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La Quaresima nelle Diocesi dell’alto casertano. Al via l’antico rito delle “Stationes” sul tema della speranza

Dal 5 marzo al 5 aprile per un totale di 14 appuntamenti: previsti il raduno, la processione e l'arrivo in un'altra chiesa accompagnati dalla preghiera delle litanie

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Inizia la Quaresima e con essa l’antica pratica delle “stationes quaresimali”, un rito risalente al V secolo che vedeva fedeli e pellegrini riunirsi nei luoghi che custodivano le reliquie dei martiri: la comunione, la vigilanza, la preghiera, il cammino…gli atteggiamenti del credenti richiamati da questa forma liturgica. Dal 5 marzo al 5 aprile le Diocesi di Teano-Calvi, di Alife-Caiazzo e di Sessa Aurunca vivranno l’esperienza delle “stationes” sul tema “Pellegrini nella Speranza”. 

Luciano Marotta* – Ci apprestiamo a vivere anche quest’anno il tempo quaresimale, e come è consuetudine da qualche anno nelle nostre diocesi si vive questo “tempo favorevole di grazia” anche attraverso l’antico rito della “Statio”. Si tratta di una solenne convocazione di tutto il popolo in una chiesa di raduno (collecta) per poi raggiungere in processione la chiesa di stazione (statio), dove si celebra una actio liturgica sulla parola di Dio o anche la stessa Eucaristia. Tale celebrazione veniva chiamata anche «litania» in quanto il canto delle litanie dei Santi e dei salmi penitenziali caratterizzavano la processione.

Particolarmente significativa quest’anno diventa questo momento liturgico ecclesiale nel mezzo del cammino giubilare che stiamo vivendo come pellegrini di speranza. Infatti, la riflessione sulla speranza ci accompagnerà lungo il nostro itinerario delle stazioni quaresimali e ci porterà a rinsaldare la nostra speranza in quel cammino di conversione che continuamente il cristiano deve vivere. Mi piace ricordare ciò che Papa Francesco in una delle sue catechesi sulla speranza ci ricordava che proprio: “la Quaresima è «segno sacramentale della nostra conversione» (Messale Romano, Oraz. colletta I Dom. di Quar.); chi fa la strada della Quaresima è sempre sulla strada della conversione. La Quaresima è segno sacramentale del nostro cammino dalla schiavitù alla libertà, sempre da rinnovare. Un cammino certo impegnativo, come è giusto che sia, perché l’amore è impegnativo, ma un cammino pieno di speranza. Anzi, direi di più: l’esodo quaresimale è il cammino in cui la speranza stessa si forma. La fatica di attraversare il deserto – tutte le prove, le tentazioni, le illusioni, i miraggi… –, tutto questo vale a forgiare una speranza forte, salda, sul modello di quella della Vergine Maria, che in mezzo alle tenebre della passione e della morte del suo Figlio continuò a credere e a sperare nella sua risurrezione, nella vittoria dell’amore di Dio”.

Ringraziamo il nostro Pastore Mons. Giacomo Cirulli, perché ci dà la possibilità di metterci in cammino come pellegrini di speranza. La “Statio” diventa per noi un segno importante per tutta le comunità che attraverseremo. Esse ripropongono l’immagine della comunità che si raduna attorno al vescovo, dunque rappresentano un segno di comunione e di unità. Questi semplici riti, accompagnati dal canto delle litanie, creano anche un clima di comunione con i santi, con chi ci ha preceduto. Diventino anche l’occasione per riscoprire il senso di appartenenza all’unica comunità dei credenti nel Cristo, presente sull’altare. Buon cammino.

Presbitero, direttore dell’Ufficio liturgico della Diocesi di Sessa Aurunca

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