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Diocesi / Ailano. La festa di San Giovanni Evangelista apre la “nuova stagione” della pietà popolare

La festa in onore di San Giovanni Evangelista e Apostolo inaugura la stagione delle feste patronali nella diocesi di Alife-Caiazzo. Domani, 6 maggio, i festeggiamenti solenni

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Una precedente festa di San Giovanni ad Ailano

La ripresa delle diverse manifestazioni della pietà popolare (processioni, festeggiamenti in onore dei santi nelle…), dopo la pausa forzata imposta dalla pandemia, rappresenta l’occasione tanto attesa in ogni comunità per tornare a vivere insieme l’esperienza dei santi, testimoniando il Vangelo attraverso l’incontro umano. Le feste patronali sono inoltre espressione della “bella stagione”, in cui è piacevole trattenersi all’aperto e condividere momenti di divertimento.
Ad inaugurare questo nuovo tempo della pietà popolare nella diocesi di Alife-Caiazzo è la parrocchia San Giovanni Apostolo ed Evangelista di Ailano, che in questi giorni celebra il suo patrono, il Santo amato da vecchie e giovani generazioni, il discepolo prediletto, il più giovane e il più longevo secondo la tradizione, autore del IV Vangelo e dell’Apocalisse.

Terminato il Novenario, i festeggiamenti in onore di San Giovanni Evangelista entrano nel vivo per culminare nella celebrazione solenne di domani, 6 maggio: ore 8.30 Santa Messa; alle 9.30, l’accoglienza e la messa dei pellegrini di Prata Sannita e dei paesi vicini; la Messa Solenne, delle 11.00, sarà presieduta da mons. Giacomo Cirulli, vescovo di Teano-Calvi e Alife-Caiazzo; alle 12.00 la statua del Santo verrà condotta in processione lungo le vie del paese. Non mancheranno i momenti di intrattenimento, in particolare oggi è in programma l’esibizione dello Storico Pluripremiato Gran Concerto Bandistico “Città di Ailano”, diretto dal maestro Giovanni Minafra.

Festa di San Giovanni. Ailano, maggio 2019. Foto facebook Raffaele Caruso

Ma Cosa conoscono davvero gli ailanesi di San Giovanni e del suo forte e inequivocabile messaggio di amore che racconta attraverso la vita di Gesù e in particolare dei suoi ultimi momenti? Ad una fede e una conoscenza specifica si sostituisce una religiosità che in alcuni momenti – secondo l’opinione e il costume più diffusi in paese – vede il “San Giovanni prima di Gesù”, tanto che in entra nella chiesa parrocchiale porta il suo saluto riverente solo all’altare su cui è collocato il mezzobusto del santo patrono. E se il culto di San Giovanni fosse solo quello per una figura, una sua rappresentazione?

I dubbi non mancano, dal momento che a molti sfugge sull’altare maggiore una delle più belle rappresentazioni artistiche che ritraggono l’apostolo prediletto in figura intera, tanto che per molti “non è quello il vero San Giovanni”, mentre quello raffigurato in busto si. (Clarus 2015)

 

 

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