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Piedimonte Matese. Giudice di Pace “grottesca realtà” e situazione “avvilente”. L’appello al Commissario prefettizio Patrizia Vicari

Servizi a metà per l'assenza del Cancelliere; il 4 ottobre l'unica persona al lavoro rientrerà in servizio presso il Comune di Ruviano, da qui distaccato; gravi le condizioni igienico-sanitarie per la mancata pulizia degli ambienti

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Appello severo quello rivolto al Commissario prefettizio di Piedimonte Matese dott.ssa Patrizia Vicari da parte del Comitato per il mantenimento dell’Ufficio del Giudice di Pace a firma dell’Avv. Mauro D’Isa in rappresentanza di un gruppo di avvocati del territorio che a partire da dicembre 2020 sta monitorando e denunciando il grave rischio di chiusura di questo fondamentale presidio di giustizia nel Matese.
Al momento sono garantiti servizi appena sufficienti per l’assenza personale qualificato alla gestione della Cancelleria e le condizioni igienico-sanitarie degli ambienti sono al limite: spetta al Comune di Piedimonte Matese la responsabilità del coordinamento dei servizi in virtù delle disposizioni di Legge che prevedono il consorzio di più Comuni per il mantenimento dell’Ufficio nei piccoli territori. Era stato infatti l’ente municipale matesino a formulare regolare richiesta al Tribunale di Santa Maria C. V. assumendo la responsabilità del coordinamento dei servizi e delle spese di gestione degli ambienti.

Piedimonte Matese. Avvocati in attesa dell’apertura mattutina dell’Ufficio del Giudice di Pace (foto Pagina facebook Comitato mantenimento Ufficio Giudice di Pace)

Appello ai rappresentanti dello Stato perché garantiscano lo Stato e le sue Leggi e dunque i diritti dei cittadini e dei lavoratori: potremmo dipingere così la situazione che si sta verificando nel Matese e nell’Alto Casertano dove l’Ufficio del Giudice di Pace garantisce servizi a singhiozzi a causa della assenza di personale che dovrebbero garantire i Comuni e gli altri Enti locali tramite il distacco di propri dipendenti, ma che di fatto negli ultimi tempi sta concretizzando solo il Comune di Ruviano mettendo a disposizione un “operatore” che terminerà il suo servizio a Piedimonte Matese il prossimo 4 ottobre (lavoro già prorogato più volte).

Su Clarus, dal confronto con gli avvocati dell’area matesina, abbiamo già segnalato il disagio concreto che comporterebbe la chiusura di tale Ufficio: il dirottamento delle cause presso gli Uffici di Santa Maria C. V. o comunque in aree distanti dal Matese significa maggiori e disagiati spostamenti per i cittadini delle aree geografiche più marginali; simili difficoltà per gli avvocati e aumenti dei costi di cause e prestazioni, sempre a danno dei cittadini. Tra le conseguenze non è esclusa la rinuncia da parte dell’utenza di quei servizi che lo Stato predispone per garantire giustizia, rispetto delle leggi, conferma dei diritti…

Un passo indietro per il Matese; un fallimento per la classe politica del territorio manchevole della capacità (e volontà?) di mettersi insieme per i propri cittadini; una responsabilità a cui è venuto meno il Comune di Piedimonte Matese e il suo ruolo primario rispetto ai centri più piccoli dell’area con il rischio concreto di veder trasferito questo Ufficio in un comune limitrofo (alla nuova Amministrazione comunale, dopo il voto del 3 e 4 ottobre il compito di risanare questa ferita).

“Attualmente la situazione di “stallo” in cui versa l’Ufficio non è più sostenibile – si legge nel testo del Comitato (…). I Giudici non possono trattenere cause in decisione in quanto, non essendoci il cancellerie con potere di firma, non vi è chi dovrebbe provvedere alla pubblicazione delle sentenze, non si possono rilasciare copie di atti, provvedimenti e verbali di causa, il sistema informatico non può essere aggiornato stante la mancanza del cancelliere in possesso delle credenziali… (…) e i due Giudici non ricevono alcuna retribuzione ormai dal mese di Giugno 2021 (…). Nonostante il delicato periodo di emergenza sanitaria causata dalla pandemia da Covid-19, presso l’Ufficio del G.d.P. non vengono più effettuate le periodiche pulizie degli ambienti, dei servizi e degli arredi, in passato eseguite ad opera di apposita ditta incaricata dal Comune di Piedimonte (…). Orbene, appare evidente che tale “grottesca realtà” non possa e non debba più essere sopportata!”.

C’è da giocarsi un’ultima possibilità a quanto pare, e cioè la revoca formale da parte del Commissario prefettizio Vicari perché il Comune di Piedimonte Matese sia sciolto dalla responsabilità attuale di sostenere le spese di gestione “anche al fine di consentire, eventualmente, ad altre Amministrazioni Comunali interessate, di avanzare richiesta di trasferimento della sede dell’Ufficio nel proprio territorio (…)”.

Al momento il Comune di Caiazzo ha formalmente manifestato la disponibilità ad accogliere tale servizio.

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