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L’identikit del nuovo catechista nelle Diocesi guidate dal vescovo Cirulli. Formazione e aggiornamento con Bulgarelli e Ska

Aggiornamento con Mons. Valentino Bulgarelli direttore dell’Ufficio catechistico nazionale e con il biblista gesuita Jean Louis Ska: il settore Catechesi ed Evangelizzazione delle Diocesi di Teano-Calvi, di Alife-Caiazzo e di Sessa Aurunca scommette su nuove competenze

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Massimiliano Domenico Piciocchi* – Nell’ambito della riorganizzazione pastorale avvenuta in seguito all’unione in persona episcopi delle diocesi di Teano-Calvi, di Alife-Caiazzo e di Sessa Aurunca e raccogliendo le nuove sfide del post-Covid, il settore Evangelizzazione e catechesi interdiocesano, sull’impulso ricevuto dal vescovo Mons. Cirulli, ha dato avvio a un percorso di formazione e approfondimento per i catechisti, gli insegnati di religione e, ad ampio raggio, per tutti gli operatori della formazione. Con l’obiettivo di “leggere i segni dei tempi”, il vicario di settore, don Roberto Palazzo, e i direttori degli Uffici Catechistici hanno individuato in Mons. Valentino Bulgarelli, sottosegretario CEI e direttore dell’Ufficio catechistico nazionale, la guida a cui affidare il delicato passaggio dall’impostazione catechetica tradizionale a un itinerario catecumenale. “Il modello di catechesi tradizionale ancora utilizzato in gran parte delle nostre zone pastorali – ha esordito Bulgarelli nel primo dei tre incontri in programma, tenuto nello scorso novembre – ha visto il suo tempo. In passato, per lunghi anni, ha dato tanti frutti, ma ora ha perso la sua efficacia, in quanto si adatta poco alle sfide e ai segni che il nostro tempo ci pone”.

Si rende necessario anche per le nostre realtà diocesane, dunque, ripensare la catechesi, sganciandola da una logica meramente funzionale alla celebrazione dei sacramenti dell’iniziazione cristiana – il catechismo “per la comunione” o “per la cresima” – e ancorandola, invece, all’educazione alla vita cristiana, alla vita buona del Vangelo, come da anni suggeriscono gli orientamenti pastorali nazionali.
Una parola franca e comprensibile da tutti, quella di Mons. Bulgarelli, che, nei due incontri finora svolti, ha desiderato avere l’opportunità di raccogliere anche interrogativi e osservazione da parte degli addetti ai lavori, catechisti e formatori, che hanno avuto la possibilità di essere ascoltati e coinvolti nella progettazione di quello che si sta delineando, sempre più, come un nuovo modello di catechesi, più aderente alla vita e al contesto territoriale in cui si colloca l’azione pastorale. “Il compito del catechista – ha sottolineato il relatore nel dialogo con gli uditori – è quello di evangelizzare il presente, non vivendo nella nostalgia di un passato ormai lontano, ma accogliendo il contesto in cui siamo come l’oggi che il Signore ci ha dato di vivere”. Il ruolo del catechista, dunque, come sottolineato anche da Papa Francesco in Antiquum Ministerium, risulta essere tutt’altro che marginale o meramente funzionale: è accompagnatore, guida, evangelizzatore, compagno di cammino e, per poterlo essere in maniera incisiva, ha bisogno di nuovi strumenti, nuovi linguaggi, nuovo slancio.

Proprio sul linguaggio e sugli strumenti si concentrerà Mons. Bulgarelli nel prossimo e ultimo di questo ciclo di incontri, previsto per sabato 5 aprile; come annunciato dal direttore dell’ufficio nazionale, infatti, i catechisti potranno assistere all’impostazione di un incontro di catechesi, preludio di un nuovo cammino che si aprirà per loro, quello dei laboratori catechetici, a cui gli uffici catechistici diocesani stanno già lavorando in termini di programmazione.

Nel sentiero tracciato, si colloca anche la proposta dell’Apostolato biblico, che, lo scorso 8 febbraio nell’Auditorium diocesano di Teano, ha invitato a tenere una lectio magistralis uno tra i più grandi biblisti al mondo, il prof. Jean Louis Ska (il video). Gesuita belga, esperto di analisi narrativa applicata al testo sacro, il prof. Ska ha proposto ai presenti una riflessione dal titolo: “Il racconto è il significato, come usare i testi biblici nella catechesi”. “Nella prassi catechetica corrente – ha sottolineato Ska – il ricorso alla Parola di Dio risulta talvolta marginale o addirittura strumentale”: il catechista, quindi, deve imparare a leggere la Scrittura e a utilizzarla nella catechesi per favorire l’incontro con il Signore, in quello spazio vitale che è la Parola di Dio, che si costruisce e si rinnova nell’interazione tra testo, autore, contesto e lettore (il video).

Un mondo in fermento, una chiesa viva, che non si adagia su zone di confort, non si trascina in formule consolidate, non teme di ripensarsi e lasciar emergere la vitalità che lo Spirito costantemente dona.

*Direttore Ufficio Catechistico Diocesi di Teano-Calvi; Direttore Apostolato Biblico

> Leggi l’intervista con don Roberto Palazzo, vicario episcopale per la Formazione e la Catechesi delle Diocesi di Teano-Calvi, di Alife-Caiazzo e di Sessa Aurunca: Le famiglie all’orizzonte. Le prospettive della catechesi nelle Diocesi dell’alto casertano. Clicca

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