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Crazy for football. Matti per il calcio: l’audace e brillante azzardo di Santo Rullo

Presentato alla sedicesima edizione della Festa del Cinema di Roma e disponibile su RaiPlay il film con protagonista Sergio Castellitto trasmesso in prima serata su RaiUno poche sere fa

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Noemi Riccitelli Presentato in anteprima all’ultima Festa del Cinema di Roma e andato in onda lo scorso lunedì, 1 novembre, in prima serata, su Rai 1, disponibile anche sulla piattaforma RaiPlay, Crazy for football. Matti per il calcio è un film di Volfango De Biasi.

La pellicola racconta la storia vera del dottor Santo Rullo (nel film il suo nome diventa Saverio Lulli), psichiatra, primo ad ideare la Nazionale Italiana di Calcio a cinque e annesso Campionato Mondiale per pazienti affetti da disturbi psichiatrici.
Dello stesso regista, infatti, è possibile prendere visione, sempre su RaiPlay, anche del documentario omonimo, vincitore del David di Donatello nel 2017, con protagonisti i pazienti stessi di Rullo, che raccontano la loro esperienza e l’emozione della partecipazione a una vera competizione sportiva.
Il film, così come il documentario del 2017, è patrocinato dalla FIGC, con il supporto della Divisione Calcio Paralimpico e Sperimentale.

Saverio Lulli (Sergio Castellitto) ha dedicato la sua intera carriera di medico alla riabilitazione e al reinserimento in società di pazienti psichiatrici.
È fermamente convinto, infatti, che la cura migliore per i suoi assistiti non sia il ricovero forzato o la messa ai margini della società, ma la partecipazione attiva ad essi, coinvolgendoli in attività di ambiti diversi, come lo sport, che con il gioco di squadra garantisce immediati benefici al benessere dei soggetti in questione.
Per questo, non senza difficoltà, affrontando le riserve e i veti dei suoi superiori, che gli negano i finanziamenti necessari al progetto, Lulli decide di realizzare la prima squadra di calcio a cinque formata da suoi stessi pazienti.
Si rivolge, così, all’amico Vittorio Zaccardi (Max Tortora), un ex calciatore professionista, cui affida il compito di formare la squadra e allenarla al meglio, individuando i punti di forza di ciascuno.
Accanto a Lulli, anche l’infermiera Paola (Antonia Truppo) e sua figlia Alba (Angela Fontana).

La storia di questo film non può non emozionare e coinvolgere, ma il cast contribuisce a far risaltare la tenerezza e l’avvolgente umanità che, più spesso di quanto si possa immaginare, la nostra società è in grado di trasmettere.
Ad interpretare il dottor Lulli è Sergio Castellitto, poliedrico talento del panorama cinematografico italiano, che restituisce nella sua interpretazione tutta la passione, la dedizione e il trasporto profuso dal medico nella sua professione e nel rapporto realmente umano con i suoi pazienti.
Anche Max Tortora, con l’ironia che lo contraddistingue, è diretto ed efficace: del suo personaggio rimane impressa la naturalezza nell’approccio con i pazienti.
Da menzionare, inoltre, anche le brillanti interpretazioni degli attori dei pazienti psichiatrici: tra questi, Lorenzo Renzi (Fabione), Federico Antonucci (Davide), Lele Vannoli (Sandrone), che non risultano mai sopra le righe, fuori luogo, ma posate.

Crazy for football è, nel complesso, un film che apre il cuore, permettendo di riflettere sulla realtà della malattia mentale, forse poco considerata, verso la quale si tende ad avere un atteggiamento dimesso e arrendevole a prescindere dallo stesso comparto sanitario, considerando metodi e strumenti obsoleti.
Santo Rullo, invece, ha dimostrato che un’alternativa rispettosa della vita dei pazienti, realmente efficace e, sì, anche divertente, è possibile.
Il film non trascende mai nel patetico, anzi, la narrazione procede sempre con piglio leggero e ironico, mostrando il vincente riscatto di un team tutto da conoscere e apprezzare.

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