L’Ultima domanda ai 4 candidati sindaco della città di Piedimonte Matese, Civitillo, Leuci, Borreca, Boggia, è sul rapporto politica-cittadini, su ciò che i piedimontesi chiedono ai loro futuri amministratori; alcuni politici in campo hanno dichiarato l’esperienza ormai collaudata di “ascolto” e di contatto con la gente; altri – quelli che per la prima volta si misurano con l’esperienza della candidatura – hanno conosciuto un mondo che ha molto da dare in termini di valori, ma si attende altrettanto e anche risposte.
Dalle dichiarazioni dei 4 aspiranti alla fascia tricolore emerge ancora una volta un fattore comune, dagli incontri con la popolazione viene fuori un bisogno urgente: restituire a Piedimonte Matese i servizi essenziali, la normalità, il senso di comunità, ma poi, necessariamente anche molto di più, e per ciascuna categoria di persone, di lavoratori, di bisogni…
Campagna elettorale per le strade, nelle piazze, tra la gente: è stata la scelta, quasi prioritaria, di tutte e 4 le liste.
“Ascolto” la parola d’ordine; “urgente” quel bisogno di ricostruire il contatto tra la politica (e chi si candida ad amministrare) e la Comunità.
Ormai verso gli ultimi giorni di campagna elettorale e a margine di ripetuti incontri, cosa chiede la Città? Quali bisogni in particolare manifesta? Quali richieste (anche a sorpresa) avanza ai possibili amministratori?
Ai cittadini è chiaro il ruolo della politica?
Vittorio Civitillo, candidato a sindaco con la lista n.1 Rise-Rinascita Matesina
Siamo stati i fautori di una campagna elettorale per strada, tra la gente, con la nostra iniziativa Street Rise (gazebo itinerante). La città chiede il ritorno alla normalità, il ripristino di ciò che sarebbe ovvio ovunque e per chiunque: assistenza sociosanitaria, decoro urbano, scuole e strutture sportive efficienti e infrastrutture, almeno quelle primarie, da paese civile. Ma poi chiede speranza, soprattutto per i più giovani.
Speranza di poter continuare a vivere nella nostra comunità con un lavoro che conferisce dignità e consente di progettare il futuro della propria famiglia e dei propri figli.
Deve essere promossa ogni iniziativa per favorire gli investimenti degli imprenditori privati, che devono essere supportati in ogni modo, per la valorizzazione delle grandi potenzialità del nostro territorio nel settore agro pastorizio, turistico e alimentare, e dei prodotti enogastronomici di qualità, anche mediante la costituzione di un brand unico del territorio che caratterizzi l’offerta commerciale e quella turistica. Un marchio unico di qualità dei prodotti e della ospitalità, una strategia di promozione unica e una politica commerciale volta a non svendere ma a valorizzare le nostre risorse. Infine, in riferimento alle ultime due domande, non ho ricevuto richieste sorprendenti ma sempre e solo legittime e ampiamente giustificate. Il ruolo della politica non è molto chiaro: la politica non deve speculare sulle difficoltà delle persone e sul dramma sociale della mancanza di lavoro. Una buona politica deve creare i presupposti per lo sviluppo del territorio e per l’emancipazione lavorativa, economica e sociale dei suoi cittadini.
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Costantino Leuci, candidato a sindaco con la lista n.2 Progetto Piedimonte
La lista Progetto Piedimonte è composta da persone che, tra la gente, ci sono quotidianamente e non solo per una campagna elettorale, fanno parte da anni di associazioni, movimenti, amministrazioni e hanno dedicato alla città, al suo ascolto e alla sua valorizzazione tanta parte della loro vita. Sì, ricostruire un senso di comunità è uno dei bisogni più avvertiti da tanti cittadini, accantonando il clima e il linguaggio di odio e rancore personale degli ultimi anni.
C’è infatti un diffuso senso di sfiducia nella politica che ha bisogno di essere ascoltato e recuperato, perché la fiducia tra l’eletto e il cittadino è fondamentale ai fini di una sana e produttiva azione politico-amministrativa. Accanto a questa poi, la richiesta di attenzione e di cura per la città, per il suo decoro, per i servizi che qualificano la vita quotidiana di tutti noi e la rendono degna di una città come Piedimonte. Penso alle scuole, già in sofferenza per l’emergenza sanitaria, lasciate senza un’interlocuzione attenta e puntuale da parte dell’ente comunale negli ultimi anni; alla mensa scolastica che deve riprendere e svolgere la sua funzione essenziale, sia da un punto di vista formativo che sociale; al ruolo fondamentale che la nostra città deve riacquisire rispetto alle altre comunità del territorio, che si sentono tutte legate a Piedimonte e si aspettano finalmente un’amministrazione credibile, autorevole, capace di dialogare con le realtà vicine e guidare, con loro, un rilancio non più eludibile del Matese.
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Maria Borreca, candidata a sindaco con la lista n.3 Adesso Piedimonte
La città chiede soluzioni pratiche a problemi di vita quotidiana.
Abbiamo notato che le persone vogliono qualcosa che abbiamo intercettato in ampio anticipo nel nostro programma, cioè la normalizzazione dei servizi al cittadino: acqua, mensa scolastica, trasporti, illuminazione e decoro urbano. In tempi sereni si vola alto con i sogni e i desideri, cosa che facciamo anche noi, ma con la crisi sanitaria ancora in atto, le persone vogliono mettere dei punti fermi. Questi si appongono su questioni che influenzano la vita di tutti i giorni.
La cittadinanza, inoltre, manifesta la necessità di ascolto. Anacronistico parlare di fasce sociali, ma gruppi mossi da interessi comuni si sentono inascoltati: giovani e anziani, liberi professionisti e statali e così via. Il non aver dialogato per anni, e con una finalità mossa dall’empatia, ha portato le persone a male interpretare il ruolo della politica. L’amministrazione rappresenta i cittadini, ma sono questi che fungono da propulsori per il cambiamento. Una squadra di amministratori, anche la più brava, non può lavorare serenamente senza collaborazione.
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Andrea Boggia, candidato a sindaco con la lista n.4 Per Piedimonte
Per noi la campagna elettorale rappresenta solo una piccolissima parentesi di un impegno lungo, duraturo, e mai improvvisato. L’ascolto è stato constante nel tempo.
Per anni abbiamo osservato, analizzato, accolto da semplici cittadini, confrontandoci sulle esigenze collettive. Ora bisogna offrire proposte concrete, come stiamo facendo, e all’asettica presentazione di programmi elettorali online, rispondiamo raccontando nelle piazze, nelle case, come sono nate le nostre idee e come intendiamo attuarle. Per chi come noi ha progetti, visioni e ferme convinzioni, è necessario condividerle con chi è chiamato a compiere una scelta importante per il futuro della Città.
Stiamo, così, parlando delle nostre priorità relative agli interventi urgenti ed improcrastinabili atti a migliorare nell’immediato Piedimonte e stiamo indicando come immaginiamo la nostra Città da qui a dieci anni. I cittadini ce lo chiedono quotidianamente, ci chiedono ridare vita alla nostra Piedimonte.
Ogni suggerimento che ascoltiamo, ogni parola, ogni consiglio sono la ricchezza enorme che ci portiamo con noi sempre, e che intendiamo restituire mettendoci al servizio di Piedimonte con umiltà, serietà, con preparazione, determinazione.
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