
Masaniello il Musical: l’opera di Tato Russo in programma al teatro Politeama di Napoli dal 21 al 23 febbraio e a grande richiesta dal 28 febbraio al 2 marzo*. Ma non è detto che cali il sipario su questa straordinaria performance di cantanti e attori: tra gli addetti ai lavori si fa strada l’ipotesi di farne un’opera simbolo del teatro napoletano, di quelle destinate a rimanere nel tempo ed accompagnare la Città ancora per molto.
Un’opera teatrale che incarna il sogno di riscatto appartenente non solo a Napoli, ma a tutte le società oppresse; Masaniello interpretato da Francesco Boccia, il popolo e i mercanti oppressi dalle gabelle imposte dal viceré duca d’Arcos, si fanno interpreti di una condizione che chiede voce, dignità, attenzione, partecipazione ma che sono negate agli ultimi su cui incombe il destino di essere invisibili.
Sul palco del teatro in via Monte di Dio va in scena la Napoli del 1647 in cui Tommaso Aniello, detto Masaniello, nato il 29 giugno 1620, si rende protagonista di una breve ma intensa rivolta contro il potere; è il momento della presa di coscienza da parte degli ultimi, che il potere del tempo corrotto e prepotente scriverà e gestirà i ruoli di chiunque, anche di chi apparentemente, come Masaniello, sembra prevalere e detenere la chiave che apre all’ingresso della giustizia in tutta la società. Ma la fragilità politica del governo e la fragilità emotiva del popolo segneranno con netto anticipo la debolezza di un risultato finale fatto di tradimenti e uccisioni, inclusa quella del protagonista Masaniello Seppur l’opera evidenzi a ritmo incalzante di musica e testi il forte messaggio che “A libertà, sta mman’ a te!”.
Più di 50 gli artisti coinvolti dai registi Patrizio Marrone e Mario Ciervo che hanno ripreso i testi e le musiche di Russo, sotto la direzione musicale di Enzo Campagnoli; le coreografie affidate ad Ettore Squillare, i costumi firmati da Giusi Giustino, le scenografie di Tonino Di Ronza rimettono in vita piazze e quartieri, la marina, il palazzo reale. Accanto a Boccia che dà vita a Masaniello, ci sono Federica De Riggi nel ruolo della moglie Bernardina, Lello Giulivo interpreta don Giulio Genoino, Aurelio Fierro jr. è Marco Vitale. Solenne sulla scena il card. Ascanio Filomarino, arcivescovo di Napoli dal 1641 al 1666, interpretato dall’attore Emilio Salvatore, nell’ultimo anno coinvolto in una serie di interpretazioni: una più leggera con gli Arteteca, un’altra più forte emotivamente e professionalmente con l’apparizione in Parthenope di Paolo Sorrentino, una recente partecipazione ad un cortometraggio pronto ad uscire e l’ultima con il musical Masaniello. “È stato un po’ come tornare alle origini – spiega l’attore –, agli inizi della mia carriera al Diana e al Bellini di Napoli quando mi cimentavo con il musical. Dopo molti anni dalle prime esperienze mi è piaciuto mettermi alla prova in un contesto diverso da quello della recitazione divenuto di fatto la mia forma artistica, e misurarmi con cantanti e professionisti come quelli che ho conosciuto in questo contesto”. Il card. Filomarino da lui interpretato, presente nel secondo atto dell’opera, è figura di mediazione tra le parti, rappresenta il tentativo della conciliazione e del dialogo, fino ad una prevalente ambiguità diplomatica. “Ho ricevuto la bella occasione di contribuire alla riuscita di un’opera cara alla storia di Napoli, e non solo; ho ricevuto il regalo della mia comunità di origine, di veder presente in platea, di sicuro una spinta in più e un’emozione maggiore conferita al mio ruolo sul palcoscenico del Politeama”.
L’evento prodotto dalla CGE, a cura di Ninni Pascale e Giuseppe Cimino, gode del patrocinio dell’Accademia di Belle Arti di Napoli e del Conservatorio di Musica San Pietro a Majella.
*Gli ultimi aggiornamenti confermano solo la data di domenica 2 marzo con lo spettacolo delle 18.00.
