese, ing. Mario Montanari, in occasione della firma del Patto di Collaborazione
A distanza di quasi quarant’anni, la fontana aspetta di ricevere un nuovo look, grazie al progetto voluto e promosso dalla signora Maria Teresa Farina, la quale, insieme a un gruppo di cittadini mossi dal proprio amore per il luogo in cui vivono, trova sostegno negli Amici di Pericle.
Il progetto “prevede il riposizionamento delle piante che sono nelle aiuole della fontana, nelle aiuole grandi della piazza ed il ripristino con fiori e piante basse; la pulizia, il restauro delle parti danneggiate e la pitturazione delle vasche; il rifacimento dell’impianto elettrico ed idraulico, con la sostituzione di pompe e fari di illuminazione; la pitturazione del tubolare di protezione esterno; l’installazione di cartellonistica che spieghi l’opera d’arte e consenta a tutti di comprenderne i suoi significati nascosti”.
Il presidente degli Amici di Pericle, Lucio Pascale, illustra con queste parole i particolari dell’intervento che potrà restituire agli abitanti di Piedimonte uno dei monumenti più cari. “Uno straordinario esempio di quanto si possa fare per la città attivandosi in prima persona, ed insieme ad altri cittadini, utilizzando lo strumento dei Patti di Collaborazione” – prosegue il Presidente – che sicuro avrà un seguito.
Lucio Pascale, presidente Amici di Pericle

È intenzione dell’Associazione, infatti, “coinvolgere sempre più persone nella cura della città. Vogliamo creare tanti piccoli gruppi che si occupino ognuno di un singolo progetto di recupero di uno spazio pubblico o di una iniziativa di interesse per la collettività. Una cura diffusa della città dove ognuno dia un piccolo contributo operativo ad uno specifico progetto. E da qui, attraverso la cura dei beni comuni della Città, consentire a Piedimonte, cioè a tutti noi che la abitiamo e la viviamo, di fare un salto in avanti importante nella costruzione di una comunità più consapevole, responsabile e attiva. Stiamo già lavorando con altri gruppi di cittadini ad altre iniziative e siamo certi che presto diventeranno nuovi importanti e utili Patti di Collaborazione”.

Per conoscere i dettagli di questa iniziativa e delle altre già realizzate negli ultimi anni, è possibile visitare il sito istituzionale per l’Amministrazione Condivisa dei Beni Comuni di Piedimonte Matese www.comune.piedimonte-matese.ce.it/benicomuni/

 Fontana di piazza Carmine, l’idea progettuale di Alessandro Parisi 
L’autore riproduce lo sgorgare dell’acqua dalle alture del Matese, attraverso una lunga struttura verticale, recante alla sommità una fessura da cui l’acqua zampilla. Di balzo in balzo, l’acqua raggiunge i due bracci laterali, a rappresentare i torrenti che arrivano al piano, si rovesciano e si dipartono lungo la valle alifana. In basso la struttura presenta grandi vasche di raccolta che simboleggiano l’abbondanza di acqua, capace di irrigare i campi e approvvigionare le città.

 

 

 

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