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La segale del Matese, a breve “Presidio Slow Food”. L’8 marzo il convegno dell’Istituto Agrario di Piedimonte Matese

Un nuovo appuntamento nell'ambito del "Progetto di rigenerazione sociale e culturale dei borghi di Castello del Matese e Letino": università, alunni e coltivatori a confronto

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Segale
Segale. Foto di Nature Nomad da Pixabay

L’8 marzo, presso la Hall dell’Istituto Alberghiero di Piedimonte Matese, l’Istituto Tecnico Agrario “A. Scorciarini Coppola” organizza l’incontro dedicato alla valorizzazione della segale del Matese. L’evento, dal titolo “La Segale del Matese. Fra tradizione e futuro. Verso il presidio Slow Food”, si inserisce nel più ampio Progetto di rigenerazione sociale e culturale dei borghi di Castello del Matese e Letino, finanziato nell’ambito del PNRR dal Ministero della Cultura che di recente ha trovato vetrina e narrazione anche in un evento dedicato ai risultati sulla coltivazione della Patata del Matese.

Il progetto che vede tra i suoi partner anche alcuni dipartimenti di Università campane anche in questo caso porta sul territorio il contributo scientifico e i dati, misurati dalle università, sull’andamento delle coltivazioni in questione.

La giornata si aprirà alle 11.00 con i saluti istituzionali di Annamaria Pascale, dirigente scolastico dell’ISISS di Piedimonte Matese, di Pasquale Orsi, sindaco di Letino, e di Salvatore Montone, sindaco di Castello del Matese. A introdurre e coordinare l’evento sarà Costantino Leuci, presidente di Slow Food Matese. Seguiranno gli interventi di esperti del settore agrario e universitario: il professor Vincenzo Coppola, direttore dell’azienda agraria dell’Istituto Tecnico Agrario di Piedimonte Matese, il professor Massimo Fagnano dell’Università Federico II di Napoli e la professoressa Enrica De Falco dell’Università di Salerno. Protagonisti di questa prima parte dell’incontro saranno gli studenti dell’Istituto Agrario impegnati in prima persona nella coltivazione della segale sui terreni dell’azienda agraria nel comune di Alife.

Dopo la pausa pranzo, a cura dei cuochi del convitto annesso all’Istituto Tecnico Agrario, i lavori riprenderanno nel pomeriggio con le relazioni Fausto Perrone, presidente della Pro Loco Letizia di Letino, di Antimo Di Maro dell’Università Vanvitelli di Caserta, di Patrizia Spigno, ricercatrice di ARCA 2010, e di Gianni Cicia dell’Università Federico II di Napoli. Al primo degli interventi il suggestivo compito di raccontare le donne di Letino e il loro indiscusso ruolo di protagoniste nella raccolta della segale nella “piana delle secine”; gli altri forniranno nuove nozioni sulle caratteristiche chimico-fisiche del prodotto e le loro possibilità di impiego in ambito gastronomico.

Principali destinatari dei contenuti proposti, oltre la platea dei presenti e di quanti voglio conoscere il progetto nel suo divenire, saranno i produttori della segale del Matese: l’incontro infatti sarà motivo di condivisione del disciplinare e del manuale di lavorazione del frumento da allegare alla richiesta ufficiale di riconoscimento della segale come presidio slow food. Atto che concretizza uno tra gli obiettivi dell’ampio progetto di rigenerazione sociale e cultuale ed apre ad un nuovo ruolo della segale nell’economia locale e visibilità ad ampio raggio.

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