Lunedì 6 gennaio al termine della messa vespertina delle 18.00, nella Cattedrale di Alife andrà in scena “Lo cunto de lo quarto Re. Ossia quanno pure a disgrazia è grazia e Die”, rappresentazione ideata e diretta da don Emilio Salvatore, realizzata con il contributo di giovani e adulti della parrocchia Santa Maria Assunta con esperienza di teatro e canto.
Protagonista il quarto Re, quello su cui letteratura e cinema hanno speso intere e suggestive pagine descrivendone soprattutto la profonda umanità e l’esperienza di carità che lo accompagnerà tutta la vita fino alla morte. Protagonista è Artabano di Persia, che nella piccola opera proposta ad Alife verrà raccontato in stile napoletano, tra il dramma e la saggia ironia del teatro attraverso messaggi che uniscono l’Epifania di Gesù – la sua rivelazione al mondo intero (i Magi sono il simbolo di questa universalità) – e il mistero Pasquale destinato alla salvezza di tutti; tra profondità dei testi e acute battute, la rappresentazione propone la riflessione sulla presenza viva del Signore in ogni uomo, in tutti coloro che ci sono “accanto”, in ogni storia che si realizza al mondo.
Sulla scena ci saranno una nonna e i suoi nipoti; il racconto di lei a questa giovane generazione materializzerà ai presenti la vita del Quarto Re e le sue avventura mentre è in cammino alla ricerca del Messia. L’intero racconto è un invito alla speranza, messaggio forte di tutto il Vangelo e tema che accompagna i credenti in questo Giubileo appena iniziato; è l’invito a coltivare sogni di bene nel pellegrinaggio della vita, così come è stato per il sapiente ed umile Artabano.