La storia di Andrea Spezzacatena ha preso posto nelle aule del Liceo Statale “Galileo Galilei” di Piedimonte Matese; è entrata in punta di piedi con la delicatezza del suo “protagonista” e ci è rimasta provocando reazioni che hanno preso forma di confronti tra docenti e alunni, domande di senso, e qualche lacrima. Il tema è quello del bullismo e del cyberbullismo raccontato agli studenti matesini attraverso le pagine del libro “Il ragazzi dai pantaloni rosa” di Ciro Cacciola e Maria Francesca Rubino di Graus Edizioni (Napoli), novellizzazione della sceneggiatura dell’omonimo film campione d’incassi, scritta da Roberto Proia, diretto dalla regista Margheria Ferri.
Il liceo matesino, giovedì 6 marzo ha accolto l’autore Cacciola, giornalista, dj, curatore di progetti editoriali e la prof.ssa Raffaella Iacovelli, dirigente in congedo e collaboratrice del Miur, attualmente impegnata nell’Istituto con un progetto su questi temi e sull’uso delle parole, veicolo di messaggi e ponte di relazioni. Un incontro per parlare del dramma altrui, di un coetaneo, si è trasformato nello specchio in cui ritrovare se stessi: dalla parte della vittima o dei suoi bulli, ma anche dalla parte dell’osservatore attento o distratto rispetto alla storia di un amico che oggi potrebbe vivere lo stesso dramma tra il silenzio e l’indifferenza.
Andrea Spezzacatena, classe 1997, romano, vittima di bullismo, è stato tra i primi ad essere identificato nel nostro Paese anche come vittima di cyberbullismo. Il suo caso precede di qualche anno la Legge n.71 del 2017 che prende posizione rispetto alle violenze inferte e subite attraverso la rete stabilendo i criteri di tutela per le vittime. La sua storia, divenuta un libro attraverso il racconto della mamma Teresa Manes, raccolta dalla casa editrice napoletana Graus, è stata tradotta nel film uscito a novembre 2024 che molti hanno visto, e contemporaneamente nel nuovo libro che gli autori oggi condividono come esperienza di confronto e sensibilizzazione nelle scuole, con l’obiettivo di parlare ai bulli e alle vittime, provando a suscitare nei primi la consapevolezza del rispetto e dell’accoglienza; nei secondi il coraggio di palesare ogni disagio, da quello strettamente personale a quello subito attraverso violenze verbali, fisiche, psicologiche.
Il Liceo, come tutte le scuole che lavorano al contrasto di bullismo e cyberbullismo secondo le indicazioni Ministeriali, ha avviato dei percorsi per i suoi studenti, affidando a docenti e figure esterne, l’approfondimento dei temi; di recente la proposta della dirigente Bernarda De Girolamo di far conoscere la storia di Andrea Spezzacatena ai suoi ragazzi, prima attraverso la lettura del libro di Cacciola e Rubino e poi con la visione del film. In massa hanno scelto di incontrare da vicino, attraverso le intense pagine narrate dagli autori, il giovane Andrea appassionato di canto, musica, lettura proprio come loro; quel giovane che a 15 anni non riesce ancora a codificare sentimenti, emozioni e al contempo vive il peso della separazione dei genitori, e sulle cui fragilità si innesta e porta il peggior frutto il dramma dell’umiliazione subita, della condanna di “diverso”.
Nell’aula magna del Liceo si sono fatti notare gli studenti che per l’occasione hanno indossato una maglia rosa, deliberato atto di vicinanza a quanti quotidianamente vivono il medesimo dramma di Andrea Spezzacatena, facile a concretizzarsi in ogni ambiente. Numerose le domande o le riflessioni poste dai ragazzi sui dettagli del dolore descritto nel libro, ma anche sulle soluzioni, sulle strade da intraprendere, sul possibile aiuto da offrire anche al bullo di turno, sul coraggio delle proprie scelte, palesando ‘chi sono’ e ‘come mi sento di essere’. Un’assemblea giovane in cerca di consigli e di ascolto da parte del mondo adulto: è la conferma che il confronto intergenerazionale esiste ma serve innescarlo, e fidarsi vicendevolmente mentre ci si ascolta. Per qualcuno si è trattato di un’assemblea liberante, a dispetto del disagio suscitato dalla presenza numerosa, tanto da raccontare la propria storia personale non diversa da quella di Andrea, ma con risvolti diversi in cui ancora una volta un adulto diventa il porto sicuro. Dopo il libro, un nuovo appuntamento per gli studenti – ormai amici di Andrea Spezzacatena – presso il Cotton Movie di Piedimonte Matese per assistere alla proiezione del film “Il ragazzo dai pantaloni rosa” e tornare a confrontarsi con il tema e il mondo del giovanissimo studente romano.
famiglia e Scuola sotto la lente di questo incontro: luoghi privilegiati per crescere, relazionarsi, avere cura di sé e degli altri, ma anche luoghi in cui nascostamente prende forma un dramma. Nella parola pronunciata la soluzione; nella mano tesa, a chiedere o a dare, la possibilità di salvarsi ed essere felici.