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Il Conte di Montecristo. La serie TV tratta daI classico letterario di Dumas che sta conquistando Rai1

In onda dal 13 gennaio la fiction in 8 episodi con protagonista Sam Claflin

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Noemi Riccitelli – Un titolo che ha animato il pubblico generalista di Rai1, tanto che dalla messa in onda del primo episodio, il 13 gennaio, ha registrato una percentuale di share notevole, coinvolgendo una cospicua fetta trasversale di spettatori.
Non si tratta di un soggetto originale, ma che, anzi, ha conosciuto diverse e passate trasposizioni: si parla del Conte di Montecristo, serie TV tratta dal noto omonimo romanzo di Alexandre Dumas, in onda sulla prima rete per un totale di 8 episodi e disponibile contestualmente su RaiPlay.

Presentata in anteprima nel corso dell’ultima edizione della Festa del Cinema di Roma, la serie è diretta dal regista Premio Oscar Bille August, con una produzione italo-francese che ha incluso maestranze e interpreti italiani, rendendola una delle visioni di punta della nuova stagione televisiva Rai.
Protagonista l’attore britannico Sam Claflin, accanto a Jeremy Irons, Michele Riondino, Lino Guanciale, Gabriella Pession e Nicolas Maupas, tra gli altri.

A Marsiglia, nel 1815, Edmond Dantès (Sam Claflin), giovane marinaio, viene accusato ingiustamente di tradimento e imprigionato nel castello d’If per quindici anni.
Durante la sua prigionia incontra l’abate Faria (Jeremy Irons) che diventa la sua guida, aiutandolo a sopravvivere e rivelandogli, inoltre, l’esistenza di un tesoro sull’isola di Montecristo.
Dopo esser riuscito a fuggire dalla prigione, Edmond trova il tesoro e assume l’identità del conte di Montecristo intenzionato a vendicarsi di tutti coloro che lo hanno privato della sua libertà.

Ritorna, ancora una volta, quello che sembra essere l’inscindibile connubio tra letteratura e schermo, grande o piccolo che sia.
Un legame virtuoso, perché dà a tutti l’occasione di riscoprire, o conoscere per la prima volta, quelli che sono i grandi classici, ammantando di rinnovato interesse personaggi e situazioni che sono lontane nel tempo, ma possono essere particolarmente significative per una contemporaneità spesso distratta.

Ed ecco allora che i grandi sentimenti sono protagonisti di un nucleo narrativo complesso, in cui intrigo, complotto, odio e amore, perdono e vendetta, speranza e disperazione rappresentano i cardini di una sceneggiatura (scritta da Sandro Petraglia e Greg Latter) che sa essere avvincente, rendendo i principali temi del romanzo ottocentesco alla portata di tutti.

Una narrazione che si lascia seguire con passione, grazie ad un lavoro prezioso di messa in scena, tra costumi (della più volte premiata Ursula Patzak), le musiche di Volker Bertelmann, (premio Oscar per la colonna sonora di Niente nuovo sul fronte occidentale, nel 2023), la fotografia di Sebastian Blenkov e la scenografia di Tom Conroy.
Il cast, con in testa il protagonista Claflin, è di indubbia qualità, in cui ogni interprete si rende valido rappresentante di una storia dal carattere universale, profilando sagome ben definite.

La mia vendetta sarà pari alla loro colpa”, dice a un certo punto Edmond Dantès: è lo spettacolo dell’umanità, una visione elegante e sorprendente che si prepara al suo epilogo, previsto per il prossimo 3 febbraio.

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