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49ª Settimana sociale: don Bignami, “coniugare ambiente, lavoro e futuro per la transizione ecologica”

La città di Taranto ospiterà la 49esima Settimana Sociale della Chiesa cattolica (21 - 24 ottobre). La diocesi di Alife-Caiazzo parteciperà all'evento, confrontandosi insieme alle altre comunità diocesane, su ambiente, lavoro e futuro

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foto SIR/Marco Calvarese

Prenderà il via domani, 21 ottobre, la 49ª Settimana Sociale della Chiesa cattolica italiana. Fino a domenica 24 Taranto, città scelta per questa edizione dell’evento, in quanto considerata “modello di sviluppo e di economia”, sarà luogo di tavole rotonde, laboratori e studio di buone prassi in riferimento al tema Il Pianeta che speriamo. Ambiente, lavoro, futuro #tuttoèconnesso. Gli incontri hanno come finalità “una sorta di attualizzazione della Laudato si’ di Papa Francesco nel contesto italiano”, come afferma don Bruno Bignami, direttore dell’Ufficio per i problemi sociali e il lavoro della Cei, nell’intervista rilasciata al Sir.

La Diocesi di Alife-Caiazzo parteciperà insieme alle altre alla Settimana Sociale, confrontandosi sulle scelte possibili “da compiere in questo nostro tempo in cui diventa fondamentale coniugare assieme proprio i termini ambiente, lavoro e futuro, evitando quegli errori commessi in passato”. Un impegno che chiama in causa non solo la Chiesa, ma ogni realtà sia singola che collettiva, coinvolta nel processo di “riconsiderazione” dei rapporti tra l’uomo e il Pianeta, seguendo come bussola l’Ecologia integrale suggerita dall’Enciclica del Pontefice.

“Un elemento di novità” delle giornate tarantine “sarà la presenza dei giovani – aggiunge Bignami –. Un terzo dei delegati saranno giovani: se parliamo di futuro dobbiamo farlo con loro. Pensando, dialogando e progettando un futuro diverso per il nostro Paese”. “La Chiesa italiana si mette in gioco, cercando di vivere questo tempo in maniera generativa, senza lasciarsi vincere dalle lamentele: in questo percorso occorre l’impegno di ciascuno, nei prossimi anni, per quella che abbiamo chiamato transizione ecologica”. (Da Agensir)

Per approfondire
♦ Don Patriciello: “Porterò il dolore della Terra dei fuochi” (CLICCA QUI)
♦ Greenaccord: “Non c’è cura del Creato senza lavoro appropriato né futuro senza un’economia che si fa carico delle fragilità”
 (CLICCA QUI)
 

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