
“Nessuna cementificazione e regolare svolgimento delle attività didattiche per gli studenti dell’Istituto Agrario”, chiarisce da subito, il sindaco di Piedimonte Matese Vittorio Civitillo le intenzioni dell’Amministrazione da lui guidata sul futuro dell’azienda agricola dello storico Istituto scolastico matesino, fondato il 12 luglio 1888, con Regio Decreto n° 5644 come Regia Scuola Pratica di Agricoltura, una delle prime in Italia. “Vogliamo che il terreno, di proprietà del comune – oggi in comodato d’uso alla Scuola, ndr – torni nelle disponibilità della collettività: ne confermiamo il ruolo didattico e formativo per gli studenti ma al contempo lo progettiamo come spazio fruibile per i cittadini attraverso un percorso naturalistico di 4 chilometri tra gli alberi di ulivo con annessa area per sport leggeri”. Parole che confermano quanto anticipato nei giorni scorsi dalla Dirigente scolastica dell’ISISS Matese (Industriale, Albeghiero e Agrario) Annamaria Pascale.
L’antefatto e le polemiche
All’indomani del Consiglio Comunale del 12 febbraio, la prof.ssa Pascale rendeva nota la decisione del Comune facendo appello ai vertici provinciali e regionali del mondo scolastico, alla Regione Campania, all’assessore scolastico regionale Lucia Fortini, alle famiglie degli studenti e ai Docenti chiedeva compattezza e una posizione contro tale decisione, sottolineando il valore dell’azienda agricola il suo esclusivo utilizzo per fini didattici; nel documento la Dirigente chiama in causa anche l’intervento della minoranza consiliare durante il dibattito che “ha sottolineato il valore storico ed educativo dell’Istituto, evidenziando che l’area agricola in questione è stata donata alla scuola oltre 100 anni fa con il contributo di diversi enti e comunità”. Sono in tanti, nell’intera area matesina, che riconoscono all’Istituto Agrario il valore storico e civico avendo esso formato generazioni di esperti periti e garantito, come confermano i risultati degli ultimi anni, la sapiente fusione di memoria grazie al recupero di antiche colture autoctone, e innovazione grazie agli impianti di ultima generazione per la coltivazione di verdure e ortaggi. Sul tentativo di farne un contesto esclusivo e singolare per la tipologia di studi e la tradizione che lo accompagna, grava il peso del cantiere aperto da oltre un decennio che impedisce ad alunni e docenti di “fare scuola” nella storica sede a cui è annesso il fondo agricolo in questione relegandoli presso le sedi degli altri Istituti scolastici della città. Dopo il sisma del 2013, la Provincia avviava il progetto di riqualificazione della antica Scuola agraria; lavori che sono andati avanti a fasi alterne dilatando i tempi di consegna più volte annunciati fino al momento in cui questa Amministrazione comunale ha chiesto, nero su bianco, di restituire quel bene alla comunità scolastica e civile. “I risultati non tarderanno ad arrivare”, anche su questo si è espresso il sindaco Civitillo. Accanto alla cronaca che fonde la notizia del progetto data in Consiglio Comunale e la preoccupazione della Dirigenza scolastica si collocano le posizioni della minoranza consiliare “Progetto Piedimonte” che si è espressa attraverso un comunicato sui social ricordando anche che “quel terreno è stato concesso alla Scuola agraria più di 130 anni fa, dal comune di Piedimonte ma con il contributo alle spese di tutti i comuni del Matese”; e quella del consigliere di Fratelli d’Italia Andrea Boggia che annuncia nell’ambito del congresso del partito che si terrà a Piedimonte, una riflessione sul tema.
La proposta dell’Amministrazione comunale
In che direzione? Quale idea sull’azienda agricola dell’Agrario? “Non togliamo l’agrario agli studenti, né edificheremo strutture sportive, ma una volta demolito il cancello di accesso entro agosto, faremo di quella zona, regolarmente sorvegliata e custodita, un punto di incontro per la città, completando il disegno che vede ormai realizzato il parco urbano nell’area di Piazza Carmine, la nuova Villa Comunale-Giardini Egg, e il parco naturalistico nei terreni in questione”. I dettagli descritti dal sindaco consentono di immaginare, il progetto sulla area verde che in prossimità della Villa, sale verso la collina dell’Agrario: “accanto alla principale strada di accesso si distribuiranno piccoli sentieri tra il verde per consentire a chi vi accede di passeggiare in tranquillità; sul lato destro, dove un tempo vi era un produttivo vigneto, impianteremo qualche panchina, giochi per bambini e attrezzi per attività ginnica”. Domanda e risposta sulle responsabilità e la cura dei luoghi in cui si muovono gli studenti, in cui hanno vita colture che necessitano delle opportune tutele: “La cura delle coltivazioni resta all’Istituto Agrario; la custodia sarà a carico del Comune individuerà personale addetto al servizio all’interno del parco naturalistico al fine di tutelare la sicurezza dei luoghi contro ogni possibile atto vandalico”. “Tra i possibili progetti del Comune di Piedimonte Matese anche un ulteriore disegno sinergico tra Agrario e Istituto Alberghiero – aggiunge Civitillo – potenziando un edificio che sorge nell’azienda agraria come Centro di valorizzazione dei prodotti enogastronomici. E perché no trasferendo al suo interno alcuni servizi/attività che sono esclusivi della formazione alberghiera dei nostri studenti come una più adeguata reception, una sala ricevimenti e una sala conferenze affinchè gli alunni abbiano adeguati spazi per la loro crescita professionale. In questo caso, come già avvenuto per la Villa Comunale, chi avrà la gestione dell’attività seguirà responsabilmente anche il controllo e la manutenzione dell’area attinente”. Al Sindaco, la richiesta di un impegno concreto per le sorti della storica sede dell’Istituto Agrario, ormai eterno cantiere: le manifestazioni pubbliche, le proteste degli studenti, le promesse della politica ad oggi non hanno restituito ancora risultati. “Abbiamo verbalizzato l’impegno da parte della Provincia che garantiva già entro gennaio il completamento dei lavori e la consegna dell’edificio. Lo slittamento dei tempi ci ha portati esattamente questa mattina ad un nuovo confronto e ad un nuovo termine fissato entro marzo. Confidiamo in questo impegno da parte della Provincia; l’Amministrazione comunale continuerà a perorare la causa”.
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