
Giovanna Corsale – “Non siamo tra i primi dieci e questo ci rammarica, perché credevamo profondamente nel nostro progetto, ma siamo stati tra i primi a crederci e continueremo a farlo“. Si esprime così Stefano Giaquinto, primo cittadino di Caiazzo, all’indomani della selezione delle dieci finaliste in lizza per il titolo di “Capitale della Cultura 2027“, resa nota pochi giorni fa sul sito del Ministero della Cultura. Presente tra le cinque candidate campane, Caiazzo ha partecipato alla prestigiosa iniziativa con il dossier intitolato La bellezza delle piccole cose, un focus sulle peculiarità del luogo, le sue bellezze storiche e artistiche e i punti di forza del tessuto sociale e culturale (qui il servizio del TGR itinerante del 9 novembre 2024).

Il percorso per la conquista del titolo si ferma qui per il capoluogo caiatino, ma di contro non si arrestano “la passione e la determinazione che ci hanno guidato insieme a tutti: uomini, donne, associazioni, fondazioni e istituzioni“. Un convinto invito a credere nei propri sogni è quanto trapela dalle parole del sindaco Giaquinto, un messaggio importante diretto a “chi ha avuto il coraggio di esserci, sognare e costruire” e che non pone limiti alla volontà di continuare a lavorare per “fare della cultura un pilastro della comunità“. Non sarà Capitale della Cultura 2027, ma l’esempio che Caiazzo ci lascia in eredità è quello di una comunità, nel senso vero della parola, che è capace di valorizzare la bellezza eterna del luogo che anima, quella di cui ancora oggi si sente il profumo nei vicoletti medievali, negli edifici antichi del centro storico, nelle chiese; una bellezza ancora da scoprire, il più ricco lascito in consegna alle generazioni future.