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A scuola contro il bullismo insieme a don Maurizio Patriciello. L’Esperienza dell’IC “Pignataro Maggiore-Camigliano”

Confronto per alunni e docenti con il "prete anticamorra" impegnato da anni in numerose battaglie sociali. La sinergia tra scuola e territorio per educare i più giovani

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Nella settimana dedicata alla lotta contro il bullismo e cyberbullismo che si celebra in tutte le Scuola d’Italia in febbraio non è mancato l’approfondimento anche per gli alunni  dell’Istituto comprensivo “Pignataro Maggiore-Camigliano”, che riunisce i plessi scolastici dei comuni di Pignataro, Pastorano e Camigliano, mercoledì 8 febbraio nell’aula magna del plesso “L. Martone” (sede centrale).

Gli alunni delle classi III dei tre plessi, guidati dalle docenti referenti per il bullismo e il cyberbullismo Annamaria MunnoAntonietta Cosentino, dai docenti e dalla Dirigente scolastica Caterina Di Tella, hanno accolto l’intervento di don Maurizio Patriciello, noto sacerdote della Diocesi di Aversa, impegnato in prima linea nel sociale, soprattutto nella lotta alla camorra e nella denuncia dei crimini della “terra dei fuochi”.

Il mondo non ha bisogno di maestri, ma di testimoni” ha ribadito Patriciello citando Papa Paolo VI; ha portato la sua esperienza che ogni giorno si concretizza sul campo di dure battaglie contro la criminalità di giovani e adulti e intrapreso un dialogo che ha visto i ragazzi coinvolti in prima persona con l’intento di sottolineare la necessità di relazionarsi agli altri a partire dall’amore e non dall’egoismo, dal perdono e non dalla vendetta.

Presenti all’evento i delegati all’istruzione delle Amministrazioni comunali dei tre comuni su cui insiste l’istituto scolastico e alcuni parroci del territorio, don Fabrizio Delgado, p. Manlio Cirimele e don Massimiliano Domenico Piciocchi (presente anche in qualità di Direttore UCS).

La scuola si conferma presidio di legalità, luogo di scambio in cui esperienze e pareri si incontrano per restituire una linea comune: educare alla civiltà e al bene comune, al dialogo e alla relazione, all’accoglienza del diverso. La ripresa di ogni attività post-pandemia continua cercando di garantire ogni esperienza formativa: scuola e territorio (istituzioni laiche ed ecclesiali) possono generare un mondo migliore.

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