Home Eventi 2 Giugno. A Caiazzo la Festa della Repubblica e delle “sue” donne

2 Giugno. A Caiazzo la Festa della Repubblica e delle “sue” donne

Durante la celebrazione del 2 Giugno alcuni vicoli del centro storico caiatino verranno intitolati alle donne combattenti e alle vittime dei bombardamenti. L'evento è promosso dall'Associazione Storica del Caiatino e l'Associazione di Toponomastica Femminile, con il Patrocinio del Comune di Caiazzo

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Veduta di Caiazzo

Giovanna Corsale – Quest’anno sarà un 2 giugno speciale per la città di Caiazzo. La celebrazione del 75esimo anniversario della nascita della Repubblica Italiana sarà ancora più autorevole, grazie all’iniziativa dell’Associazione Storica del Caiatino condivisa con l’Associazione di Toponomastica Femminile accolta e sostenuta inoltre dal presidente del Consiglio Comunale Ida Sorbo, di intitolare alcuni vicoli storici del centro caiatino alle donne caiatine che si sono spese nella lotta per la liberazione dell’Italia dalla furia nazifascista, in modi diversi e a titolo diverso.

“Per un giorno ricorderemo dunque queste nostre concittadine che non ebbero la possibilità di votare ma che, con il loro tributo di sangue, permisero a tutte le altre di scegliere!”. Il primo cittadino di Caiazzo, Stefano Giaquinto, annuncia con parole di sentita partecipazione l’evento he per la comunità caiatina rappresenta un’opportunità di esprimere alle 33 donne riconoscenza profonda per aver contribuito a “consegnare una nazione libera”.

Al ricordo delle partigiane combattenti si accompagnerà quello delle bambine, adulte e anziane, che sono rimaste vittime in seguito all’Eccidio di Monte Carmignano (13 ottobre 1943) effetto dell’odio nazista e ancora di coloro (20 innocenti), che hanno smesso di vivere a causa del terribile bombardamento aereo, stavolta per mano statunitense, occorso il 27 gennaio del ’44, a poco più di un anno di distanza dalla tragedia di Monte Carmignano. È dovere, di chi vive il presente, mantenere alto l’esempio di queste persone, perché è grazie al loro sacrificio se oggi l’Italia può dirsi un Paese libero.

Maria Albanese, Elena Albanese, Orsola D’Agostino, Elena Perrone, Carmela D’Agostino, Elvira Giorno, Antonietta Biggiero, Maria Buonomo, Margherita Ciccarelli sono solo alcune delle donne che hanno chiuso gli occhi per sempre tra le macerie, corpi senza vita mischiati con la polvere lasciata dalle bombe, ma il cui esempio è il seme di un’eredità da rispettare e conservare.

 

 

 

 

 

 

 

 

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