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Giornata Mondiale per la Vita Consacrata “canale dell’amore di Dio per gli uomini e le donne di oggi”. Ad Alife l’evento interdiocesano con il vescovo Giacomo Cirulli

Appuntamento domenica 2 febbraio per i religiosi, le religiose, i consacrati laici delle Diocesi di Teano-Calvi, di Alife-Caiazzo e di Sessa Aurunca

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Domenica 2 Febbraio, nella festa liturgica della Presentazione al Tempio di Gesù, la Chiesa dedica celebra la Giornata Mondiale della vita consacrata, “presenza luminosa, certezza di Dio in mezzo al mondo”, spiegava un anno fa il vescovo Giacomo Cirulli (l’articolo). I religiosi, le religiose, i consacrati laici delle diocesi di Teano-Calvi, di Alife-Caiazzo e di Sessa Aurunca si ritroveranno ad Alife per vivere questo appuntamento insieme al loro Pastore. Alle 17.30 previsto il raduno dei partecipanti nella chiesa di Santa Caterina; dopo i vespri e la benedizione delle candele, la processione proseguirà verso la Cattedrale dove Mons. Cirulli alle 18.00 presiederà la santa Messa (scarica la locandina).

Consacrarsi a Dio, e perchè; e in che modo… 
Dedicare tutta la propria vita al servizio della Chiesa attraverso scelte di vita diverse: comunitarie, monastiche, ma anche da laici nel mondo. 
Silvia Melillo, della Diocesi di Teano-Calvi, è una consacrata dell’Ordo Virginum: dalle sue parole il racconto di una realtà antica ma sempre “nuova” nella Chiesa. 

di Silvia Melillo, OV – L’Ordo virginum (Ordine delle vergini) è la più antica forma di consacrazione della donna nella Chiesa, riscoperta dopo il Concilio Vaticano II con la promulgazione del nuovo Rito, il 31 maggio del 1970.

Il rito della consacrazione delle vergini, inserito nel Pontificale romano, è tra i più preziosi tesori della liturgia. Questa forma di vita è fiorita nella Chiesa delle origini; nata nel cuore dei Pastori che iniziarono a consacrare le donne che desideravano dedicare tutta la propria vita al Signore e al servizio della Chiesa, come fece sant’Ambrogio con la sorella Marcellina nel Natale del 353 in san Pietro a Roma. Dopo il Rito liturgico e le norme in esso contenute, l’Istruzione Ecclesia Sponsae Imago, dell’8 giugno del 2018, è il primo documento. della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica, che approfondisce la fisionomia e la disciplina di questa forma di vita.

È una forma di consacrazione definitiva, che avviene in una solenne e pubblica celebrazione presieduta dal Vescovo, che verifica ed accoglie, come dono dello Spirito Santo, il proposito di verginità e di dedicazione alla Chiesa locale.

Lo specifico della verginità consacrata è la «sponsalità», che «acquista il valore di un ministero al servizio del popolo di Dio e inserisce le persone consacrate nel cuore della Chiesa e del mondo» (Rito della consacrazione delle vergini, Premessa). L’identità sponsale della Chiesa definisce in profondità il carisma e la spiritualità della vergine consacrata. La sponsalità che traspare da tutto il rito della Consecratio virginum è teologale, in quanto scaturisce dalla grazia del Battesimo e riguarda l’amore di Cristo per la Chiesa. Di questo amore le vergini consacrate sono chiamate ad essere segno di un “già” e “non ancora”, un amore chiamato ad essere fecondo, generante nell’oggi della Chiesa e del mondo, ma anche profetico, immagine della condizione futura del regno escatologico.

A Maria, icona perfetta della Chiesa, esse rivolgono lo sguardo, come alla stella che orienta il loro cammino. Alla sua materna protezione la Chiesa le affida.

La verginità consacrata diventa così grembo di relazioni generative, canale dell’amore di Dio per gli uomini e le donne di oggi. Il radicamento diocesano rende la vergine consacrata attenta alle varie necessità della Chiesa locale. Le consacrate vivono “stili” vocazionali diversi, ma accomunati dallo stesso “ministero” del vivere il dono della radicale offerta al Signore.

La fisionomia dell’Ordo virginum assume il volto di ciascuna vergine consacrata, di ciascuna Chiesa locale dove essa vive, lavora, svolge il proprio servizio, il volto di ciascun contesto di vita in cui si trova: una realtà alla quale è veramente connaturale la figura del Poliedro tanto cara a Papa Francesco. Un meraviglioso poliedro.

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