“Il percorso parlamentare si è appena avviato, ma c’è preoccupazione che questo meccanismo finisca per aggravare le disuguaglianze”. Mons. Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari e segretario generale della Cei, ha risposto in questi termini alle domande dei giornalisti sull’autonomia differenziata, durante la conferenza stampa di chiusura del Consiglio permanente dei vescovi italiani.
Secondo il vescovo, “occorre tenere conto dell’incidenza territoriale sui diritti fondamentali dell’uomo: già in Italia siamo in presenza di quella che si definisce una salute diseguale. La nascita su un territorio piuttosto che in un altro incide sulla possibilità di avere o meno accesso alle cure”. L’auspicio della Chiesa italiana, invece, è “che ci sia una differenziazione nell’aiuto, in modo da venire incontro ad eventuali lacune e disuguaglianze”.
Per la Cei, quindi, c’è “grossa preoccupazione” che l’autonomia differenziata “possa allargare eventualmente le disuguaglianze tra le parti del nostro Paese, il quale ha una naturale vocazione all’unità pur nella diversità. La stessa Costituzione, del resto, esorta a rimuovere gli ostacoli per una uguaglianza sostanziale tra i cittadini, in modo che a tutti sia dato il necessario per usufruire dei propri diritti”.
In merito a un possibile documento dei vescovi su questo tema, man mano che procede l’iter parlamentare, l’arcivescovo ha dichiarato: “Non lo posso né escludere, né ipotizzare. Certamente il tema della solidarietà nazionale è un tema molto serio: tutti gli strumenti di differenziazione devono essere collegati a strumenti di solidarietà”. “È necessario che la nazione italiana promuova sempre più la solidarietà”, ha concluso il segretario generale della Cei: “Territorialmente il nostro Paese è già differenziato nelle potenzialità, basti pensare al divario tra Sud e Nord. Occorre attuare misure di solidarietà perché chi nasce in un territorio non abbia motivo per non soddisfare i propri diritti”.
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La Chiesa Italiana sull’autonomia differenziata prospettata dal Governo Meloni, “c’è grossa preoccupazione”
Ancora troppe le diseguaglianze tra Nord e Sud del Paese. L’auspicio della Chiesa italiana è “che ci sia una differenziazione nell’aiuto, in modo da venire incontro ad eventuali lacune e disuguaglianze”.