
“Il Papa ha dormito tutta la notte, ora prosegue il riposo”. È l’ultimo aggiornamento della Sala Stampa Vaticana dopo le notizie allarmanti di ieri che comunicavano di una nuova crisi respiratoria. La prognosi resta riservata; nel frattempo la stampa attende un incontro con i medici in cerca di nuove e aggiornate notizie.
Ricoverato per una polmonite bilaterale lo scorso 14 febbraio al Policlinico Gemelli, Papa Francesco ha alternato riposo e lavoro compatibilmente con le sue condizioni di salute e l’aggravarsi o meno delle sue condizioni; l’episodio di ieri segue quello di una prima crisi respiratoria e il broncospasmo di pochi giorni fa.
Nel frattempo la Chiesa, ma anche il mondo laico, si unisce in preghiera e nella solidarietà al Pontefice. Ieri sera nella Cattedrale di Teano il Vescovo Giacomo Cirulli ha presieduto la preghiera del Santo Rosario e l’adorazione eucaristica, invocando salute e conforto per il Papa. Unite spiritualmente al Pastore le parrocchie delle Diocesi di Teano-Calvi, di Alife-Caiazzo e di Sessa Aurunca che sui territori si sono organizzate rispondendo all’appello del Pastore che chiedeva l’unità e la partecipazione corale nella preghiera.
“I valori del sangue sono rimasti invariati” comunicava ieri sera la Sala Stampa Vaticana, confermando che l’episodio di ieri non è il segno di una “nuova infezione, ma di una conseguenza dell’infezione in corso”, diagnosticata dalla Tac dei giorni precedenti. Al Papa è stata applicata la ventilazione meccanica non invasiva. “I medici sono sempre stati molto cauti”, spiegava la nota stampa di ieri sera: “Hanno sempre lasciato aperta la possibilità di crisi, anche di questo genere. Quando c’è una crisi in corso, c’è anche una criticità in corso. Quella di oggi è una di quelle criticità. Il quadro clinico resta complesso, il Papa non è fuori pericolo e la prognosi rimane riservata”.