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La Giornata del Malato all’Ospedale Civile “Ave Gratia Plena” di Piedimonte Matese

La pandemia da Covid19 continua a ridimensionare il tono di Celebrazioni e momenti di festa; ieri in cappella il Diacono Raffaele Fazzone appena nominato Responsabile per la Pastorale sanitaria della Diocesi di Alife-Caiazzo

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La Giornata mondiale del Malato all’Ospedale Civile “Ave Gratia Plena” di Piedimonte Matese: luogo simbolo per il comprensorio matesino aperto alla cura e all’accoglienza di migliaia di persone, oggi anche importante presidio vaccinale per il Covid19. È quel suo essere una struttura pubblica, recante il nome della Vergine Maria, a farne da sempre anche un luogo di solido riferimento spirituale per quanti – per brevi o lunghe degenze o passaggi occasionali – transitano da qui, inclusi i sanitari e gli amministrativi che vivono questo Ospedale come un luogo di lavoro ma anche una seconda casa…
Diverse negli anni le occasioni per celebrare in maniera particolare alcuni momenti forti dell’anno liturgico o altri dedicati ai temi della vita e delle fragilità: sempre fruttuosa in queste circostanze la collaborazione tra la Cappella ospedaliera, dove è stato da poco riconfermato alla guida don Eusebio Swiderek, la Diocesi di Alife-Caiazzo, la Direzione sanitaria e i volontari dell’AVO (Associazione Volontari Ospedalieri); la Giornata mondiale del Malato si conferma uno di quegli eventi più sentiti e partecipati.

Ieri in cappella don Eusebio ha celebrato la Santa Messa pregando per tutti i malati, in modo particolari per quanti sono attualmente ricoverati nella struttura sanitaria matesina e per le loro famiglie; e poi pregato per medici ed infermieri che ogni giorno, non senza il sacrificio di un doppio turno o di ferie arretrate, e di stanchezza accumulata, dedicano all’Ospedale di Piedimonte tempo, professionalità rispetto per una istituzione che in ogni modo si tenta di far crescere, dall’interno, perchè a cuore sta la salute delle persone, la loro dignità e il futuro del Matese e di molteplici servizi.
Una spinta che viene dal basso, dall’interno di questa famiglia sanitaria che ormai si rinnova da generazioni e lotta contro i giganti di un apparato pubblico e amministrativo che tendono a ridurre e spesso mortificare più che i servizi, la dignità delle popolazioni. Con il Cappellano hanno pregato alcuni medici e infermieri; i volontari dell’Avo guidati dalla Presidente Giuseppina Ricciardi; il Movimento per la Vita rappresentato da Angela Zoccolillo. Condivisione di un momento rafforzato dalla presenza del diacono Raffaele Fazzone, da pochi giorni nominato Responsabile del Servizio diocesano per la Pastorale della Salute e qui presente a nome della Diocesi di Alife-Caiazzo, in attesa di un nuovo momento di preghiera che il vescovo Mons. Giacomo Cirulli ha fissato per la “Domenica del Buon Pastore”, a maggio, già prevedendo in questa prossima circostanza la sua personale presenza.

La pandemia da Covid19 continua a limitare manifestazioni e iniziative, ancor di più in una struttura sanitaria: a tutti resta nel cuore, in questa data, la processione Eucaristica nei reparti, la recita del Santo Rosario che spontaneamente o in forma organizzata rappresentava un momento di vicinanza e sostegno per molti; così come non vengono meno i ricordi dei momenti di preghiera e di festa in occasione del Natale, o nel mese di maggio dedicato appunto alla Vergine…
Quanto bene elargito! Quanta cura dispensata alle anime… Quanti benefici per chi dal letto, immobile, poteva soltanto sentire ma attendeva l’incessante susseguirsi di “Ave Maria… Santa Maria…”
Si tornerà a condividere e vivere tutto questo perché i dolori degli uomini e delle donne, stanno a cuore di chi ha il dovere di curare il corpo e l’anima.

La Giornata Mondiale del Malato è occasione propizia anche per porre la nostra attenzione sui luoghi di cura. La misericordia verso i malati, nel corso dei secoli, ha portato la comunità cristiana ad aprire innumerevoli “locande del buon samaritano”, nelle quali potessero essere accolti e curati malati di ogni genere, soprattutto coloro che non trovavano risposta alla loro domanda di salute o per indigenza o per l’esclusione sociale o per le difficoltà di cura di alcune patologie (Dal Messaggio di Papa Francesco per la XXX Giornata Mondiale del Malato)

 

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