Home Territorio Parco Nazionale del Matese, traguardo vicino. Il Governo Meloni concretizza il progetto

Parco Nazionale del Matese, traguardo vicino. Il Governo Meloni concretizza il progetto

A darne notizia l'esponente matesina di Fratelli d'Italia Sara Petella dopo l'incontro di ieri tra i sindaci del territorio parco e il Ministero dell'Ambiente e la Sicurezza Energetica

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Il Parco regionale del Matese verso il traguardo “nazionale”. La notizia attesa da tempo, da anni, è stata annunciata ieri sera tramite i social dall’esponente di Fratelli d’Italia Sara Petella, rappresentante del partito a Piedimonte Matese ed ora nello staff dirigente della compagine politica di Giorgia Meloni. Per il Partito si tratta della spinta decisiva data dall’attuale esecutivo che concretizza un progetto avviato da tempo, partendo dalla dimensione regionale del Parco, approdato all’Istituzione di Parco Nazionale con la Legge n. 205 del 27.12.2017 ma mai attuato: un tempo caratterizzato dalla stridente intesa tra i Comuni che ne farebbero parte; dalla difficile intesa tra Molise e Campania, le due regioni ricadenti nell’area interessata che hanno proceduto con marce diverse il loro iter (la prima più celermente e maggiori prospettive, la seconda ha scelto di temporeggiare). Accuse politiche pesanti da questa maggioranza di Governo nei confronti della governance del Presidente della Regione Vincenzo De Luca (esponente del centro-sinistra) e dei gruppi politici a lui legati; accuse altrettanto forti da parte delle associazioni ambientaliste, sportive, culturali dell’area “Matese” che curano ed amano i territori che ripetutamente hanno fatto appello alla concretezza politica per fare presto il Parco Nazionale nella convinzione che sia un vantaggio per il presente e il futuro del posto e dei suoi abitanti; più debole la voce dei sindaci dei territori interessati.

Mercoledì 5 febbraio presso il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica è stata convocata una riunione con i sindaci dell’area parco “e, in ottica di concertazione e condivisione, si è ottimamente scelto di lavorare, assecondando proprio l’impegno del Governo e l’instancabile lavoro dei nostri parlamentari”, ha comunicato Petella al termine dell’incontro. “Ormai dunque ci siamo”, prosegue la nota di Petella, “il Ministero emanerà il decreto di approvazione provvisoria della perimetrazione con la relativa normativa, evidenziando ancora una volta oggi la disponibilità a raccogliere e discutere eventuali ulteriori rilievi e suggerimenti, proprio in ottica di continua condivisione”.

Un precedente altrettanto significativo, secondo molti definito determinante in tale processo è stata la sentenza del TAR Lazio nell’ottobre 2024 scaturita da un esposto di Italia Nostra (sezioni di Campobasso, Isernia. Matese Alto Tammaro) che ha proceduto per vie legali attraverso una argomentata documentazione portando i giudici del predetto Tribunale a fissare il limite di 180 giorni dalla sentenza per procedere con la costituzione effettiva del Parco Nazionale del Matese, “In caso di ulteriore inerzia nel provvedere entro il detto termine – si leggeva sulla sentenza – sarà nominato un Commissario ad acta da individuarsi a seguito di apposita istanza della parte interessata”.

Parallelamente, a ottobre 2024, il Consiglio regionale del Molise approvava una mozione per accelerare l’istituzione dell’Ente Parco e per candidare il Molise come sede amministrativa. A novembre 2024, il Ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, annunciava l’intesa con le Regioni Campania e Molise per l’istituzione del Parco la cui definizione dei confini conterebbe una superficie di circa 92.000 ettari, di cui 58.000 in Campania e 34.000 in Molise. A queste azioni si sommano le note ufficiali fornite dalle Associazioni e in particolare dalla Consulta delle Associazioni del Matese oltre, il contributo scientifico di Ispra (Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), il recente confronto tra il Parco Regionale guidato dal presidente Agostino Navarra e gli attori del territorio.

Più spinte, più azioni congiunte per una serie di obiettivi prettamente locali o di ampio respiro: più chiare normative sulla tutela dell’habitat, una riconosciuta visibilità per gli attori locali, una interlocuzione che supera i confini della politica locale per quel che attiene le esigenze territoriali. Ma anche permettere all’Italia, con questa porzione di territorio, di partecipare alla Strategia europea per la biodiversità, che richiede entro il 2030 la creazione di una rete coerente e ben gestita di zone protette comprendenti almeno il 30% della superficie terrestre e marina dell’UE, come sottolineava Italia Nostra nel suo esposto.

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