“L’acqua non può essere oggetto di sprechi o di abusi o motivo di guerra, ma va preservata a beneficio nostro e delle generazioni future”. È l’appello di Papa Francesco, che al termine dell’udienza di questa mattina, durante i saluti ai fedeli di lingua italiana, ha citato la Giornata mondiale dell’acqua, che si celebra oggi.

“Tornano alla mente le parole di San Francesco d’Assisi”, ha detto il Pontefice: “Laudato sii, mio Signore, per sorella acqua, la quale è molto utile e umile e preziosa e casta”. “In queste parole semplici – ha commentato il Papa – sentiamo la bellezza del creato e la consapevolezza delle sfide che implica il prendersene cura”.

“In questi giorni si svolge a New York la seconda conferenza sull’acqua dell’organizzazione delle Nazioni Unite”, ha ricordato Francesco: “Prego per il buon esito dei lavori e auspico che questo importante evento possa accelerare le iniziative in favore di quanti soffrono la scarsità di acqua, di questo bene primario. L’acqua non può essere oggetto di sprechi o di abusi o motivo di guerra, ma va preservata a beneficio nostro e delle generazioni future”.

L’emergenza umanitaria. Le parole di Papa Francesco si inseriscono nel dibattito che a più livelli, locale e internazionale si va rafforzando sui temi del cambiamento climatico e dei rischi derivanti dall’innalzamento della temperatura globale: preoccupazioni serie per i Paesi più poveri dove lo scarso approvvigionamento alle risorse idriche corrisponde non solo a fame ma anche ad alto rischio di epidemie. Nel 2022 è stato soddisfatto meno del 30% degli appelli umanitari per i programmi legati all’acqua e ai servizi sanitari e igienci (Wash – Water Sanitation and Hygiene). Per finanziare completamente gli appelli, attraverso il sistema umanitario delle Nazioni Unite, sarebbero necessari altri 2,6 miliardi di dollari. È l’allarme lanciato da Azione contro la Fame

L’emergenza economica. Preoccupazioni per i Paesi sviluppati dove le colture subiscono rallentamenti e riduzioni e dove viene meno il supporto necessario all’intera filiera agroalimentare: in Italia le maggiori attenzioni si concentrano sulla Pianura Padana per la secca ormai stabile del Po e di tanti affluenti. “Sono circa 300mila le imprese agricole che si trovano nelle aree più colpite dall’emergenza siccità del Centro Nord con la situazione più drammatica che si registra nel bacino della Pianura Padana, dove nascono quasi 1/3 dell’agroalimentare Made in Italy e la metà dell’allevamento, che danno origine alla food valley italiana conosciuta in tutto il mondo” è l’allarme lanciato da Coldiretti.

Foto di copertina: Suggestiva immagine del Lago Matese, bacino di origine carsica a quota 1000 metri circa in uno scatto di Roberto Fratta.

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